Davanti alla banca d’italia. Respinti a manganellate i contestatori che tentavano di entrare nell’istituto di credito. Una studentessa finisce in ospedale con denti rotti e labbro tagliato. Via al corteo, sfondata la porta dell’ufficio notifiche di vicolo Monticelli.
LA PROTESTA CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO. Traffico bloccato per qualche minuto: timori per la manifestazione nel pomeriggio davanti alla banca d’Italia. E per sabato 15 gli studenti preparano le tende
BOLOGNA – Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine davanti alla Banca d’Italia di piazza Cavour, a Bologna. Due i momenti di contatto, per ora, tra i due «schieramenti», che si fronteggiano sotto al portico. Una ragazza è rimasta ferita. Si chiama Martina, ha 23 anni, studia Lettere: secondo le prime informazioni, è stata trasportata in ambulanza all’ospedale con alcuni denti rotti e il labbro ferito.
I MANIFESTANTI – L’obiettivo dichiarato dei manifestanti, circa un centinaio tra studenti, collettivi, antagonisti di Tpo e Crash, è di tentare l’occupazione dell’istituto di credito. La banca è presidiata da carabinieri e polizia in tenuta antisommossa. I manifestanti hanno striscioni («No al debito», «A voi i debiti, a noi la borsa e la vita»), rinforzati con plexiglas e gomma piuma.
I CONTATTI CON LE FORZE DELL’ORDINE – Verso le 11,20 il primo contatto. Gianmarco De Pieri, leader storico del centro sociale Tpo, al megafono annuncia: «Fateci entrare o entreremo a spinta, l’avevamo detto. Se qualcuno si fa male ognuno è responsabile delle proprie azioni». Dopo pochi minuti il gruppo comincia a premere contro gli scudi delle Forze dell’ordine, che poco dopo li respingono a colpi di manganello fino nella piazza. Il gruppo di manifestanti, dopo questi attimi di tensione, si ricompatta dietro agli striscioni. Poi, verso le 11,40, il secondo tentativo di sfondare, respinto da una seconda carica, piuttosto dura, delle forze dell’ordine. Dalla fila dei manifestanti, dopo le manganellate, partono bottigliette d’acqua e vola anche un pezzo di legno. Martina, studentessa di 23 anni, è ferita.
CORTEO – «La giornata non finisce qui – urla al megafono De Pieri- aspettiamo che parta l’ambulanza e poi partiamo tutti insieme in corteo». Prima di lasciare la piazza, dalle fila dei manifestanti partono lanci di uova e qualche petardo. Poi parte il corteo, percorre via Castiglione, fino alla svolta in vicolo Monticelli: i manifestanti entrano nella sede dell’Unep (ufficio notificazioni esecuzioni e protesti).
UFFICIO PROTESTI – All’Unep, i manifestanti hanno sfondato la porta dell’ufficio notifiche utilizzando un palo di metallo come ariete. Hanno portato via alcuni fascicoli, altri sono stati strappati e buttati per terra. Appeso uno striscione dall’edificio: «Diritto all’insolvenza». Barricati nei loro uffici, intanto, i lavoratori. Poi il corteo riparte, sempre su via Castiglione, in direzione centro. I ragazzi portano in spalla «Santa insolvenza», una statua che ricorda quelle delle processioni religiose.
CONDANNE ALLA GESTIONE DELL’ORDINE PUBBLICO – Il corteo si scioglie in piazza Verdi, non prima però aver di condannato la gestione dell’ordine pubblico durante la manifestazione: «Cercheremo di capire chi ha colpito Martina, attraverso foto e video – dice De Pieri – Presenteremo, attraverso i nostri legali, un esposto. Riteniamo che la persona responsabile oggi dell’ordine pubblico non debba far più parte della squadra della Questura di Bologna».
Il percorso del corteo di sabato 15 ottobre a Roma
Gli indignati in piazza SS. Apostoli a Roma (foto Jpeg) |
ROMA – Indignati, centri sociali, cobas, studenti: tutti in piazza sabato 15. Ma il primo test è già iniziato: mentre si preparala protesta di mercoledì pomeriggio davanti alla Banca d’Italia, a Roma un groppo di una cinquantina di «indignados tricolore» è già sceso in strada con un blitz, raggiungendo dapprima via del Corso – bloccata per qualche minuto – eppoi piazza Santi Apostoli. Qui i manifestanti, circondati dagli agenti di polizia con una decina di blindati, hanno urlato slogan e invitato i romani a unirsi a loro, poi hanno intonato l’Inno di Mameli.
Gli indignati discutono con agenti in borghese in piazza a Roma (Jpeg) |
SCIOPERO DELLA FAME – Gli indignati, partiti da Montecitorio al grido di «Via la casta», hanno bloccato per alcuni minuti via del Corso. In piazza Santi Apostoli un primo incidente: Gaetano Ferrieri – un uomo che da 131 giorni è in sciopero della fame davanti alla Camera ed è uno dei partecipanti al corteo – ha accusato un malore dopo i momenti di tensione con la polizia. Intorno alle 14, i manifestanti si sono mossi per raggiungere piazza Venezia, dove – all’angolo con via del Plebiscito – sono già schierati i reparti mobili a difesa del perimetro intorno a Palazzo Grazioli, residenza del premier.
INDIGNADOS TRICOLORE – «Non portare con sè bandiere e simboli di partito, movimenti o sindacati, ma solo la bandiera italiana e la costituzione. Non agire in modo violento». Questo il manifesto degli «indignati tricolore» che hanno organizzato l’appuntamento tramite la Rete. Questa sera, alle 20:30, è previsto anche un convegno pubblico in piazza Montecitorio sui costi impropri della politica.
La polizia in piazza Santi Apostoli (Jpeg) |
RESISTENZA PACIFICA – La questura della Capitale è in preallarme per la manifestazione di mercoledì pomeriggio, e ancor più per il rischio di scontri e incidenti nel corso (o più probabilmente a margine) del grande corteo di sabato 15 da piazza Esedra a piazza San Giovanni. Ma gli studenti si preparano ad una resistenza che vogliono determinata e pacifica. E lanciano il nuovo slogan «Yes we Camp».
Vogliono raggiungere i luoghi del potere politico e piantare davanti a Palazzi delle istituzioni le loro tende: «Il 15 ottobre è necessario andare oltre un corteo rituale – scrivono gli universitari di Atenei in Rivolta» che vogliono andare ben oltre la semplice sfilata. «Vogliamo scendere in piazza per rimanerci annunciano -, accamparci e porre un problema al potere, fino a quando questo governo non se ne sarà andato».
TENDE PER TUTTI – Nel lanciare la mobilitazione di mercoledì 12 davanti a Bankitalia, il sito degli studenti annuncia la partecipazione del movimento alla Giornata internazionale contro il debito, il 15 ottobre: «Ci riprenderemo le strade facendo sentire la nostra voce contro la dittatura finanziaria imposta dalla Troika formata da BCE, FMI e Commissione Europea». E invita tutti a portarsi la tenda, anche se, specifica, «scegliamo di non lanciare un luogo e un orario per l’accampamento perché vogliamo che questa non sia una proposta di parte né un accampamento di qualcuno». Ed evocano le piazze della rivoluzione araba.
Il manifesto della nuova campagna «Yes we camp» |
MANIFESTO DI LOTTA – Più che esplicito il loro manifesto: «Il 15 ottobre porta con te: la determinazione delle piazze arabe!… la voglia di reagire del popolo greco!… la voglia di autorappresentarsi e decidere degli Indignados spagnoli!… le scarpe del maratoneta, perché la strada è lunga ma è ora di partire!… la tenda, perché la stagione del cambiamento globale è arrivata!». E a chi li critica, gli studenti di AR replicano: «Ci definiscono sognatori, ma i veri sognatori sono coloro che credono che tutto possa procedere così com’è, all’infinito! Noi non siamo sognatori! Noi vogliamo che al sogno si sostituisca il possibile».
Redazione online