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Strauss-Kahn, fu un complotto? Un’inchiesta svela i dubbi

L’ex numero uno Fmi accusato di violenza sessuale su un cameriera dell’albergo. Il Financial Times e la teoria del complotto: il cellulare scomparso e gli strani balletti del personale dell’albergo.

 

NEW YORK – «Le due ore che hanno affossato Strauss-Kahn». Si intitola così l’indagine condotta dal giornalista Edward Epstein e pubblicata in parte dal Financial Times, che dedica ampio spazio nel fascicolo Weekend ai fatti del 14 maggio scorso relativi all’ex numero uno del Fondo monetario internazionale e all’arresto per stupro. L’inchiesta rispolvera la tesi del complotto contro l’ex candidato all’Eliseo, ricostruendo gli spostamenti della cameriera del Sofitel Nafissatou Diallo che poi ha accusato Strauss-Kahn di violenza sessuale. E alla luce di quanto scritto dal giornalista Epstein, William Taylor, uno dei legali statunitensi dell’ex numero uno dell’Fmi, sostiene ora che il suo assistito potrebbe essere stato vittima di un «attacco deliberato per distruggerlo politicamente».

IL TELEFONO PIRATATO – Tante zone d’ombra. Più di un interrogativo cui non è ancora stata data una risposta. L’articolo pubblicato dal New York Review of Books , ripreso in parte dal Financial Times, rilancia, come si diceva, la tesi del complotto contro Strauss-Kahn, arrestato a New York per lo stupro di una cameriera dell’hotel Sofitel e poi assolto da ogni accusa penale. Tre i punti oscuri della vicenda. Il primo riguarda il cellulare scomparso e piratato di DSK. Fu il banchiere a rivelare alla moglie che un messaggio a lei indirizzato dal marito era stato letto da personaggi del Ump, il partito di Nicolas Sarkozy. Alle 10.03 Strauss-Kahn avvertì la moglie dal Blackberry fornito dal Fmi che l’altro telefonino era sotto controllo e che, una volta rientrato a Parigi, lo avrebbe fatto controllare, insieme con un iPad. Quel Blackberry, l’ex capo del Fondo non lo ha mai riavuto, nonostante quella stessa mattina gli fosse stato assicurato che lo avevano trovato e glielo avrebbero portato sull’aereo. Non solo il telefonino e i messaggi che conteneva sono scomparsi, ma tre quarti d’ora dopo la denuncia dello stupro fu disabilitato il dispositivo per il posizionamento Gps, operazione non semplice e non da tutti.

STRANI BALLETTI – L’altro punto oscuro della vicenda riguarda il curioso balletto celebrativo (ripreso dalle telecamere dell’albergo) inscenato dal direttore dei servizi tecnici del Sofitel, arrivato per ascoltare la testimonianza di Nafissatou Diallo che accusava Dsk, e un altro uomo non identificato. Quest’ultimo aveva in precedenza accompagnato la cameriera presso i servizi di sicurezza dell’albergo. I due uomini, alcuni istanti dopo aver chiamato la polizia un’ora dopo i fatti, ricorda Epstein, si diedero il cinque e si congratularono per tre minuti, prima di andare «apparentemente» ad attendere l’arrivo della polizia all’ingresso di servizio dell’hotel, scrive Epstein.

LCHI ALLOGGIA NELLA CAMERA 2820?- L’ultimo punto oscuro riguarda infine gli spostamenti della cameriera Diallo, entrata varie volte nella camera 2820, situata sullo stesso piano della camera di Strauss-Kahn, prima e dopo il rapporto sessuale con il direttore generale dell’Fmi. Diallo inizialmente tenne nascosta agli inquirenti la sua presenza in questa camera. «Altre persone oltre a Diallo si trovavano nella camera 2820 durante e dopo l’incontro con Dsk?», si interroga Edward Epstein. «Se così fosse, chi erano queste persone e che facevano? E perché Diallo ha smentito di essere entrata in questa camera?».

Redazione Online

Strauss-Kahn, fu un complotto? Un’inchiesta svela i dubbiultima modifica: 2011-11-26T15:16:35+01:00da
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