L’ALLARME DELLA BCE. Duro monito del presidente della Banca centrale europea: «Il quadro peggiora, la politica assuma decisioni chiare»
BRUXELLES – «Il tempo è contato, è necessario che sulla ricapitalizzazione delle banche e sulla crisi del debito sovrano ci siano presto decisioni chiare, se queste verranno dal prossimo vertice Ue lo vedremo dopo». La politica deve fare in fretta, dice il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet in un’audizione al Parlamento europeo, perchè ulteriori ritardi potrebbero essere fatali all’Eurozona, divenuta «epicentro» della tempesta mondiale. Per il numero uno uscente dell’istituto centrale che dal primo novembre sarà guidato dal governatore Mario Draghi, il quadro economico «è peggiorato nelle ultime tre settimane e la crisi ha assunto dimensioni sistemiche».
IL DEBITO, IL MERCATO E LE ECONOMIE – Nell’ultimo mese, ha detto Trichet, lo stress sul debito sovrano si è spostato dalle economie più piccole a quelle dei maggiori paesi dell’Unione europa. Segni di tensione sono evidenti in molti mercati dei bond governativi europei, mentre l’alta volatilità sui mercati azionari indica che le tensioni si sono allargare ai mercati dei capitali di tutto il mondo». La situazione, aggiunge, «è stata aggravata dal progressivo prosciugamento del mercato interbancario. La grande interconnessione del sistema finanziario dell’Unione europea nel suo complesso ha portato a un rapido accrescimento dell’impatto negativo sull’economia in Europa e altrove».
IL FONDO SALVA-STATI PER LE BANCHE – «Potrebbe essere benefica la possibilità che l’Efsf presti soldi ai governi per ricapitalizzare le banche» ha sostenuto il presidente della Bce ribadendo più volte che «il sistema bancario europeo ha bisogno di essere ricapitalizzato». «Vorrei che il Fondo fosse più operativo, più flessibile ma dobbiamo accettare il fatto che il processo di decisioni sia a 17, rispetti il percorso democratico», ha osservato. Quanto alle banche, l’Autorità europea per il rischio sistemico (Esrb) sta lavorando per affrontare la vulnerabilità delle grandi banche europee nel finanziamento in dollari, ha spiegato annunciando che l’Autorità Ue pubblica martedì le sue prime raccomandazioni sui prestiti in valuta: quei prestiti non protetti dal rischio di cambio «comportano rischi significativi per il settore finanziario»
Paola Pica