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Parmalat-Ciappazzi: Geronzi condannato a 5 anni di carcere , 3 anni e 7 mesi per Matteo Arpe

L’ex ad di banca di roma condannato anche lui per bancarotta fraudolenta. L’ex presidente di Banca di Roma e Mediobanca doveva rispondere di bancarotta fraudolenta e usura aggravata

IL PROCESSO– Il procedimento vedeva imputate complesivamente otto persone, tra le quali appunto Cesare Geronzi e Matteo Arpe, inquisiti per i rispettivi incarichi nell’allora Banca di Roma. Per Geronzi le accuse sono di bancarotta fraudolenta e usura aggravata, in quanto, stando all’accusa, avrebbe fatto pressioni perchè nel gennaio 2002 Calisto Tanzi, alla guida del gruppo Parmalat, acquistasse l’azienda di acque minerali Ciappazzi dal gruppo Ciarrapico, che era fortemente indebitato con la banca romana. Per Arpe, invece, l’accusa è di bancarotta fraudolenta in merito a un prestito ponte da 50 milioni di euro concesso dall’istituto di cui era amministratore delegato al gruppo agroalimentare.

UNICREDIT – In solido con gli imputati condannati nel processo il gruppo Unicredit è stato condannato a risarcire le parti civili che si erano costituite nel procedimento. L’ammontare del risarcimento sarà stabilito in sede civile. I giudici di Parma hanno condannato il gruppo bancario (in quanto «erede» della Banca di Roma), insieme agli imputati condannati, anche al pagamento di una provvisionale pari al 4% dell’importo nominale delle azioni od obbligazioni Parmalat possedute dalle parti civili. Unicredit si era aggregata con Capitalia, la ex Banca di Roma.

Redazione Online

Parmalat-Ciappazzi: Geronzi condannato a 5 anni di carcere , 3 anni e 7 mesi per Matteo Arpeultima modifica: 2011-11-29T15:25:51+01:00da
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