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Frana nel Messinese : tre i morti Salvata la ragazza data per dispersa. le testimonianze della tragedia nel messinese: «Qui c’era l’inferno, ora ho paura»

Allerta meteo su Calabria, Sardegna, Basilicata e Puglia. Valanga di fango travolge Scarcelli, frazione di Saponara. L’appello di Napolitano: «Serve prevenzione costante». Un pensionato: «Vivo qui da anni, mai visto nulla di simile». Un uomo: «Eravamo tutti bloccati, non potevamo scappare»

MESSINA – Il maltempo si accanisce sulla Sicilia. E il dissesto idrogeologico, l’abusivismo, l’incuria, la malagestione del territorio uccidono ancora, e per ben tre volte. Una tragedia che colpisce anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che invoca adeguate e costanti politiche di prevenzione. Le vittime dell’ennesima frana che ha colpito il Messinese sono un bambino di dieci anni, Luca Vinci, strappato alla madre dall’ondata di fango, e due persone, padre e figlio, che fino a ieri sera si credevano dispersi. Si tratta di Luigi e Giuseppe Valla di 55 e 25 anni. È stata salvata, invece, la ragazza di 24 anni data per dispersa. La giovane, con un’altra donna, è stata recuperata dai vigili del fuoco in un appartamento a Saponara. Erano ricoperte di fango fino al collo. Il paese è stato travolto e devastato da una frana che si è staccata dalla montagna dopo le forti piogge. Ora il maltempo sembra aver dato una tregua, ma rimane l’allerta meteo con possibili piogge.

IL CORPO DI LUCA – Il corpo della prima vittima, il piccolo Luca Vinci, è rimasto imprigionato nel fango per quasi 24 ore. I vigili del fuoco sono riusciti ad estrarlo dai residui della frana che ha travolto il paese dopo aver lavorato tutta la notte e buona parte della successiva mattinata. Caricato su un’ambulanza, è stato poi trasportato nell’obitorio dell’ospedale di Messina. Nello stesso ospedale è ricoverata in gravi condizioni sua madre, che è riuscita a salvarsi perché mentre la montagna si sgretolava inondando la piccola abitazione su due piani, ha avuto il sangue freddo e la forza di aggrapparsi alla ringhiera del balcone.

L’INCHIESTA – La Procura di Messina ha subito aperto un fascicolo sulla frana di Saponara. L’inchiesta è a carico di ignoti; i reati ipotizzati sono quelli di disastro colposo e omicidio colposo. Dieci giorni fa la procura aveva notificato 18 avvisi di conclusione indagini ad amministratori, tecnici e dirigenti in merito all’inchiesta sull’alluvione di Messina del primo ottobre 2009 in cui morirono 37 persone. Anche in questo caso i reati ipotizzati dai magistrati sono quelli di omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Tra gli indagati figurano l’attuale sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, il sindaco di Scaletta Zanclea Mario Briguglio, l’ex commissario straordinario del comune di Messina, Gaspare Sinatra, l’ex dirigente generale della protezione civile regionale Salvatore Cocina, il dirigente generale dell’assessorato regionale ambiente Giovanni Arnone, e alcuni geologi. Degli stessi reati sono accusati anche i progettisti dei lavori eseguiti nei torrenti Divieto e Racinazzi straripati a Scaletta Zanclea nonchè alcuni tecnici. La procura, che si è avvalsa di varie perizie, ha svolto una serie di accertamenti sui ritardi nei soccorsi e sui mancati interventi di messa in sicurezza dopo una precedente alluvione del 2007.

LA DINAMICA – La frana arriva a ora di cena, al termine di una giornata di pioggia incessante che ha battuto per ore non solo la Sicilia, ma anche le isole Eolie, la Calabria (dove il giorno prima si era contato un altro morto per il maltempo), un pezzo di Sardegna e un po’ tutto il Sud. Si teme subito, a Saponara, per i possibili dispersi. A cominciare dai Valla. Li cercano gli uomini della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri, accorsi sul posto. La madre si è salvata per miracolo, aggrappandosi alla ringhiera di un balcone. Ma di padre e figlio non ci sono tracce. I vigili del fuoco riescono a salvare un ragazzo investito dal fiume di acqua e fango che ha invaso le strade. E non smettono di cercare. «Il paese è in ginocchio – aveva detto il vicesindaco di Saponara, Giuseppe Merlino -, i danni sono ingenti e tutti speriamo che i due dispersi, travolti dalla frana, siano in vita». Sul luogo del disastro, che si può raggiungere solo a piedi, i soccorritori continuano a scavare.
A volte esponendosi loro stessi a seri rischi. A Monforte San Giorgio, un paese vicino, il conducente di un mezzo scavatore che cercava di rimuovere massi e detriti dalla strada, è stato investito dal fango, restando gravemente ferito.

IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE – Anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sta seguendo, in stretto contatto con il Dipartimento della Protezione Civile, le operazioni di soccorso nei Comuni della provincia di Messina colpiti dagli ultimi eventi alluvionali, che sono costati la vita a tre persone, di cui una in giovanissima età. «Il Presidente della Repubblica ha chiesto al Prefetto Alecci di rappresentare i suoi sentimenti di partecipe solidarietà e la sua vicinanza alle famiglie delle vittime e alle comunità colpite», si legge in un comunicao del Quirinale, «Quest’altra tragedia ripropone l’esigenza assoluta, richiamata dal Capo dello Stato proprio nella cerimonia al Quirinale dell’altro giorno dedicata alla tutela dell’ambiente ed alla salvaguardia del territorio, di adeguate e costanti politiche di prevenzione, a cui affiancare una puntuale azione di vigilanza e di controllo delle situazioni a rischio»

TRENI FERMI – Rallentato il trasporto su rotaie su quasi tutta la rete regionale. Soltanto alle 5, il collegamento tra Pace del Mela e Milazzo, sulla Messina-Palermo, è stata ripristinata, ma i vagoni procedono a scartamento ridotto. Laddove non arrivano i treni, vengono impiegati bus. Chiusa anche la A20 Messina Palermo in entrambe le direzioni nel tratto tra lo svincolo di Milazzo e quello di Barcellona Pozzo di Gotto per smottamenti. Bloccata provvisoriamente la statale 113 in entrambe le direzioni al km 40,4, in corrispondenza di Merì, e al km 49,3 in corrispondenza di Castroreale Terme. Il personale dell’Anas è al lavoro per ripristinare al più presto la circolazione in entrambi i sensi marcia.

«RESTATE IN CASA» – Sempre a Barcellona, è esondato il torrente Longano e 50 famiglie sono isolate nella frazione di Migliardo Gala. A Milazzo è in parte allagato l’ospedale cittadino e a Castroreale si registrano problemi per la viabilità con strade inagibili. Il sindaco di Barcellona, Candeloro Nania, ha invitato la cittadinanza a non uscire di casa. A Barcellona Pozzo di Gotto è crollato un ponte di modeste dimensioni che collega Calderà e Spinesante, zone di villeggiatura, e ha ceduto il controsoffitto di un’aula dell’istituto industriale. Nove disabili e due operatori si trovano bloccati al primo piano di una comunità di contrada Oreto, al confine tra Barcellona Pozzo di Gotto e Merì, poiché il piano terra dell’edificio, dove si trovano medicine e viveri, è allagato.

SAPONARA (MESSINA) – Paura e rabbia. Sgomento e orrore. Mentre nel messinese spunta un sole pallido coperto da nubi nere, i residenti di Saponara raccontano la tragedia. «Eravamo tutti bloccati e non si poteva scappare».

IL PENSIONATO– Antonino, 62 anni, ex camionista, vive da tutta la vita in questo piccolo paese. «Qui c’era l’inferno e adesso ho paura. Non ho mai visto nulla del genere». E aggiunge: «Siamo due famiglie che viviamo in contrada Buttuni e adesso vicino le nostre case si è aperta come una voragine dalla montagna, abbiamo il timore che possa ripetersi quello che è accaduto ieri sera (martedì ndr) e che ci possano essere altre vittime. Abbiamo bisogno di aiuto e subito per mettere in sicurezza la zona, ma quella parte del paese sembra dimenticata». Quando si è abbattuto il nubifragio «ero seduto tranquillamente a casa quando all’improvviso ho sentito un boato, un fiume di fango e pietre ha travolto anche un cancello».

«È STATA UNA TRAGEDIA»– Centinaia di persone hanno cominciato a scavare. Pala in mano, «dobbiamo fare in fretta». Il timore è che le nubi scure che si addensano nei cieli scatenino un altro temporale. Tra questi anche Giovanni, 48 anni. « Le case crollate erano lì da almeno 50 anni. In passato non c’è mai stato un caso del genere: è stata una tragedia. Eravamo tutti bloccati e non si poteva scappare», racconta. Lui, in particolare, era sulla sua auto e «non potevo neanche scendere per aiutare i miei». Su una cosa sono tutti d’accordo: «I soccorsi sono stati veloci».

Redazione Online

Frana nel Messinese : tre i morti Salvata la ragazza data per dispersa. le testimonianze della tragedia nel messinese: «Qui c’era l’inferno, ora ho paura»ultima modifica: 2011-11-23T15:21:00+01:00da
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