In calabria l’Operazione della guardia di finanza. È scattala all’alba. Arrestate 11 persone. Controllavano una parte del capitale privato di una municipalizzata
REGGIO CALABRIA – Avevano coinvolto familiari e amici. Undici persone a Reggio Calabria sono finite in manette nell’ambito dell’operazione Astrea fatta scattare all’alba dalla Guardia di Finanza. Erano “vicini” alle cosche Tegano-De Stefano. Nella lista degli arrestati, infatti, oltre ai parenti del commercialista, “talpa” della ‘ndrangheta, Giovanni Zumbo, ci sono i fratelli Antonio e Maurizio Lavilla, e Rosario Rechichi, fratello di Giuseppe, socio privato della società partecipata Multiservizi. L’indagine ha scoperchiato la holding del malaffare nella città dello Stretto. È un mix di appartenenti ai servizi segreti e alla massoneria, avvocati, commercialisti, imprenditori, personaggi vicini ai politici reggini disposti a fare da prestanome ed a curare i lucrosi affari dei clan.
PRESTANOME – In pratica, il gotha della Reggio bene al servizio delle cosche Tegano-De Stefano, egemone nel territorio a nord di Reggio, da sempre feudo di `ndrangheta. Dall’inchiesta è emerso il controllo da parte delle cosche Tegano-De Stefano di una parte del capitale privato di una municipalizzata del capoluogo reggino. Lo ha detto la Finanza in una nota precisando che tra gli arrestati – accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso – ci sono anche commercialisti e avvocati che prestavano i loro servizi ai padrini delle cosche Tegano-De Stefano. «Le cosche, attraverso una serie di passaggi societari, predisposti da noti professionisti, e avvalendosi di prestanome sono riuscite a controllare una parte del capitale privato della municipalizzata Multiservizi spa del comune di Reggio Calabria», ha detto la Gdf.
MUNICIPALIZZATA – Multiservizi spa si era aggiudicata alcune commesse al comune di Reggio. Gli inquirenti inoltre hanno posto i sigilli al “tesoro nascosto” del clan Tegano sequestrando 50 milioni di euro in beni mobili e immobili. Tra i beni sequestrati ci sono anche le società Rec.im e Gestioni servizi territoriali attraverso le quali il clan deteneva il 49% della Multiservizi spa. Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata al capo mafia Giovanni Tegano, già in carcere perché accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Un mandato di cattura è stato notificato anche al commercialista Giovanni Zumbo, sospettato di far parte dei servizi segreti deviati e già in carcere perché coinvolto in altre inchieste da cui è emerso il suo ruolo di “talpa” al servizio delle cosche. Le Fiamme gialle hanno arrestato anche la moglie di Zumbo, l’avvocato Maria Francesca Toscano.