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Camera, governo battuto sul rendiconto generale dello Stato 2010

Il premier a colloquio con tremonti che non vota due provvedimenti. In Aula anche il premier. Cicchitto: «Ora una verifica politica». La Russa: «Berlusconi chieda la fiducia»

ROMA – Il governo è stato battuto in Aula alla Camera sul rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2010. I deputati hanno bocciato l’articolo 1 del testo. La batosta arriva nel giorno in cui la Corte dei Conti ha criticato aspramente la riforma fiscale prevista dalla manovra di agosto per la mancata copertura.

Il premier in Aula – L’incidente in Aula è accaduto proprio quando vi era da poco entrato Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio è stato quindi ‘salutato’ dal grido “dimissioni-dimissioni” che si è levato dai banchi dell’opposizione.
Il presidente del Consiglio dopo il risultato della votazione è rimasto per un po’ seduto al banco del governo e ha scambiato qualche parola con i ministri vicini. Alla fine si è alzato e, senza salutare nessuno dei ministri ma intrattenendosi brevemente con il capogruppo del Pdl, Cicchitto, ha lasciato l’emiciclo, scuotendo vistosamente un foglio che aveva in mano.

Fini sospende la seduta – Dopo che il governo è andato sotto, Giancarlo Giorgetti, presidente della commissione Bilancio, ha chiesto un’interruzione dei lavori. Sospensione concessa dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha sottolineato le “evidenti implicazioni di carattere politico” del voto dell’Aula. “E’ un fatto che non ha precedenti” ha commentato poi, Fini stabilendo la convocazione della Giunta per il Regolamento per decidere se, dopo la bocciatura dell’articolo 1, “sia possibile andare avanti”.

Cosa dice l’articolo 1 – La bocciatura dell’articolo 1 del rendiconto generale dello Stato inficia, infatti, completamente, l’approvazione del provvedimento che, di fatto, contiene il bilancio 2010 delle amministrazioni pubbliche. “Il rendiconto generale dell’amministrazione dello Stato – è  scritto nell’articolo 1 – e i rendiconti delle amministrazioni e delle aziende autonome per l’esercizio 2010 sono approvati nelle risultanze di cui ai seguenti articoli”. Seguono quindi gli articoli da 2 al 18.

Bossi, Scajola, Scilipoti tra gli assenti. Tremonti non vota – Secondo quanto risulta dai tabulati, per la Lega Nord mancavano il ministro Bossi e Matteo Bragantini, mentre tra le file del Pdl le assenze ammontavano a 14: Claudio Scajola, Antonio Martino, il sottosegretario Giuseppe Cossiga, Filippo Ascierto, Vincenzo Barba, Elena Centemero, Pietro Franzoso, Marco Martinelli, Giustina Destro Mistrello, Dore Misuraca, Umberto Scapagnini, Piero Testoni, oltre ad Alfonso Papa detenuto attualmente a Poggioreale.
Tra Popolo e Territorio, cioè gli ex “responsabili”, hanno disertato l’aula Paolo Guzzanti, Pippo Gianni, Andrea Orsini (‘scajoliano’ prestato per formare il nuovo gruppo), Francesco Pionati, Americo Porfidia e Scilipoti. Tra gli iscritti al gruppo misto spiccano i nomi di Gianfranco Miccichè, Giancarlo Pittelli e Andrea Ronchi. Il ministro Giulio Tremonti era presente fisicamente a Montecitorio anche se risultava in ‘missione’ e non ha partecipato neanche lui al voto. Oltre a Tremonti risultano in missione i ministri Roberto Maroni e Franco Frattini, nonche’ i sottosegretari Stefano Saglia e Catia Polidori. Per il Carroccio in missione anche Stefano Stefani.

Bersani: “Berlusconi si dimetta” – “Un governo bocciato sul consuntivo non può fare l’assestamento di bilancio e senza assestamento il governo non c’è più. Mi aspetto che Berlusconi ora si convinca ad andare al Quirinale” ha dichiarato il leader del Pd Pier Luigi Bersani dopo che il governo è stato battuto.
“Il governo dimostra ogni giorno di più di non avere i numeri per andare avanti. I passi falsi alla  Camera sono ormai all’ordine del giorno e a questo punto Pdl e Lega  non possono nemmeno più affermare di avere i numeri per governare. Berlusconi ne prenda atto e si dimetta”, il duro attacco del vicepresidente di Fli, Italo Bocchino.
“E’ l’ennesima conferma che la maggioranza non tiene” ha detto il senatore del Pdl, Beppe
Pisanu, considerato insieme a Scajola alla guida della “fronda” interna al Pdl. In giornata il premier e Scajola si erano incontrati a Palazzo Grazioli. “Una sincera chiacchierata tra amici”, ha detto poi Scajola.

Cicchitto e La Russa: “Serve verifica parlamentare” – Dopo il voto di oggi “il governo deve essere disponibile a verificare la propria consistenza politica” ha detto anche il capogruppo del Pdl a Montecitorio Fabrizio Cicchitto, nel commentare con i cronisti il voto. “Non è ragione di un collasso – ha poi precisato – credo che il governo debba rendersi disponibile a un confronto politico, a verificare se c’è consenso politico”. “E’ certo che ora si rinvia l’esame del ddl intercettazioni” ha detto ancora a chi gli chiede se ora, dopo che il governo è andato sotto sul Bilancio, andrà avanti invece col testo sulle intercettazioni.
Dello stesso avviso il ministro della Difesa Ignazio La Russa: “Le assenze sono state determinate da circostanze momentanee, missioni, ritardi o impegni istituzionali. Detto questo credo sia corretto dimostrare subito con un voto di fiducia, ma lo deve decidere Berlusconi, se il governo c’è o non c’è”.

Verdini: “Solo un incidente, nessun dato politico” – “Per il coordinatore del Pdl Denis Verdini invece si è tratto di “incidente puro, vero e reale, grave”. Ma che “non porta con se alcun dato politico”. “Alla prima votazione – dice Verdini – c’erano 287 deputati nostri e 285 loro. Alla seconda votazione (quella dell’art 1, ndr) si sono aggiunti 7 nostri deputati e 5 loro, ma quattro dei nostri – Bossi, Cossiga, Gianni e Testoni – non hanno fatto a tempo a votare. Se in questo ci leggete un fatto politico…”.
Nessuna lettura politica per Verdini neanche nel non voto di Scajola o di Tremonti. Il primo, racconta il coordinatore del Pdl, “era stato da Berlusconi a Palazzo Grazioli ed è arrivato quando la votazione si era appena chiusa. Tremonti non ha fatto semplicemente a tempo a raggiungere il banco del governo per votare. Lo voleva fare, si vedeva…”. Proprio per questo, aggiunge Verdini “questa incazzatura nei suoi confronti e’ di chi non guarda ai fatti come si sono svolti”.

De Bortoli: “Si apre una fase nuova” – Commenta a caldo l’incidente di Montecitorio anche in direttore del Corriere della Sera che su Twitter scrive: “Berlusconi chiederà probabilmente la fiducia anticipando la possibile mossa del capo dello Stato. Si apre una fase nuova”. E anche il direttore de la Repubblica, Ezio Mauro, dice la sua sul social network: “Governo battuto: senza politica, ad un certo punto nemmeno i numeri tornano”.

SkyTg24

Camera, governo battuto sul rendiconto generale dello Stato 2010ultima modifica: 2011-10-11T18:44:47+02:00da
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