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Pompei, ancora un crollo

I carabinieri hanno sequestrato l’area nei pressi di porta di nola. Cede un muro romano realizzato con la tecnica dell’«Opus incertum»

POMPEI – Ancora un crollo a Pompei. I carabinieri di Pompei (Napoli) hanno sequestrato venerdì sera una piccola area a nord degli scavi archeologici dove si è verificato il crollo di un muro romano realizzato con la tecnica «Opus incertum». Il cedimento è avvenuto nei pressi di Porta di Nola vicino la cinta muraria della città antica.

CEDIMENTO – A crollare è stata la parte superiore di un paramento murario romano realizzato, appunto, in «opus incertum», in una zona aperta al pubblico. A terra ci sono circa tre metri cubi di macerie. Il cedimento si è verificato a quasi un anno di distanza dal crollo della Schola Armaturarum e non ha provocato danni a persone nè ad altre strutture. Il crollo del muro romano nell’area nord degli scavi archeologici di Pompei, secondo un primo rapporto redatto dai carabinieri, è stato determinato da ccause accidentali anche se, così come accadde per la Schola Armaturarum lo scorso 6 novembre, la pioggia caduta abbondantemente nei giorni scorsi potrebbe essere verosimilmente una concausa decisiva. A parere dell’architetto Antonio Irlando, presidente dell’Osservatorio Patrimonio Culturale, «il crollo è, in ogni caso, una perdita importante. Si tratta, infatti, di un tassello dell’unicum rappresentato dagli Scavi di Pompei». Irlando, in più occasioni, aveva denunciato l’assenza totale di manutenzione ordinaria che affligge una delle aree archeologiche più importanti del mondo. La zona interessata dal crollo è una zona periferica della città antica. E, precisamente, si trova nelle immediate vicinanze di un’ampia area, pari a un terzo della superficie totale, ancora non scavata. «I crolli all’interno degli scavi – conclude Irlando – sono praticamente quotidiani e confermano l’assoluta necessità di intraprendere azioni ordinarie di conservazione, tralasciando la tentazione, che ha provocato spesso molti danni, di limitarsi a interventi parziali e straordinari su monumenti che, al contrario, necessitano di interventi organici e continui».

GALAN – Il danno provocato a Pompei dal cedimento di un muro riguarda «il distaccamento di uno strato superficiale di una parte delle mura di cinta che circondano Pompei, nessuna domus coinvolta quindi, e la stabilità della struttura non è in alcun modo compromessa». Lo assicura in una nota il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giancarlo Galan, che mercoledì prossimo sarà a Pompei con il commissario europeo Hann per mostrare la situazione e sbloccare il finanziamento europeo di 105 milioni da destinare al sito.
«C’è la più assoluta attenzione da parte del Ministero verso Pompei, è la nostra priorità» ha poi detto Galan, che sottolinea di aver lavorato per presentare al commissario europeo «un piano efficace per il recupero e la messa in sicurezza del sito» e disposto un affiancamento, già operativo, alla sovrintendenza.

Redazione Online

Pompei, ancora un crolloultima modifica: 2011-10-22T16:12:02+02:00da
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