L’inchiesta Domiciliari per cinque liceali che agirono in via Merulana. Nuovo arresto dopo quello dei giovane di Sriano Irpino. Ventottenne riconosciuto dai video e fermato a Pisa. Custodia cautelare per 5 minorenni romani
ROMA – Dopo la conferma della custodia cautelare in carcere per Leonardo Vecchiolla, il 23enne di Ariano Irpino fermato sabato 22 – ritenuto tra i partecipanti all’assalto al blindato dei Carabinieri a Roma, durante la manifestazione degli Indignati del 15 ottobre – nuovo arresto giovedì per il rogo della camionetta in piazza San Giovanni.
A San Miniato, in Toscana, i carabinieri hanno bloccato un giovane antagonista, 28 anni, riconosciuto grazie ai video: è il black bloc che nelle foto viene immortalato mentre butta benzina all’interno del veicolo dove si trovano due militari dell’Arma. Per lui come per l’universitario Vecchiolla, l’accusa è di tentato omicidio.
MINORENNI AI DOMICILIARI – Sempre giovedì, cinque minorenni romani e del Lazio – già denunciati all’indomani degli scontri a San Giovanni del 15 ottobre – sono stati arrestati all’alba dalla polizia: nei loro confronti il gip Adele Simoncelli ha disposto gli arresti domiciliari. Nelle abitazioni di questi ragazzi di sedici anni – studenti non collegati con i centri sociali, ma pronti a sfidare in piazza le forze dell’ordine con bombe carta, sassi e bottiglie – sono stati sequestrati maschere antigas, manici di piccone con il nastro adesivo usato come impugnatura, e volantini inneggianti alla rivoluzione: «Liberiamo il 15 ottobre. Comunisti per l’organizzazione di classe».
TUTTI INCENSURATI – Per i minori, tutti incensurati, le accuse sono di «resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale e danneggiamento seguito da incendio. Si tratta di Matteo C. e Nicolò B., entrambi di Guidonia, Samuele S. e Giuliano T., tutti e due residenti a San Paolo, insieme con Matteo C., di Ardea. Secondo il rapporto di polizia, i cinque, di famiglie medio-borghesi, «dopo aver lanciato sassi, bottiglie e ordigni artigianali in direzione dei contingenti delle forze dell’ordine e dopo aver dato alle fiamme alcuni cassonetti della spazzatura per impedirne l’intervento (e forse per assicurarsi la fuga), venivano bloccati dagli operatori di polizia in via Merulana». Proprio in quella strada, nell’ultima parte degli scontri, successiva all’assalto al blindato, gli agenti avevano già fermato altri sei ragazzi che sono stati subito arrestati. Ed è stato sempre allora che sono saltate fuori armi e maschere antigas. Un’altra maschera è stata sequestrata nell’abitazione del sedicenne di Ardea.
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