MERCATI. In discesa lo spread Btp-Bund: 533 punt. Il commissario Rehn: «Nuovo rischio recessione per l’Eurozona». Obama: «Roma può farcela»
MILANO – Inizio incerto per l’Italia sui mercati finanziari all’indomani dell’accelerazione politica verso la formazione di un nuovo governo che adotti le misure chieste per restaurare la fiducia. La giornata incomincia con un nuovo record dall’introduzione dell’euro per il Btp a 5 anni, il cui rendimento sale fino al 7,80%; tutti in rialzo i tassi dei Btp italiani, con quello a 2 anni che arriva al 7,36% e quello a 10 anni che sale al 7,39%, con uno spread di 570 punti base. Apre in rosso anche Piazza Affari: -1,3% ma torna positiva in pochi minuti. Intorno alle 10 del mattino segna + 2%. Sulla scia della Borsa, cala anche lo spread con il Bund a 10 anni che segna 533 punti (nella giornata di mercoledì era arrivato al record di 576). Gli operatori parlano di acquisti da parte delle banche centrali sul tratto 2-3 anni.
BENE LE BANCHE E MEDIASET – Sul paniere principale, tonico il comparto bancario con Unicredit (+5,38%), Intesa sp (+3,66%) Banco popolare (+5,09%) ed Mps (+3,03%). Ok gli energetici dopo una partenza debole, con Enel (+2,03%) e Saipem (+2,05%). Giù Eni (-0,45%). Tra gli industriali, vola Pirelli (+5,64%) all’indomani della presentazione del piano industriale al 2014. Molto bene anche la galassia Agnelli (Fiat +3,79%; e il titolo industrial +4,32%). In evidenza Finmeccanica (+5,03%). Rimbalzo deciso per Mediaset (+4,90%) dopo lo scivolone della vigilia.
EUROPA – Apertura in negativo per le principali piazze europee: Parigi a -2%, Londra a -1,6%, Parigi a -1,8%. In rialzo invece Atene, che registra un +2,32%, con l’indice generale a 784,90 punti sulla scia dell’ottimismo per l’attesa nomina a premier di Lucas Papademos, ex vice presidente della Banca Centrale Europea.
ASIA – La borsa di Tokyo ha lasciato sul terreno quasi il 3 per cento. L’indice dei 225 principali titoli della borsa nipponica, il Nikkei, ha chiuso le contrattazioni perdendo 254,64 punti (il 2,9%), collocandosi a 8.500,80. L’azionario asiatico è in netto calo a causa del balzo dei rendimenti dei titoli di stato decennali dell’Italia che rafforza i timori che la crisi del debito della terza economia della zona euro possa indebolire le sue difese finanziaria e aumentare i rischi per tutta l’area. Deciso ribasso anche per la Borsa di Hong Kong, dove l’indice Hang Seng ha perso il 5,25% a 18.963,89 punti; ribassi per la piazza di Shanghai, dove il Composite Index ha perso l’1,8% a 2.479,54 punti, registrando il suo più forte ribasso in tre settimane.
FMI – L’ Italia ha bisogno di «stabilità politica» e Roma «è ncessario che faccia di più sulle pensioni». Così il commissario Ue agli Affari Interrnazionali Olli Rehn, commentando a Bruxelles il rapporto previsionale della Commissione secondo il quale, tra le altre cose, l’iTalia non centrerà il pareggio di bilancio nel 2013. «In via preliminare posso dire che nel pacchetto previsto dalla “lettera” ci sono varie misure positive come quelle relative al mercato del lavoro, alle liberalizzazioni, ma la “lettera” – ha aggiunto Rehn – è silenziosa su molte altre questioni, non va abbastanza avanti sulla concorrenza e molto potrebbe essere fatto sulle pensioni».
OBAMA E LAGARDE – Dal presidente americano Obama è arrivato intanto un messaggio di fiducia a Roma. «L’Italia non è la Grecia, è un Paese grande, e un Paese ricco. Atene ha un problema di solvenza, l’Italia ha più un problema di liquidità», ha detto. Dalla Cina, dove è in viaggio per la prima volta nella veste di direttrice del Fondo monetario internazionale, interviene però, Christine Lagarde: la «chiarezza politica» è la prima cosa necessaria per Italia e Grecia». Io farei una distinzione tra un paese come la Grecia e l’Italia – argomenta Obama -: il primo ha realmente un problema di solvenza, ha un grosso debito, e deve intraprendere decisioni molto dure, e a lunga scadenza, se vuole rimanere in Europa. E ciò vale anche se esce dall’Europa, se intende veramente riuscire a risolvere questo problema. L’Italia, invece – chiarisce Obama – ha più un problema di liquidità, è un Paese grande e ricco, è la terza economia europea, l’ottava al mondo, dove ci sono molte persone ricche. Un paese che può far fronte al proprio debito, a patto che i mercati non abbiano una crisi di fiducia sulla volontà politica e la capacità di non perdere il controllo del sistema».
Redazione Online