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Boccassini: ‘ndrangheta trasversale ai partiti Prestipino: «Milano come Reggio Calabria»

Dopo l’arresto del giudice Vincenzo Giglio. Il capo della Dda: «Differenza da Cosa nostra, che odiava i comunisti e ha sempre sponsorizzato la Dc».

MILANO – La ‘ndrangheta è «trasversale, appoggia chiunque nelle campagne elettorali politiche». Lo ha sottolineato il capo della Dda di Milano Ilda Boccassini, in una conferenza stampa sull’operazione di mercoledì, negli uffici della Procura di Milano, tenuta unitamente al procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, che con i suoi pm ha collaborato all’indagine. Boccassini ha sottolineato che la ‘ndrangheta attuale, «a differenza di Cosa nostra che odiava i comunisti e ha sempre sponsorizzato la Dc, salvo una parentesi per il Psi», è «trasversale». Ai cronisti che chiedevano quali responsabilità abbiano, anche di tipo penale, i politici che compaiono nelle carte dell’ operazione di mercoledì e su cui la ‘ndrangheta avrebbe fatto confluire i voti, Boccassini ha risposto: «La Dda di Milano nei confronti delle persone delle istituzioni come dei mafiosi agisce quando ha le prove per affrontare un dibattimento».

LA FINTA ANTIMAFIA – Un «aspetto doloroso» dell’inchiesta che ha portato all’arresto di dieci persone, tra cui un giudice del tribunale di Reggio Calabria, per presunti legami con la ‘ndrangheta, è stato quello di vedere «appartenenti alla Guardia di Finanza, alla magistratura, alla politica e alle istituzioni che tengono comportamenti non consoni». Ilda Boccassini ha spiegato però che gli inquirenti sono rimasti sconcertati da una «campagna politica per ingraziarsi l’antimafia, che non esiste, che è solo parlata». Una campagna proveniente «da chi sa che cosa significa trovare un bazooka sotto casa». Il riferimento è alle minacce che nel 2010 furono messe in atto nei confronti del procuratore di Reggio Calabria, Pignatone. Pur senza citarlo, è apparso evidente che il magistrato milanese si riferisse al presidente della sezione del Tribunale di Reggio Calabria Giglio, arrestato mercoledì, noto per le sue iniziative «antimafia» talvolta di stampo polemico nei confronti di altri colleghi.

IL VATICANO – Giulio Lampada, uno dei componenti del clan al centro dell’operazione anti ‘ndrangheta, «ha ricevuto un importante e prestigiosa riconoscenza dal Vaticano». Lo ha sottolineato Ilda Boccassini durante una conferenza stampa. La famiglia Lampada «ha cominciato a vendere panini ed è finita a fatturare miliardi», ha aggiunto. Dalla lettura del provvedimento di custodia cautelare è emerso come il boss Giulio Lampada ha ricevuto l’onoreficenza vaticana di Cavaliere di San Silvestro.

MILANO COME REGGIO CALABRIA – Secondo il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Michele Prestipino, con le attuali modalità d’azione della ‘ndrangheta, «Milano può diventare come Reggio Calabria». Prestipino, che ha partecipato negli uffici della Procura di Milano alla conferenza stampa, ha spiegato che «con la struttura organizzativa della ‘ndrangheta si estendono anche le sue relazioni esterne: Milano può diventare come Reggio Calabria».

INTERROGATORI – Si terranno tutti davanti al gip Giuseppe Gennari gli interrogatori di garanzia a carico degli indagati arrestati nell’ambito dell’inchiesta contro il clan Valle-Lampada. A quanto si apprende, sono stati tutti trasferiti in carceri lombarde e non sono previsti interrogatori per rogatoria. Mercoledì Gennari interrogherà il boss Giulio Lampada, il fratello Francesco Lampada, Raffaele Ferminio e Leonardo Valle

Redazione online

Boccassini: ‘ndrangheta trasversale ai partiti Prestipino: «Milano come Reggio Calabria»ultima modifica: 2011-12-01T16:45:37+01:00da
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