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Fiom, sit in a Piazza del Popolo

MANIFESTAZIONI. Il sindacato aveva chiesto l’autorizzazione per un corteo, negata dopo gli scontri del 15 ottobre. Insulti a Vendola

ROMA – Migliaia i lavoratori che affollano piazza del Popolo per il sit-in della Fiom a cui partecipano gli operai della Fiat e Fincantieri. Dal palco allestito in piazza, dove campeggia lo striscione «Democrazia, contrasto, lavoro, no a chiusure e licenziamenti», intervengono diversi lavoratori in attesa del discorso del leader del sindacato Maurizio Landini.

MINICORTEO – Nei giorni scorsi Landini a nome della Fiom aveva chiesto l’autorizzazione per un corteo, autorizzazione negata dopo i fatto del 15 ottobre. Un mini-corteo ha sfilato per circa mezzora attraversando Villa Borghese, e bloccando in parte il Muro Torto, per raggiungere Piazza del Popolo. «In piazza dobbiamo pure arrivarci. Non possiamo mica volare», ha commentato il segretario generale della Fiom. Il corteo, sottolinea Landini, «è la dimostrazione che le cose possono farsi in un modo democratico per difendere i diritti e il lavoro».

MARCHIONNE E LA FIAT – Landini è intervenuto sulla situazione della Fiat. «Marchionne deve accettare di discutere il piano e di impegnarsi a fare davvero gli investimenti che ha detto e che tenga aperti gli stabilimenti mentre sta succedendo esattamente l’opposto. Trovo folle – aggiunge Landini – che nel nostro Paese non ci sia» nessuno, «né la Fiom, né i sindacati che hanno firmato» gli accordi con il gruppo torinese «che sappia realmente cosa vuol fare Marchionne». Per il leader delle tute blu, invece, «è davanti agli occhi di tutti che (Marchionne) gli investimenti li sta facendo da un’altra parte e che sta aumentando la cassa integrazione e il rischio di chiusura degli stabilimenti».

VENDOLA INSULTATO – «Pezzo di merda. Quelli di sabato non sono barbari, hai capito?». A margine della manifestazione Fiom di piazza del Popolo, un isolato manifestante affronta a muso duro il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e leader di Sinistra e Libertà. Accade davanti al bar Canova, mentre Vendola sta lasciando la piazza affollata da migliaia di lavoratori. n uomo dall’apparente età di una cinquantina d’anni, capelli bianchi, borsa a tracolla, giubbotto anti vento, gli si fa incontro e gli rinfaccia le parole con cui Vendola ha condannato gli incidenti provocati dai black bloc nella manifestazione di sabato scorso. Il cronista della Dire assiste alla scena. «Non ti devi permettere di dire che quelli di sabato erano barbari, hai capito?», intima lo sconosciuto a Vendola che rimane spiazzato. Il leader di Sel vorrebbe replicare ma quello non gli dà spazio. «Perchè quello che ci fanno a noi è giusto? Pezzo di merda, quei ragazzi non sono barbari», urla il ‘manifestantè mentre si scaglia contro il presidente della Puglia. Riesce a spingerlo e vorrebbe andare oltre se non intervenisse prontamente il servizio di scorta di Vendola. Il leader di Sel, visibilmente scosso, si allontana di pochi passi, non vuole segnalare l’accaduto alle forze dell’ordine. Si ferma pochi passi più in là a prendere fiato. Vicino a lui ci sono il portavoce Paolo Fedeli, il fidato Ciccio Ferrara. All’agenzia Dire, il leader di Sel commenta: «Come hai visto quello non è un manifestante. Sta fuori, si tiene ai margini della piazza, loro sono così, sono degli speculatori, dei parassiti, degli sciacalli. Oggi i lavoratori chiedono risposte e lo fanno in modo pacifico- dice Vendola- e noi siamo con loro. Questi invece vogliono la guerra, hanno in testa la guerra e noi non dobbiamo rispondergli con leggi eccezionali, la risposta migliore è la democrazia, dare la possibilità ai lavoratori, ai giovani, ai disoccupati di esprimersi, come sta accadendo oggi. Gli altri, i violenti, non sono eroi, sono barbari», dice Vendola prima di allontanarsi da piazza del Popolo.

red. on.

Fiom, sit in a Piazza del Popoloultima modifica: 2011-10-21T15:51:05+02:00da
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