IL FUNERALE DEL CAMPIONE SCOMPARSO. Il feretro arriva in chiesa tra applausi e palloncini rossi. Alla cerimonia i piloti Valentino Rossi e Jorge Lorenzo – SEGUI LA DIRETTA –
CORIANO (RIMINI) – Accompagnato e portato a braccia dagli amici di Coriano, il feretro di Marco Simoncelli arriva poco prima delle 15 nella chiesa del paese per i funerali. Ad accompagnarlo nella scalinata che porta alla chiesa, una nuvola di palloncini rossi con il suo numero di gara, il 58. Il feretro percorre il breve tragitto tra il teatro comunale, dove era stata allestita la camera ardente, e la chiesa in mezzo a due ali di folla, che lo salutano con un lunghissimo e fragoroso applauso. I familiari di Simoncelli sono già in chiesa: il padre Paolo, la mamma Rossella, la sorella Martina e il nonno. Anche per loro, come per la fidanzata Kate non mancano applausi di conforto.
I PRESENTI – Prestissimo, attorno alle 14, era arrivato Valentino Rossi, seguito da moltissimi big del mondo dei motori: Mattia Pasini, Jorge Lorenzo, Randy De Puniet. Presente anche il medico del MotoGp, il dottor Claudio Costa. In rappresentanza delle istituzioni, ci sono il ministro della Gioventù Giorgia Meloni e il sottosegretario allo Sport Rocco Crimi. Più di mille persone seguono il funerale dall’autodromo Santamonica di Misano Adritico: la maggioranza è arrivata in motocicletta.
LA CERIMONIA – «Vi confesso che nel groviglio dei sentimenti faccio fatica a trovare le parole» inizia l’omelia il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi. «Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra la gente che mi sarà vicino dirà “È morto”», prosegue citando Don Oreste Benzi. «In realtà – continua – è una bugia, sono morto per chi mi vede ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi in questa vita li apro all’infinito di Dio. Quando un nostro amico non vive più vive di più». «La sera prima dell’ultima gara hai detto che desideravi vincere il Gran Premio, perché lì sul podio ti avrebbero visto meglio tutti – aggiunge il vescovo -. A noi ora addolora non riuscire a vederti, ma ci dà pace e tanta gioia la speranza di saperci inquadrati da te dal podio più alto che ci sia».
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Redazione Online