I BLAUGRANA VINCONO PER 3-1 nel clasico. Mou: «Più fortunati di noi». I madridisti segnano dopo 23 secondi ma poi i catalani dilagano: pareggio di Sanchez, poi Xavi e Fabregas
MADRID – Quando si segna in casa dopo 23 secondi e ci si chiama Real Madrid, be’, c’è da pensare che sarà una giornata buona. Sbagliato: per gli uomini di José Mourinho, in gol al Bernabeu nel primo minuto con Benzema, è stata una giornata nerissima, specie se poi gli avversari sono stati solo «più fortunati di noi», come asserito dallo Special One. Perché l’avversario di sempre, il Barcellona di Guardiola, non è stato a guardare e ha prima pareggiato con Sanchez e poi ha dilagato con Xavi e Fabregas. Una rimonta spettacolare che ha fatto calare il gelo sul grande stadio della capitale spagnola (esclusa, naturalmente, la folta rappresentanza catalana).
GRANDE MESSI – Con il primo «Clasico» del campionato 2011-’12, il terzo dopo la doppia sfida agostana della Supercoppa di Spagna, andato ai catalani, la «Liga» è quindi riaperta: finora il Real si era dimostrato il team migliore e aveva tre punti di vantaggio sui campioni d’Europa, ora riportatisi alla pari ma con una partita in più rispetto ai rivali. Al Real non è servito il vantaggio trovato al primo minuto, quando Valdes, con un rinvio sbagliato, aveva regalato palla a Di Maria e la sfera, dopo un fortunoso rimpallo, era arrivata a Benzema che non aveva perdonato il portiere dei «blaugrana». Ma alla mezz’ora una grande azione di Leo Messi, che aveva trovato il corridoio giusto per servire perfettamente Sanchez, aveva messo il cileno ex Udinese in condizione di segnare con un tiro in velocità calciato dopo aver evitato l’intervento di due avversari.
RECRIMINAZIONI – Sull’1-1 il Barcellona, che fino a quel momento aveva faticato e non era sembrato la squadra-spettacolo di sempre, ben imbrigliata dai rivali, è tornato se stesso, quindi progressivamente padrone del campo, per confermarsi una delle migliori compagini della storia, di quelle che verranno ricordate per sempre. Nel secondo tempo era andato in vantaggio con un tiro di Xavi rimpallato da Marcelo (deviazione decisiva), poi al 21′, a suggello dell’ennesimo show, era arrivata la rete dell’1-3, con azione avviata in modo spettacolare da Messi, palla a Dani Alves e cross perfetto per la testa di Fabregas che segnava in tuffo. Il Real può recriminare sulle due occasioni sprecate da Cristiano Ronaldo, una di piede nel primo tempo e una di testa nella ripresa, a dimostrazione che il portoghese sente troppo questa sfida e infatti la fallisce quasi sempre, e sulla mancata espulsione per doppio giallo di Messi.
PUBBLICO ARRABBIATO – La Pulce era già stato ammonito al 36′ per proteste per la mancata ammonizione di Pepe dopo un duro intervento su Sanchez. Sette minuti dopo il numero 10 si era reso protagonista in prima persona di un fallo su Xabi Alonso che avrebbe potuto essere da giallo. Ma l’arbitro Fernandez Borbalan non aveva estratto il cartellino, facendo arrabbiare il pubblico del Bernabeu e soprattutto Mourinho. Così Messi è rimasto in campo e ha dimostrato, pur senza segnare, perché merita un altro Pallone d’Oro. Il Barcellona continua così a deliziare gli esteti del calcio, continua a dare dispiaceri a Mourinho e ora vola in Giappone per vincere anche il Mondiale per club.
«NESSUN DRAMMA» – «Lo spogliatoio è triste ma tranquillo», ha riassunto Mourinho. «Alla vigilia avevo detto che fra le due squadre c’era equilibrio e una vittoria o una sconfitta non lo avrebbe rotto. Nessun dramma. Ovviamente se perdi non sei così felice, però abbiamo gli stessi punti e se vinciamo a Siviglia saremo comunque leader ed arriveremo alla vacanze di Natale in testa alla classifica».