Il segretario generale della cisl: «Senza trattativa non ci può essere equità». Bonanni: «A Roma andremo sotto il Parlamento con una fortissima presenza di lavoratori e pensionati». Monsignor Bregantini, responsabile dei problemi del Lavoro: «Si poteva fare di più sui redditi alti»
ROMA – «Noi chiediamo che l’economia sia ravvivata da un minimo di spesa pubblica e dai consumi. Chiediamo a tutti i nostri militanti della Cisl, ma anche la Uil e la Ugl sono d’accordo, che lunedì prossimo le ultime due ore siano di sciopero protesta per recarci davanti alle prefetture per riaprire le trattative. A Roma saremo sotto il Parlamento» ha dichiarato il leader della Cisl Raffaele Bonanni.
PREVIDENZA – «I più colpiti sono i lavoratori nati negli anni ’50 raggiunti dal fuoco concentrico del contributivo e dell’allungamento dell’età pensionabile e tra questi soprattutto le donne». E’ amareggiato il segretario generale della Cisl dopo il varo della manovra.
RIGORE – «Non c’è traccia nella manovra che faccia pensare che oltre al rigore ci sia anche l’equità. Noi riteniamo un errore evitare il rapporto con le parti sociali. Se si commissaria la politica non sarà il sociale ad essere commissariato. Interverremo sui parlamentari perché ci sia un minimo di discussione. Senza trattativa non ci può essere equità» ha aggiunto Bonanni.
FISCO – Poi per quanto riguarda la vicenda fiscale vorremmo che si aprisse una discussione in modo che oltre a lavoratori dipendenti e pensionati ci siano anche altri che paghino le tasse. Noi rivendichiamo una discussione sul Fisco» ha sottolineato ancora il segretario generale della Cisl.
LAVORO – «Dico a Monti e Fornero che il sindacato non sta qui per licenziare la gente, ha ruolo solo come parte sociale per difendere i lavoratori. Sulla tematica del lavoro il Parlamento deve garantire una discussione equilibrata» ha spiegato ancora Bonanni.
ANGELETTI – «La manovra colpirà soprattutto le donne che non hanno una contribuzione regolare e negli ultimi anni quando avranno una contribuzione più regolare saranno colpite dal contributivo. Sorvolando sull’equità il governo ha puntato a far cassa» ha dichiarato invece il segretario generale della Uil Luigi Angeletti. «Noi poniamo con forza la separazione tra previdenza e assistenza e il problema della previdenza integrativa» ha aggiunto Angeletti.
«Non ci sta bene neanche questa nuova operazione fiscale. Le tasse sono state messe a carico ancora una volta su lavoratori e pensionati. Le uniche cose sono state fatte a favore delle banche e delle imprese» ha sottolineato ancora Angeletti.
CEI -La manovra del governo Monti era «necessaria» ma «poteva essere più equa, si è fatto ancora poco. Si sono fatti passi ma potevano essere ancora più equanimi», «si poteva fare di più sui redditi alti». Lo afferma all’Ansa monsignor Giancarlo Bregantini, responsabile della Commissione Cei per i Problemi sociali e il Lavoro.
MA SEGNALE DI FIDUCIA E’ CHIARO E FORTE – La nota politica di Sir (Servizio informazione religiosa) valuta in ogni caso positivamente «il segnale è arrivato, chiaro e forte. All’Europa, prima di tutto» con la manovra del governo Monti. «Confusa e frastornata, la leadership dell’Eurozona – rileva l’agenzia stampa della Cei – ha bisogno dell’Italia, non solo per tenere la sostenibilità dell’Euro, ma anche e soprattutto per consolidare definitivamente questa realtà così cruciale. C’è bisogno dell’Italia per fare l’Europa, e l’Italia deve essere in grado di giocare la sua partita». «Il segnale – si legge ancora – è arrivato anche al sistema politico italiano: il governo ‘tecnicò ha saputo parlare alle tre maggiori gambe della sua maggioranza e alle parti sociali, dando così corpo a quella fase politica intermedia che dovrà portare a riarticolare l’offerta con la prossima legislatura». Infine, «ma è forse la cosa decisiva, il segnale è arrivato anche ai cittadini, che hanno bisogno di fiducia, avere fiducia nei propri mezzi per poter lavorare e avere fiducia nei governanti».