VERSO IL SUMMIT. Il ministro francese Leonetti a poche ore dal via al vertice di Bruxelles per salvare la moneta unica: «Europa può disfarsi».
Male tutti i principali mercati del Vecchio continente. Il costo del denaro, ridotto dello 0,25%, torna all’1%. Borse giù, pesa il taglio delle stime di crescita. Spread risale a 444
BRUXELLES – La Bce taglia ancora i tassi, corre in aiuto alle banche e prova a rianimare i mercati. Ma la strada che il vertice europeo di Bruxelles dovrà percorrere per mettere la moneta unica al riparo dal naufragio resta tortuosa e in salita. Il summit, cruciale, si aprirà con una cena di lavoro. Le Borse provano a scommettere sul vertice, anche se alla vigilia dell’appuntamento più importante nella storia dell’Ue i segnali arrivati dai mercati sono stati poco rassicuranti. E non rassicurano neanche le parole di Nicolas Sarkozy. Se non raggiungeremo un accordo venerdì al vertice Ue di Bruxelles, «non ci sarà una seconda possibilità», ha avvertito il presidente francese, secondo il quale «senza un accordo tra Francia e Germania non c’è nessuna possibilità di intesa tra gli altri Paesi europei. E questa è una cosa che non possiamo permetterci». «Se un accordo tra i 27 Paesi – ha aggiunto l’inquilino dell’Eliseo – non sarà possibile, allora si faccia un’intesa tra i 17 stati dell’Eurozona». «Non dobbiamo consentire – ha detto ancora Sarkozy – di permettere di far entrare in Europa, quei prodotti che non rispettano le regole che noi imponiamo ai nostri prodotti».
ACCORDO A 17 – E la riforma della governance dell’Eurozona va verso la forma di «un trattato intergovernativo a 17 o più» che potrebbe essere pronto per marzo insieme all’accordo per il varo anticipato del fondo salva-stati permanente Esm. Lo rivela all’agenzia Ansa una fonte qualificata Ue. Di fatto il «trattato intergovernativo a 17 o più» sarebbe «l’accordo con regole» chiesto dal presidente Bce Mario Draghi. Tre i punti principali, secondo quanto spiega la fonte a conoscenza del dossier: accordo tra gli Stati per inserire nelle loro Costituzioni le regole sul deficit; l’obbligo di informarsi reciprocamente prima di ogni emissione di titoli; l’impegno a formare la maggioranza qualificata che non blocchi le sanzioni proposte dalla Commissione europea per i governi che non rispettano i vincoli su deficit e debito.
FRANCIA E GERMANIA – Due i grandi capitoli in ogni caso al centro del summit: la riforma dei Trattati e il “muro” finanziario da erigere a difesa dell’euro. E se Berlino mercoledì si era detta «più pessimista» sulla possibilità di un accordo, a poche ore dal via al vertice di Bruxelles l’allarme è arrivato anche da Parigi. Nell’Ue la situazione «è grave», «l’euro può esplodere» e «l’Europa disfarsi», ha detto il ministro francese degli Affari europei, Jean Leonetti, parlando prima di Sarkozy e paventando una «catastrofe» non solo per il Vecchio Continente e la Francia, ma «per tutto il mondo». Parlando alla delegazione italiana al summit del Ppe a Marsiglia il numero uno del Pdl Silvio Berlusconi ha lasciato intendere che «c’è stata tensione tra la Cancelliera tedesca e il presidente francese alla vigilia del summit Ue.
L’AVVERTIMENTO DI CAMERON – In vista di una riforma dei Trattati Ue una grossa incognita è rappresentata dalla Gran Bretagna. Il premier David Cameron ha fatto sapere che non avrà esitazioni a usare il veto contro un Trattato che danneggiasse gli interessi britannici. «Voglio esser sicuro che avremo un buon risultato per la Gran Bretagna. Londra ha molti interessi nella Ue e dobbiamo assicurare siano tenuti nel giusto conto», ha detto il premier.
L’APPELLO DI BARROSO E LA FIDUCIA USA – «Dobbiamo dimostrare tutti insieme che faremo di tutto per garantire l’irreversibilità dell’euro», ha detto il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, arrivando al Congresso Ppe dove si terrà il pre-vertice dei leader europei. A loro «lancio l’appello a lavorare insieme», ha aggiunto. Gli Stati Uniti, ha fatto sapere il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, «hanno grande fiducia nell’Europa» e nella capacità degli europei di superare la crisi «con un successo».
MONTI – Il premier Mario Monti arriverà al vertice dopo aver incontrato a Milano con il responsabile del Tesoro Timothy Geithner. A Bruxelles il presidente del Consiglio troverà sul tavolo già impacchettata la proposta dell’asse franco-tedesco, con Berlino e Parigi convinte che senza la loro ricetta di una «superMaastrich» – fatta di un nuovo trattato basato sul rigore e le sanzioni automatiche da raggiungere anche a 17 se non sarà possibile a 27 – l’Ue possa «esplodere». E dall’altra tutti quei paesi, Gb in prima linea, che guardano ad un possibile revisione dei trattati pronti a rilanciare i propri «interessi». Con il rischio che rimetterci mano sia come riaprire il “vaso di Pandora” delle rivendicazioni nazionali.
MILANO – Era la decisione che l’Europa aspettava. Il nuovo taglio dei tassi di interesse sull’euro: la Bce ha stabilito di abbassare di altri 0,25 punti percentuali i riferimenti sul costo del denaro. In questo modo il tasso sulle sue principali operazioni di rifinanziamento scende all’1 per cento, minimo storico dal lancio della valuta unica. Non solo. L’istituto di Francoforte corre in aiuto delle banche, lanciando due operazioni con cui dà alle istituzioni finanziarie liquidità illimitata a 36 mesi, come annunciato dal presidente dell’Eurotower, Mario Draghi. La decisione Bce, tuttavia, non è bastata a dar fiducia agli operatori, che temono conclusioni poco efficaci dal veryice Ue e che hanno chiuso in negativo. La peggiore, con un vero e proprio crollo, Piazza Affari: -4,29%.
STIME AL RIBASSO – D’altra parte però c’è da dire che la Bce ha tagliato le sue stime trimestrali sulla crescita dell’area euro. Le nuove «staff projections» preparate dagli economisti dell’Eurotower danno ora fra 1,5% e 1,7% la crescita 2011, tre mesi fa stimata fra 1,4% e 1,8%, e fra -0,4% e +1% quella 2012 (tre mesi fa stimata fra 0,4% e 2,2%). La Bce poi conferma all’1,6% la crescita del Pil dell’Eurozona per quest’anno e taglia drasticamente dall’1,3% allo 0,3% quelle del prossimo anno. Per il 2013 prevede una crescita del Pil dell’1,3%.
BANCHE ITALIANE – Per le banche italiane poco dopo però arrivava un’altra brutta notizia. Secondo anticipazioni di Bloomberg e Reuters delle stime dell’autorità Eba sarebbe di 15,4 miliardi di euro il fabbisogno ulteriore di capitale per i nostri istituti di credito per rientrare nei parametri europei. Le banche europee devono dare indicazioni sui propri piani volti al rafforzamento del capitale entro il venti gennaio.
BORSE – Le Borse europee hanno vissuto in un clima di incertezza e con segni negativi in attesa del via al vertice di Bruxelles. Dopo una apertura positiva in mattinata, i listini hanno salutato con entusiasmo la riduzione del costo del denaro decisa dalla Bce, salvo poi girare in negativo alla notizia del taglio delle stime di crescita del Pil. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib chiude perdendo il 4,29%. Male anche le altre principali piazze del Vecchio Continente: l’indice Cac di Parigi ha perso il 2,53% a 3.095 punti, il Dax di Francoforte ha chiuso in calo del 2,01% a 5.874 punti e l’Ftse di Londra ha ceduto l’1,14% a 5.483 punti.
SPREAD – Le misure straordinarie per dare liquidità alle banche spingono al ribasso anche lo spread tra Btp e Bund. IL differenziale archivia la seduta di oggi con un balzo di 56 punti rispetto a mercoledì, sfondando quota 400 a 444 punti base. Il rendimento del decennale italiano vola al 6,46%.
EURO – Anche l’euro scivola ai minimi di giornata nei confronti delle altre principali valute dopo le decisioni della Bce e in attesa di capire quale sarà l’esito del vertice europeo che si chiude venerdì. La moneta unica vale 1,3337 dollari dopo aver toccato un minimo a 1,3310.