FIAT. Marchionne conferma il ritorno del marchio in America e sottolinea la crisi del mercato italiano. Confindustria, il gruppo torinese non arretra. Il presidente John Elkann ha già dato le dimissioni. E Marchionne non vuole nemmeno parlare della Marcegaglia: “La Fiat non c’entra con Confindustria, quindi lasciamola fuori per favore”. E sugli scioperi: “Sono una cattiva idea”.
TORINO – L’Alfa Romeo sbarcherà negli Stati Uniti nel 2013. Lo ha detto Sergio Marchionne, amministratore delegato del Gruppo Fiat in occasione della presentazione della nuova Lancia Thema che si è svolta a Torino. Il numero uno del Lingotto ha poi confermato i target del gruppo per il 2012.
LE AUTO IN ARRIVO– Come già anticipato al Salone di Francoforte i piani prevedono lo sbarco in America con la sportiva 4C e un Suv nel 2013. L’anno successivo arriveranno anche la Giulia e un’ammiraglia.
PERSE 210 MILA AUTO IN ITALIA- Ma il manager italo-canadese si è soffermato anche sulle difficoltà del mercato italiano: «E’ sceso da 2.450.000 unità del 2008 a 1.750.000 stimate per il 2011, con la perdita di circa 700.000 vetture. Alla Fiat costa 210.000 vetture e questo è l’equivalente di uno stabilimento italiano». «Il mercato italiano – ha osservato – è a livelli che non raggiungeva da venti-trent’anni, non ho mai visto un livello simile da quando sono arrivato nel 2004. Bisogna ritornare agli anni ’80. Questo significa che la macchina industriale non può girare. Noi abbiamo un terzo del nostro mercato in Italia, siamo scesi. È inutile andare a cercare modelli nuovi, a chi li vendiamo? Non c’è mercato». Marchionne ha infine ricordato che «sta arrivando la Panda e abbiamo da poco lanciato la Ypsilon. La macchina sta girando, ma il mercato è estremamente difficile».
IL TITOLO CEDE– Intanto, sull’onda delle dichiarazioni di Marchionne, il titolo Fiat cede lo 0,7% a 4,762 euro mentre l’indice benchmark milanese avanza di un punto percentuale. Marchionne ha detto ha detto che il 2012 non sarà facile per il settore dell’auto europeo, ma ha aggiunto che non pensa di dover rivedere gli obiettivi fissati per il 2012. Anche Fiat Industrial è negativa dopo essere arrivata a guadagnare oltre il 2%. Nell’ultima rilevazione dell 11 perde lo 0,6% a 5,8 euro dopo che Marchionne è tornato a smentire la cessione della controllata Usa CNH.
CONFINDUSTRIA – La Fiat non ha più niente a che fare con Confindustria. Il gruppo torinese ha definitivamente chiuso la porta in faccia alla associazione degli industriali. “Non chiedetemi nemmeno di esprimere un’opinione sulla ex presidente di Confindustria per quanto riguarda la Fiat”, ha spiegato l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, ricordando che il presidente John Elkann ha già dato le dimissioni. “La Fiat non c’entra con Confindustria – rimarca Marchionne – quindi lasciamola fuori per favore”.
Marchionne critica duramente anche i continui scioperi indetti dai sindacati. “Lo sciopero è un non senso – spiega – veramente una cattiva idea. Non è certo un modo giusto per incoraggiare gli investimenti in Italia”. “Se la maggioranza dei nostri lavoratori ci dicesse che non siamo bene accetti ce ne andremmo – conclude l’ad della Fiat – ma non credo che sarà così”.
Sergio Rame e Redazione online