I feriti sono oltre 670 secondo le stime ufficiali. Proteste in piazza Tahrir. Agenti presi in ostaggio dalla folla
IL CAIRO – Manca poco più di una settimana alle elezioni e l’Egitto brucia. Sprofonda nella violenza. Secondo giorno di proteste e violenti scontri con la polizia che ha attaccato piazza Tahrir dopo una giornata di battaglia. Le forze dell’ordine hanno dato fuoco alle tende. Almeno tre persone sono rimaste uccise. Decine di persone sarebbero rimaste ferite e in molti sarebbero stati fermati. Secondo Waleed Rashed, fondatore del movimento 6 Aprile, «Bothaina Kamel (candidata alle presidenziali ndr) è stata arrestata durante l’incursione». Il premier Essam Sharaf ha convocato una riunione di emergenza dell’esecutivo per gestire la crisi.
I MORTI– Si aggrava il bilancio delle proteste. Almeno tre persone sono morte negli scontri di domenica in piazza Tahrir. Oltre a Shehab Eddin el Dakhruri (26 anni) ci sarebbero anche un altro giovane e una ragazza. Durante gli scontri di sabato, invece, in piazza Tahrir è morto un altro ragazzo, mentre un altro è rimasto ucciso nei disordini di Alessandria. La violenza non si ferma.
LE PROTESTE– Insomma, anche domenica è stata un’altra giornata di disordini. A far scoppiare la scintilla delle proteste è stato lo sgombero di un sit-in che chiedeva giustizia per le violenze scoppiate durante le rivolte contro l’ex presidente Hosni Mubarak, sabato mattina. È stato un attimo: in migliaia hanno reagito lanciando pietre. Così per le strade sono tornati gli slogan. Ma ora sono contro i generali. E domenica è un nuovo giorno.