IL DISTACCAMENTO ERA STATO VOLUTO DALLA LEGA NORD. La sentenza dopo un ricorso dei sindacati: «Non ci avvisarono al momento dell’apertura»
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L’allestimento della sede ministeriale a Monza (Fotogramma) |
MILANO – Il Tribunale di Roma «cancella» le sedi periferiche dei ministeri a Monza, nella sede di Villa Reale, voluti l’estate scorsa dalla Lega Nord. Il colpo di spugna del giudice Anna Baroncini arriva per condotta antisindacale, secondo quanto rivelano documenti rivelati dall’agenzia Adnkronos.
IL RICORSO – La decisione arriva dopo un ricorso dei sindacati della presidenza del Consiglio (Sipre e Snaprecom). Per bocca del presidente del consiglio direttivo del Sipre, Alfredo Macrì, questi ultimi spiegano di aver saputo «dell’istituzione delle sedi a Monza dai giornali e dai tg» e che «la decisione era stata adottata e portata avanti senza coinvolgere le organizzazioni sindacali o attivando, come previsto dalla legge, informazione preventiva e concertazione prima di procedere» all’inaugurazione, l’estate scorsa.
GLI EFFETTI – Più in dettaglio, quello depositato mercoledì mattina, è un decreto del giudice del lavoro, che annulla gli effetti dei decreti che istituivano le sedi periferiche dei ministeri a Monza, condannando anche la presidenza del Consiglio al pagamento di un terzo delle spese legali. «Noi ci eravamo spinti più in lá – spiega ancora Macrì – chiedendo l’annullamento dei decreti istitutivi. Ma questo tipo di decisione è stato rinviato al giudice amministrativo. Tuttavia, la sentenza depositata oggi ci dà ragione e rende “inagibili” le sedi di Monza». «Se decideranno di ignorare questa pronuncia e continueranno ad avvalersene – avverte Macrì – siamo pronti a ricorrere anche al giudice amministrativo. Siamo stufi di regole che vengono puntualmente disattese, non ne possiamo più». (Fonte Adnkronos)