Un migliaio di manifestanti ha attaccato il palazzo delle istituzioni nella capitale. Cariche della polizia: diversi feriti. A scatenare la protesta, uno scandalo di tangenti per centinaia di milioni di euro che ha coinvolto decine di deputati.
Mega protesta in Kuwait contro il primo ministro lo sceicco Nasser Mohammad al-Ahmad al-Sabah.
Un migliaio di manifestanti hanno assaltato il Parlamento a Kuwait City (il video da Al Jazeera), riuscendo anche a irrompere all’interno dei cancelli, chiedendo anche le dimissioni dei parlamentari accusati di corruzione.
La polizia ha caricato i dimostranti con bastoni e alcuni sono rimasti feriti.
Si tratta della prima protesta violenta da dicembre e segue il montare della tensione negli ultimi tre mesi dopo le accuse a 16 parlamentari che avrebbero ricevuto tangenti per circa 259 milioni di euro.
Mercoledì 9 novembre circa una ventina di deputati di opposizione avevano iniziato a boicottare le sedute. La crisi politica kuwaitiana ha radici lontane: il 10 maggio dello scorso anno, due giorni dopo la nomina del settimo governo del Kuwait in cinque anni, due parlamentari dell’opposizione avevano presentato una mozione per chiamare il primo ministro e nipote del sovrano, Nasser al-Sabah a rispondere in Parlamento di irregolarità finanziarie per la gestione della compagnia di telecomunicazioni ‘Zain’ e del piano di sviluppo nazionale.
Nonostante lo strumento sia previsto dalla costituzione dell’emirato petrolifero, storicamente i premier hanno sempre preferito dimettersi e far cadere il governo piuttosto che essere interrogati in parlamento.
Ed è quello che ha fatto Nasser, da quando venne eletto nel febbraio del 2006, dimettendosi per sei volte, formando sette esecutivi, e rinnovando per tre volte il parlamento. Nell’emirato ricchissimo di petrolio, regna da oltre 250 anni la famiglia di al-Sabah, i quali membri occupano nel governo le poltrone chiavi dell’interno, del petrolio, della difesa e degli esteri.
Redazione Online