OPERAZIONE DEI CARABINIERI IN TUTTA LOMBARDIA. Sequestro di un impianto trattamento rifiuti a Calcinate di due cantieri Brebemi e di una cava nel Cremonese
BRESCIA – Arrestato mercoledì mattina alle 6.40 nella sua casa di Mompiano (Brescia) il numero due del PdL Lombardo nonchè vicepresidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani. Pesanti le accuse: corruzione e traffico illecito di rifiuti. Determinanti sarebbero state le intercettazioni telefoniche iniziate mesi fa che sarebbero appunto culminate con il mandato d’arresto firmato dal Gip di Brescia Bonamartini. Il 68enne politico bresciano è stato portato nella caserma del comando dei carabinieri in Piazza Tebaldo Brusato (Brescia).
Alla base delle indagini ci sarebbe una tangente da 100mila euro per «ammorbidire» i controlli. Una pratica disonesta da ricondurre ad un altro arresto eccellente: quello del coordinatore degli staff dell’Arpa Lombardia, l’agenzia regionale deputata appunto al controllo e alla protezione dell’Ambiente. Oltre a Nicoli sono finite in manette altre 9 persone (6 sono agli arresti domiciliari) compreso un altro bresciano, Gianbattista Pagani di Pontoglio, dipendente del gruppo Locatelli di Bergamo, Spa che lavora sia nelle infrastrutture stradali che nello smaltimento di rifiuti speciali. Tutte le persone sono a vario titolo coinvolte nell’indagine avviata nove mesi fa dai pm Silvia Bonardi e Carla Canaia della procura di Brescia.
La doppia tangente. Se Nicoli avrebbe ricevuto 100mila euro di tangente dal gruppo Locatelli per velocizzare le pratiche di autorizzazione della discarica di Cappella Cantone, un’altra mazzetta sarebbe arrivata al coordinatore Arpa Lombardia Giuseppe Rotondaro per allentare i controlli sui due cantieri Bre.Be.Mi sequestrati: come sottofondo stradale la Locatelli avrebbe utilizzato rifiuti speciali e pericolosi, tra cui cromo esavalente.
L’operazione ha portato al sequestrato della cava di Cappella Cantone (Cremona) destinata ad una discarica di amianto (era in corso un travagliato iter al Pirellone), di un impianto per il trattamento di rifiuti a Calcinate (Bergamo) e di due cantieri della Brebemi a Cassano d’Adda (Milano) e Fara Olivana Con Sola (Bergamo). Secondo gli inquirenti in questi siti venivano smaltiti illecitamente rifiuti speciali con la certezza (data da importanti vertici istituzionali) di evitare controlli.
L’operazione è iniziata all’alba di mercoledì ha visto impegnati 150 uomini dei carabinieri, coordinati dal comando Provinciale di Brescia, supportati da personale del Ris e da un elicottero di Orio al Serio. L’inchiesta non è finita. Potrebbe portare nei prossimi giorni ad altri arresti eccellenti.
Perquisiti gli uffici e l’abitazione. I carabinieri hanno perquisito l’abitazione bresciana di Nicoli, trovando due buste contenenti 100 mila euro in banconote da 500 euro. Secondo gli inquirenti sono soldi riconducibili a una presunta tangente che alla fine di settembre, al ristorante Berti di Milano, sarebbero stati consegnati all’uomo politico da Pierluca Locatelli, imprenditore attivo nello smaltimento dei rifiuti. La presunta tangente sarebbe servita per accelerare l’iter di autorizzazione di una discarica nel cremonese, come dimostrerebbero le intercettazioni telefoniche. Perquisito anche l’ufficio del vicepresidente del Consiglio al 24 esimo piano del Pirellone, dove l’esponente del Pdl ha i suoi uffici istituzionali.