Il 9 ottobre è il primo giorno utile per riempire il questionario che fotograferà 25 milioni di famiglie italiane. Tre le modalità di riconsegna: via internet, alla Posta o negli uffici comunali. Dal 21 novembre scendono in campo i rilevatori comunali. Un giornalista del Corriere della sera racconta il tentativo (fallito) di tentare la via tecnologica: si è bloccato tutto, due volte
Parte oggi 9 ottobre data ufficiale di riferimento, il 15° Censimento della popolazione italiana che fotograferà 25 milioni di famiglie. Un’istantanea storica che da 150 anni immortala il Paese, registrandone, decennio dopo decennio, i cambiamenti.
Giovane, con una maggioranza di uomini, famiglie numerose e con tanto spazio per vivere: era cosi l’Italia nel 1861, quando il primo censimento dopo l’Unita scattò un’istantanea agli italiani. Da allora, spiega una nota dell’Istat, decennio dopo decennio è stato composto un puzzle di fotografie che racconta la nostra storia. E ora un altro click si aggiunge al quadro, e a marzo 2012, quando verranno diffusi i primi dati, si saprà quanto il Paese è cambiato negli ultimi dieci anni.
A partire da oggi 9 ottobre, si può dunque compilare il questionario scegliendo fra tre modalità di riconsegna. E’ possibile, infatti, compilarlo via Internet, collegandosi al sito del censimento e utilizzando la password stampata sulla prima pagina del questionario recapitato a casa. Chi invece non ha accesso al web, può restituire i questionari compilati presso gli uffici postali o presso i centri comunali di raccolta, senza alcun costo e ricevendo una ricevuta.
Qualunque sia la modalità di riconsegna scelta, le famiglie che risiedono nei Comuni con meno di 20mila abitanti possono restituire il questionario compilato entro il 31 dicembre 2011, quelle residenti in Comuni con popolazione compresa fra 20mila e 150mila abitanti entro il 31 gennaio 2012, infine le famiglie residenti in Comuni con più di 150mila abitanti hanno tempo fino al 29 febbraio 2012. Dal 21 novembre scendono in campo anche i rilevatori comunali e quindi le famiglie che a quella data non hanno ancora restituito il questionario possono consegnarlo a loro.
Arretratezza italiana – Stamattina mi sono messo con un certo entusiasmo al computer: mi piaceva l’idea di compilare il censimento Istat on line, mi ricordo che 10 anni fa non era possibile. Bene, accendo, mi collego al sito, digito il codice fiscale e la password indicata nel primo foglio del modulo di carta che ci hanno consegnato a casa. Mi collego senza problemi, sono le 11.15.
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Mi sembra tutto facile. Compilo la prima schermata, si apre la seconda, ma mentre scrivo mi viene un ripensamento sulla prima: voglio controllare una cosa che ho scritto e allora clicco indietro. Non l’avessi mai fatto, la schermata non torna indietro, la pagina è «scaduta» dice il mio schermo. Allora ricomincio, ma questa volta non si entra, la clessidra diventa permanente. Dopo 5 minuti, durante i quali ho navigato tranquillamente su altri siti e ho visto la mia posta, riapro la finestra Istat ma non c’è niente da fare, la clessidra sta sempre là. Allora chiudo e ricomincio, ma non riesco più a entrare: la barra di caricamento non avanza oppure arriva dopo infiniti minuti alla fine per aprire una schermata che dice: «Service temporarily unable. The server is temporarily unable to service your reques due to maintenance downtime or capacity problems. Please try again later». Capacity problems, provare più tardi.
Vabbè, il modulo di carta è lì, sul tavolo, vicino al portatile. Sembra massiccio, lo apro e comincio a compilarlo con la mia vecchia cara biro blu. È semplicissimo, in trenta secondi sono già al secondo foglio. Eppure vorrei farlo on line questo benedetto censimento del 2011. Provo a rientrare sul sito. Qualche minuto e ancora la scritta di prima. Vado avanti con la penna. In cinque minuti ho scritto tutto, per me, mia moglie e mio figlio: facilissimo, senza problemi. Riprovo ancora sul computer per vedere se adesso si entra. Sì, mezz’ora dopo ci riesco. Ricomincio la compilazione on line, a un certo punto devo tornare indietro di nuovo perché ho un dubbio: è normale, mica sto sulla carta che basta un’occhiata al foglio di sinistra e ho risolto. Ma indietro non si torna, o meglio: si torna nel tunnel di prima, pagina scauduta, capacity problems, riprova più tardi.
Ma io ormai ho perso la pazienza. Il modulo l’ho compilato. Domani lo porto alla posta, come 10 anni fa. Il mio computer funziona alla perfezione, mando per email queste righe a Corriere.it e, vista la bella giornata, esco con la mia famiglia, appena censita. Ci chiedono di essere moderni: ma se queste linee non le adeguano, come facciamo?
Enrico Marro