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Berlusconi assicura: abbiamo numeri. Il Pd: mozione di sfiducia, no a Letta

Il premier: nonostante le defezioni, restiamo maggioranza. Scajola: «Per la transizione meglio Letta che Monti». Pisanu: Silvio contribuisca a governo di unità

ROMA – Il voto sul Rendiconto, in programma martedì a Montecitorio, assume sempre di più i contorni di un appuntamento cruciale per il governo. Non solo. L’esecutivo potrebbe trovarsi a fare i conti anche con una mozione di sfiducia delle opposizioni. Silvio Berlusconi, però, non mostra tentennamenti. «Abbiamo verificato in queste ore, con numeri certi, che la maggioranza c’è», assicura collegato telefonicamente con la convention di Azione Popolare. «Nonostante le defezioni che mi auguro possano rientrare, siamo ancora maggioranza», aggiunge il presidente del Consiglio, mentre da più parti e anche da alcuni dei suoi gli arrivano inviti a fare un passo indietro, a «non arroccarsi» alla fortezza del Pdl, a fare attenzione ai numeri «troppo risicati». Se il governo dunque sembra appeso al pallottoliere, il Cavaliere è comunque convinto di avere ancora la maggioranza. Per questo insiste sul fatto che non esiste alcuna alternativa a questo esecutivo se non il voto, ribadendo il suo «no» a governi tecnici o di larghe intese. Se l’opposizione votasse contro o facesse ostruzionismo sulle misure chieste dall’Ue, è l’avvertimento di Berlusconi, «si assumerebbe una chiara responsabilità».

Berlusconi rassicura: la maggioranza c’è

LA MINACCIA DI UNA MOZIONE DI SFIDUCIA – Al contrario di quanto afferma il premier, per il capogruppo del Pd, Dario Franceschini, l’esecutivo non ha più i numeri: «Il problema non è il voto di martedì sul Rendiconto né quello che avverrà nelle prossime ore – spiega il deputato -. Berlusconi non ha più la maggioranza alla Camera, o si dimette o presto i parlamentari che vogliono un governo di emergenza per salvare il Paese voteranno la sfiducia per poterlo far nascere». Lo stesso Pier Luigi Bersani conferma a In mezz’ora che l’opposizione presenterà una mozione di sfiducia anche e soprattutto se dovesse essere approvato il Rendiconto. Il leader Pd chiude poi all’ipotesi di un governo tecnico guidato da Gianni Letta o da Renato Schifani: «Sarebbe un governo di centrodestra e non si vede come potrebbe fare quello che non ha fatto il governo Berlusconi», spiega Bersani. Frena sulla mozione di sfiducia il leader dell’Idv Antonio Di Pietro. «Prima dobbiamo avere i numeri e poi presentare la mozione di sfiducia. In questo momento non è tanto in discussione la mozione di sfiducia del centrosinistra ma la presa d’atto dello sfaldamento del centrodestra», chiarisce l’ex pm.

SCAJOLA E PISANU – Un invito alla cautela arriva a Berlusconi da Claudio Scajola. «I numeri in Parlamento sono diventati molto risicati – avverte l’ex ministro intervistato da Maria Latella -, siamo riusciti ad andare avanti un anno in un momento difficilissimo per la crisi economica, oggi questi numeri, con le ulteriori uscite, sembrano non esserci più, allora il mio invito a Berlusconi è che o riesce a mantenere le redini del governo oppure deve farsi lui stesso protagonista di un cambiamento». Una richiesta al premier arriva anche dal senatore del Pdl Bepe Pisanu; «Chiediamo al presidente Berlusconi – dice – di contribuire con tutto il suo peso politico alla nascita di un governo di unità e salvezza nazionale».

LA FRANCIA – Critiche al nostro Paese arrivano intanto dalla Francia. L’Italia ha un «problema di credibilità, è vero. Bisogna lottare contro questa sfiducia», ha detto il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè, affermando a Radio Europe 1 che è necessario vigilare sull’impegno del governo italiano sulle riforme.

Redazione Online

Berlusconi assicura: abbiamo numeri. Il Pd: mozione di sfiducia, no a Lettaultima modifica: 2011-11-06T17:18:09+01:00da
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