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Appalti Enav, arresti per manager e politici. L’ad Guido Pugliesi finisce ai domiciliari

Tra gli arrestati il commercialista Marco Iannili per affari legati a Finmeccanica. Tra gli indagati anche il presidente Finmeccanica Guarguaglini e la moglie e il tesoriere Udc, Naro

ROMA – Arresti e perquisizioni sono in corso a Roma e in altre città nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti Enav condotta dalla Procura della Repubblica della Capitale. Tre le persone raggiunte dalle misure restrittive firmate dal gip Anna Maria Fattori: arresti domiciliari per l’amministratore delegato di Enav Guido Pugliesi, accusato di finanziamento illecito ai partiti, carcere per il commercialista Marco Iannilli e il direttore tecnico di Selex Sistemi Integrati Manlio Fiore, ai quali è contestato il reato di frode fiscale.

Pugliesi ai domiciliari – Pugliesi è accusato dalla procura di Roma di finanziamento illecito ai partiti in relazione ad una presunta tangente da 200 mila euro versata dall’imprenditore Tommaso Di Lernia, titolare della Print System, al segretario amministrativo dell’Udc Giuseppe Naro (anche lui indagato  per illecito finanziamento). Il ruolo dell’ad di Enav in questo episodio sarebbe legato all’accompagnamento di Di Lernia nell’ufficio di Naro in via Due Macelli, a Roma. Per la Procura le prove dell’incontro sono dimostrate dal fatto che il telefono cellulare di Di Lernia risultava agganciato alla cella di via Due Macelli e dal passaggio della sua auto nella zona a traffico limitato (Ztl). Non solo, Di Lernia, che con le sue rivelazioni ha consentito di aprire uno squarcio nel meccanismo degli appalti dell’Enav, avrebbe riconosciuto Naro durante un interrogatorio attraverso una fotografia.

Gip: Fiore e Iannilli hanno evaso le imposte – Emissione di fatture relative a operazioni inesistenti tra il 2009 e il 2010. E’ il reato contestato al direttore tecnico di Selex, Manlio Fiore, e al commercialista Marco Iannilli. Fiore, “nella sua qualità di organo apicale di Selex Sistemi Integrati, anche al fine di consentire l’evasione delle imposte dirette e indirette a Selex SI, concorreva con Tommaso Di Lernia, legale rappresentante di Print Sistem, nell’emissione di tre fatture” pari a un milione e 200mila euro circa. Il reato è aggravato
“per essere stato commesso anche al fine di realizzare le provviste per l’erogazione di utilità a pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio, per il compimento di atti contrari ai doveri del loro ufficio”.  Stessa accusa è rivolta a Marco Iannilli che, nella veste di ‘dominus’ di Arc Trade, “al fine di consentire l’evasione delle imposte dirette e indirette” alla società, “concorreva con Sabastiano Giallongo, legale rappresentante di Suiconsulting srl”, a emettere nel 2010 tre fatture per operazioni inesistenti recanti un importo pari a quasi 850mila euro.

Indagato Borgognoni – Il gip Anna Maria Fattori non ha invece accolto la richiesta della procura di applicare un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Lorenzo Borgogni, responsabile delle relazioni esterne del gruppo Finmeccanica (dimissionario), per il reato di illecito finanziamento ai partiti. Le dichiarazioni di chi accusa Borgogni, a parere del magistrato, sono da ritenersi generiche. Borgogni risulta comunque indagato per l’ormai nota vicenda della barca del deputato Marco Milanese, ceduta ad un prezzo di gran lunga superiore al suo valore. Insieme a Borgogni e allo stesso Milanese sono indagati per questo episodio Massimo De Cesare, legale rappresentante della Eurotec, Tommaso Di Lernia, ‘dominus’ della società, l’ex consulente Lorenzo Cola e il manager Fabrizio Testa. In particolare, secondo l’accusa, De Cesare e Di Lernia, con la mediazione di Testa, in accordo con Cola, che agiva “di concerto” con Borgogni, avrebbero erogato a Milanese “un’utilità non inferiore a 224.224,57 euro, pari al valore della sopravvalutazione dell’imbarcazione più spese di gestione e manutenzione del bene”. Per la Procura tale maggiore valutazione dell’imbarcazione costituisce una forma di finanziamento illecito di un singolo deputato. Milanese, ex collaboratore dell’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti, è già stato citato in giudizio. Il processo comincerà il 21 febbraio prossimo

L’inchiesta della Procura di Roma – L’inchiesta aperta più di un anno fa verte su una decina di appalti assegnati senza gara pubblica da Enav a Selex Sistemi Integrati. Gli accertamenti dei pm hanno riguardato quindi anche la Selex, società della quale è amministratore delegato Marina Grossi, moglie del presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini.
In particolare, al vaglio del pm Paolo Ielo sono finiti lavori, sia tecnici sia di opere civili, riguardanti gli aeroporti di Napoli e Palermo. L’ipotesi di lavoro degli inquirenti è che i lavori assegnati a Selex e subappaltati alle società Print System, Arc Trade, Techno Sky ed altre abbiano determinato una sovrafatturazione dei costi e la creazione di un ‘surplus’, poi redistribuito tra i soggetti coinvolti, compresi esponenti dell’Enav. Il tutto in un arco di tempo che va dal 2005 al 2010.
Uno dei capitoli di questa indagine riguarda infine la già citata compravendita della barca del deputato del Pdl Marco Milanese.

Redazione Online

Appalti Enav, arresti per manager e politici. L’ad Guido Pugliesi finisce ai domiciliariultima modifica: 2011-11-19T11:12:07+01:00da
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