“Dimissioni, vergogna”: questi gli slogan rivolti al primo cittadino, che in Consiglio comunale è tornato a difendersi. “Porto il peso di ciò che è successo, ma non farò il capro espiatorio” ha detto. Il Pdl ne chiede le dimissioni, il Pd la difende. Ritrovato il corpo di Sauro Picconcelli, negoziante del piccolo paese delle Cinque Terre travolto dalla piena del 25 ottobre. Si rafforza l’ipotesi che anche gli altri due corpi rinvenuti a Saint Tropez siano dei dispersi in seguito all’alluvione in Liguria
GENOVA – Marta Vincenzi si difende e non accetta di passare come unica colpevole per la gestione dell’alluvione a Genova che ha causato sei vittime. “Ho accettato tutte le manifestazioni di rabbia che mi sono rivolte. Credo però che non si debba individuare il sindaco come capro espiatorio per come e cosa ho potuto riferire nelle ore successive alla tragedia”. Nella sua relazione al Consiglio comunale ha aggiunto: “Subito dopo l’alluvione ho risposto con dolore, stanchezza e confusione”.
All’uscita da Palazzo Tursi, però, la Vincenzi è stata contestata da alcune decine di cittadini. “Dimissioni” e “Vergogna” sono stati gli slogan urlati dai manifestanti, che hanno anche esibito alcuni cartelli con la scritta “Tu non sei il mio sindaco”. Alla protesta hanno partecipato comitati di cittadini e la Lega Nord. Già lo scorso sabato il sindaco era stato oggetto di dure contestazioni da parte dei genovesi.
La Vincenzi ha provato a spiegare in Consiglio comunale il perchè delle sue decisioni: “Se il comitato di Protezione civile mi avesse chiesto di fare un’ordinanza per chiudere le scuole, e mi avesse detto che su Genova sarebbe arrivata una tempesta tropicale, lo avrei fatto”. Il sindaco parla di fatalità imprevedibili: “In un’ora sono caduti 169 millimetri d’acqua. Il Noa degli Stati Uniti ha classificato l’evento di Genova come tempesta tropicale”.
Marta Vincenzi ha quindi auspicato che la magistratura accerti le responsabilità della tragedia e ha chiesto che si smetta di alimentare la caccia alle streghe. “Lo dobbiamo alle famiglie”. Parlando della decisione di non chiudere le scuole, ha poi ammesso che “a posteriori le decisioni non sono state sufficienti”.
Intanto diversi esponenti del Pdl hanno sottolineato che “il sottile legame che esisteva tra il sindaco di Genova Marta Vincenzi e i cittadini non c’é più, lei non rappresenta più la città”.
Il Pdl ha chiesto l’istituzione di una commissione speciale d’indagine sugli eventi alluvionali del 4 novembre 2011 a Genova.
Dall’altra parte della barricata il Pd di Genova difende il sindaco e garantisce “sostegno convinto del partito”. Si tratta della prima presa di posizione ufficiale dei colleghi di partito della Vincenzi, dopo che era già intervenuto in difesa del sindaco il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. “Le accuse che abbiamo sentito sono state ingenerose, lei è diventata un bersaglio politico a prescindere da ogni eventuale resposabilità. La politica non può essere l’unica responsabile”.
I DISPERSI – Il numero delle vittime da imputare all’alluvione in Liguria è da aggiornare. Il cadavere di un uomo, affiorato dalle acque di Saint Tropez qualche giorno fa, è stato identificato come uno dei dispersi di Vernazza. Si tratta di Sauro Picconcelli, venditore di souvenir nel paese delle Cinque Terre devastato dal nubifragio del 25 ottobre. Venne travolto dalla piena mentre cercava di chiudere il suo negozio.
Alcuni giorni fa tre cadaveri sono stati recuperati dalle autorità francesi nella zona di Cap Taillat. Dal primo momento si è diffusa l’ipotesi che i corpi fossero quelli di Picconcelli, Giuseppina Carro e Giuseppe Giannino, i tre dispersi di Vernazza. Grazie alle fotografie del cadavere, inviate dalla Francia ai carabinieri di La Spezia, la compagna di Picconcelli ha potuto identificarlo con certezza.
Gli esperti hanno da subito considerato plausibile che le correnti marine potessero aver trascinato i corpi dalla Liguria alla Francia, citando il precedente del cadavere della contessa Agusta. Sui cadaveri è stata effettuata l’autopsia, ma il riconoscimento è reso difficile dalla decomposizione dei corpi, rimasti a lungo in acqua. Ma dai pochi elementi ci potrebbe essere compatibilità con le caratteristiche fisiche e anagrafiche degli altri due dispersi di Vernazza.
Redazione Online