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Piazza Affari chiude a meno 4,74 %

Differenziale btp-bund intorno ai 480 punti. moody’s: la francia rischia il declassamento. La minaccia sul debito francese spinge giù la Borsa di Milano. Francia a rischio declassamento, in difficoltà tutte le piazze europee

MILANO – Il primo giorno del governo Monti alla prova dei mercati si chiude con un dato molto negativo. Piazza Affari chiude cedendo 4,74 punti percentuali, al termine di una giornata tutta in salita. Non tutte le colpe però questa volta sono sulle spalle dell’Italia: il trend negativo della giornata borsistica europea è dovuto soprattutto ai segnali che vedono la Francia come il prossimo Stato che potrebbe essere contagiato dalla crisi del debito. Turbolenze europee che approdano anche oltreoceano. Wall Street perde terreno, il Dow Jones cede oltre 311 punti, pari al meno 2,64 per cento, il Nasdaq cade di 67,84 punti, meno 2,63 per cento e lo Standard & Poor’s 500 cede 30,56 punti, meno 2,51 per cento. Negli Usa, i media riportano inoltre che il supercomitato incaricato di stendere una legge mirata a ridurre il deficit di bilancio di almeno 1,2 trilioni di dollari negli ultimi dieci anni non è riuscito a raggiungere un accordo sulla riduzione del deficit, a causa di profonde divisioni sulle tasse e sulle politiche di spesa. Notizie che peggiorano le aspettative degli investitori.

PIAZZA AFFARI – Partita male, Piazza Affari ha perso terreno col passare delle ore. A determinare il risultato negativo la minaccia incombente sulla Francia, ma anche lo stacco di cedola di alcune blue chips il cui peso complessivo è stato valutato nello 0,57% dell’intero mercato borsistico.

I TITOLI «MILANESI» – Il risultato di questa giornata problematica è un bollettino di guerra per i titoli del Ftse Mib. Finmeccanica, travolta dallo scandalo dell’inchiesta giudiziaria, accusa una flessione del 6%. Vanno giù le banche: Ubi accusa un calo del 4,3%. Sono travolte dalle vendite anche le Fiat (-6,8%) che proprio oggi ha annunciato la disdetta degli accordi sindacali e le Lottomatica (-4,4%). Tra le banche sono particolarmente pesanti Pop Emilia Romagna (-7,5)% e Pop Milano (-6,8%), quest’ultima penalizzata dal deludente esito della prima fase dell’aumento di capitale. Tra big del credito Intesa San Paolo perde il 5,6% e Unicredit il 3% a fronte di una calo del 3,5% del paniere delle banche europee. Vanno male anche le Telecom (-4,7%) e le Saipem (-4,88%).

LE BORSE EUROPEE – Male anche le altre principali Borse europee: Parigi registra un ribasso del 2,61%, Francoforte del 2,73% e Londra dell’1,96%. Apertura negativa anche per Wall Street, con l’indice Dow Jones che perde lo 0,76% a 11.706,02 punti, lo S&P che lascia l’1,14% a 1.201,8 punti e il Nasdaq che mostra un calo dell’1,44% a 2.535,23 punti.

I TITOLI DI STATO – Sul fronte dei titoli di Stato torna ad allargarsi la forbice tra gli spread dei titoli italiani e quelli spagnoli rispetto ai bund tedeschi. Il differenziale Btp-Bund oscilla intorno i 475 punti, dai 466 di venerdì. In deciso rialzo anche il differenziale Francia-Germania a 161 punti da 150, segnato in apertura, e quello della Spagna che balza a 462 da 443. Ma sull’economia francese, come accennnato in precedenza, potrebbe presto abbattersi anche una tegola (tutt’altro) che imprevista. L’aumento dei tassi dei titoli di stato francesi insieme alla prospettiva di crescita che si deteriora potrebbe portare infatti a un abbassamento del rating della Francia al momento AAA, il migliore possibile. È quanto sottolinea l’agenzia di rating Moodys.

SPERANZA EUROBOND – Una delle misure che, secondo numerosi analisti, potrebbe tagliare le gambe alla speculazione sarebbe quella di creare dei titoli di Stato europei, i cosiddetti eurobond. Una misura quest’ultima però da sempre osteggiata dalla Germania. Berlino ha ribadito infatti il suo no agli eurobond, che, secondo il portavoce del governo tedesco Steffen Siebert «non risolverebbero il problema alla radice».

IL CASO UNGHERIA – Al nucleo dei Paesi europei a rischio dopo Grecia, Portogallo, Irlanda Spagna e Italia si aggiunge anche l’Ungheria che ha chiesto ufficialmente aiuto alla Commissione europea e al Fondo monetario internazionale (Fmi).

LA SITUAZIONE IN ASIA – Come detto la settimana sui mercati asiatici comincia con segno negativo. L’Asia amplia le precedenti tre settimane di perdite, i future sugli indici americani sono già in calo e lo yen e il dollaro si rafforzano sull’euro. L’indice MSCI Asia Pacific scivola dell’1,1%. Tokyo ha chiuso in flessione dello 0,32%.

Governo Monti lavora su misure anti-crisi e agenda europea

Redazione Online

Piazza Affari chiude a meno 4,74 %ultima modifica: 2011-11-21T18:39:09+01:00da
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