Nona giornata. Prima sconfitta dei friulani: assente Di Natale, la squadra si perde al San Paolo. I partenopei vincono 2-0. BUONE NOTIZIE PER ALLEGRI: «Nocerinho» lancia il Milan con una tripletta d’autore. Battuto 4-1 un Parma con la testa altrove.
NAPOLI – Senza Totò Di Natale, ma anche senza la solidità, soprattutto difensiva, che l’ha contraddistinta fino a questo momento (un gol subito in 7 partite, 2 in 45 minuti) l’Udinese perde la sfida «di cartello» e pure la testa (della classifica). Vince il Napoli di Walter Mazzarri in una serata graziata dalla pioggia caduta incessante per tutta la giornata. Vince la squadra che ha messo di più nella partita: convinzione, giocate, invenzioni. Buona prova collettiva del Napoli con Lavezzi che brilla di luce propria e spinge avanti i compagni, va all’assalto con le sue folate, con i suoi dribbling, con la sua vitalità, segna, combatte, propone.
IRRICONOSCIBILE – Bene, bravo, bis, ma l’Udinese è irriconoscibile, al di là della mancanza del suo capitano-simbolo-bomber. Paga la mollezza, l’insicurezza difensiva, fino a ora la sua grande forza. Sicuramente c’è da applaudire l’esuberanza del Napoli che costringe l’ex capolista in un angolo per quasi tutto il primo tempo, conclusosi con gli uomini di Mazzarri avanti per 2-0. Vantaggio di Lavezzi al 20’ (sontuoso assist di Cavani, unico lampo in una nottata grigia), raddoppio con un astutissimo schema su punizione Inler-Dzemaili e cross per la cabeza di Maggio (44’). Però non si spiega una prova così opaca del gruppo di Guidolin che, finora, aveva abituato a ben altro calcio, a ben altro carattere.
MEZZA PARTITA – Una partita strana, finita praticamente dopo un tempo, che il Napoli che, nel secondo, controlla e amministra. Forse l’Udinese doveva pagare il dazio di una sconfitta per riprendere il suo cammino, ma sarebbe stato meglio perdere lottando un po’ di più. A guardare la classifica è come se si continuasse a non giocare, come se nessuno volesse veramente fuggire. Per cui, somatizzata la sconfitta (l’Udinese) e metabolizzata la vittoria (il Napoli), si dovrà solo remare. La strada è lunga.
MILANO – «Nocerinho» lancia il Milan alla terza vittoria di fila in campionato (4-1). Se Ibra e Cassano faticano a trovare un varco nel catenaccio del Parma ci pensa il centrocampista più discusso di questo inizio di campionato rossonero a chiudere la partita nel primo tempo con due gol in tre minuti a cui si aggiunge il colpo di testa del 4-1, per un’altra tripletta dopo quella di Boateng a Lecce. Ibra segna comunque la rete della sicurezza, prima del sigillo di Giovinco, unico a salvarsi dei suoi assieme al portiere Mirante. Allegri può guardare con più serenità alla sfida di sabato con la Roma, ripartendo da un possesso palla schiacciante. Colomba può invece pensare alla sfida con il Cesena, cosa che il suo Parma sembra aver fatto per tutta la serata.
COLPI DA K.O. Gli emiliani partono con ordine, prudenza e nessuna punta di ruolo: con Giovinco c’è Valdes in avanti. Il Milan non alza il ritmo e fatica a trovare spazio contro una difesa capace di chiudersi con sei uomini in linea. Bastano però due invenzioni rossonere tra il 30’ e il 32’ per scardinare il Parma. La prima: Ibrahimovic prende palla sulla sinistra, trova il varco giusto per il cross, in mezzo all’area pasticciano Paletta, Gobbi e soprattutto Nwanko, favorendo così l’incredulo Nocerino che scarica in rete anticipando Mirante. La seconda: rinvio di testa di Paletta, Nocerino controlla al volo e tira di sinistro sotto l’incrocio, trovando uno splendido 2-0.
FIRME D’AUTORE – Un paio di occasioni per Aquilani e alcuni timidi tentativi del Parma fanno da riempitivo prima del 3-0: palla lunga per Ibrahimovic che travolge il 21enne svizzero-venezuelano Felstcher e batte Mirante (28’ s.t.). Buon per il Milan, dato che Giovinco dopo cinque minuti segna il 3-1 da pochi passi (palla in mezzo alle gambe di Abbiati). Il Parma rialza la testa grazie ai cambi ma il Milan sfiora più volte il 4-1, che arriva comunque nel recupero: cross di Cassano morbido per la testa di Nocerino che segna una storica tripletta e diventa il bomber rossonero in campionato (4 gol). Basta e avanza per portarsi a casa il pallone della partita.
Paolo Tomaselli
ROBERTO PERRONE