LA SCUOLA DI CAIVANO assediata dalla camorra. La professoressa Eugenia Carfora: «Il ministro Profumo ha promesso che verrà da noi, ora mi sento meno sola»
«NON SONO PIU’ SOLA» – Ha la voce tremula, è emozionata. Non si sente più sola ad affrontare il quartiere, la malavita, la burocrazia. Il 30 novembre il neo ministro l’ha convocata a Roma. «Mi ha confessato che appena ha visto la vostra inchiesta è rimasto sconcertato, ha voluto subito spiegazioni perché in Italia non possono esistere indecenze come questa». A inizio dicembre, invece, il ministro le ha promesso che andrà a Caivano per toccare con mano quanto denunciato dal Corriere della sera. Ha annunciato un tavolo di concertazione con il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e il prefetto di Napoli Andrea De Martino. Già lunedì prossimo ci sarà un primo incontro con il governatore campano e le istituzioni scolastiche regionali. «Finalmente qualcuno che mi tende la mano» ripete come un mantra la dirigente scolastica.
«LACRIME AGLI OCCHI» – E’ bastata una telefonata, una promessa, la certezza di una presenza, quella delle Istituzioni, per farle dimenticare per un attimo i detrattori, le minacce, gli insulti e le ipotesi di smembramento della scuola che attualmente sono allo studio del comune di Caivano. Uno modo come un altro per mandarla via. «A un certo punto della telefonata il ministro ha detto “Pronto…ma mi sente?” – rivela la Carfora -. Io ero con le lacrime agli occhi, non riuscivo a dire niente e ancora ora non mi sembra vero.”Non si preoccupi” – mi ha detto -. “Vedremo insieme come risolvere questo problema, lei non è sola”. E io stavolta ci voglio credere».