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La polizia sgombera Zuccotti Park

I manifestanti pronti a riprendere gli accampamenti nei prossimi giorni. Il comune di New York: provvedimento temporaneo, bisogna pulire. Sgomberato anche Occupy Oakland

 

NEW YORK – Nell’era delle tecnologie digitali, la Polizia di New York ha notificato l’ordine di sgombro di Zuccotti Park agli attivisti di Occupy Wall Street via Twitter all’1 e 19 della notte scorsa: «Occupanti, andate via subito con le vostre tende. Potrete tornare dopo che la piazza sarà stata ripulita». Quattro ore dopo la risposta del movimento, sempre via Internet: un invito agli attivisti e ai newyorchesi a radunarsi alle 9 di stamattina (le 15 ora italiana) a Canal Street, all’angolo della Sesta Avenue, per riorganizzare la protesta. In mezzo, tra questi due messaggi digitali, la battaglia assai poco virtuale con mille poliziotti in assetto di guerra piombati nell’area di Liberty Square per sgomberarla. Radunati nei piazzali vicini all’imbocco del ponte di Brooklyn e del Manhattan Bridge, i «cops» sono stati trasportati senza dare troppo nell’occhio nella zona di Wall Street a bordo di minivan. L’attacco è cominciato all’una, prima che gli occupanti ricevessero sui loro telefonini il messaggio del Nypd, il dipartimento di polizia della città. Molti se ne sono andati quasi subito dopo aver inscenato una debole resistenza intonando per un po’ una cantilena («Whose park? Our park!», di chi è il parco? E’ nostro!) divenuta familiare negli ultimi due mesi.

LA RESISTENZA – Un centinaio di «duri» hanno, invece, deciso di resistere asserragliandosi attorno a «the kitchen», l’area logistica al centro del miniparco. Sono state costruite rudimentali barricate e molti occupanti si sono incatenati l’un l’altro. Ma anche questa resistenza è stata spazzata via. La polizia ha ammanettato una settantina di manifestanti (anche se pare che, poi, meno di venti fermi siano stati trasformati in arresti), mentre gli altri alla fine hanno deciso di mollare. Prima dell’alba la piazza era stata sgomberata. Ma già in queste ore Occupy Wall Street sta cercando di riorganizzare la sua resistenza. Dopo che un primo tentativo di sgombero era fallito, più di un mese fa, perché i poliziotti avevano trovato in piazza migliaia di newyorchesi, comprese intere famiglie coi bambini, venuti a manifestare la loro solidarietà agli occupanti, era ormai chiaro che, se avessero deciso di nuovo un’azione del genere, le autorità cittadine l’avrebbero fatto con un «blitz» improvviso.

AL GELO, SENZA STUFE – Ma ormai, con la protesta che va avanti da due mesi, i primi freddi e gli occupanti sempre più intirizziti (sono stati privati da tempo di stufe e generatori autonomi di elettricità: per motivi di sicurezza dice la polizia), sembrava che il sindaco Michael Bloomberg volesse aspettare che fosse il «generale inverno» a risolvergli il problema dello sgombero. Invece ieri sera il sindaco ha tenuto un vertice in municipio col capo della polizia Ray Kelly e il sovrintendente dei Vigili del Fuoco, Sal Cassano, per dare via libera al «blitz». Probabilmente ha inciso sulla sua decisione la contromanifestazione organizzata lunedì davanti al municipio dai commercianti e dai residenti della zona ormai esasperati dai disagi e dal ridotto afflusso di clienti nei loro negozi. E il sindaco certamente cercherà di giustificare la sua decisione con la crescente sporcizia di Liberty Square, il timore del diffondersi di malattie (durante gli ultimi comizi il sottofondo dei tamburi è stato sostituito da quello dei colpi di tosse di gran parte degli occupanti) ed anche con gli episodi di criminalità comune verificatisi tra le tende di Zuccotti Park dove hanno trovato rifugio anche molti «homeless». Ma la scelta, ovviamente, ha anche un sapore politico: con New York che, dopo le gelate e la neve, vive ora le temperature primaverili della sua «indian summer», il movimento, tutt’altro che in disarmo, si accingeva a festeggiare, giovedì, i due mesi dell’occupazione con un tentativo di blocco di Wall Street e altre manifestazioni a sorpresa di più alto profilo.

L’ESCALATION – Bloomberg deve aver temuto un’«escalation» della protesta a livelli non più controllabili. Non è affatto detto, però, che l’eliminazione del presidio fisico di Zuccotti Park (dopo le pulizie i manifestanti in teoria potranno tornare, ma senza tende e sacchi a pelo: restare in piazza 24 ore su 24 diventerà impossibile) comprometta le capacità organizzative del movimento. I primi appelli digitali alla mobilitazione, come detto, sono stati già stati lanciati. Vedremo nelle prossime ore se e come i ragazzi di Zuccotti Park trasformeranno la loro protesta.

Redazione Online

La polizia sgombera Zuccotti Parkultima modifica: 2011-11-15T16:20:01+01:00da
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