I plichi intercettati da artificieri della polizia postale a Roma. Entrambi i pacchi sono rivendicati dal Nucleo Galesi. Per il Guardasigilli anche le firme: «Br + Fai x Pac»
ROMA – Due buste con dentro dei proiettili: una inviata al ministro della Giustizia Paola Severino, l’altra al sindaco di Roma Gianni Alemanno. Sono state intercettate dagli artificieri della polizia nel centro smistamento postale di piazza San Silvestro e e di via Marmorata a Roma. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine: il reato ipotizzato è quello di minaccia grave dal procuratore aggiunto Pietro Saviotti.
LA RIVENDICAZIONE – Sono state rivendicate dal «Nucleo Galesi» entrambe le buste con proiettili. Secondo quanto si apprende, la missiva per il Guardasigilli era firmata anche «Br + Fai x Pac», una inedita combinazione di sigle che lascerebbe perplessi gli stessi investigatori. La busta indirizzata ad Alemanno contiene due proiettili calibro 40, e come destinatario aveva la segreteria del sindaco Gianni Alemanno in Campidoglio. È stata intercettata dalla polizia nel corso dei controlli anti terrorismo intensificati dopo i pacchi bomba degli anarco insurrezionalisti.
CONTROLLI INTENSIFICATI – Per quanto riguarda la busta inviata al ministro Severino, gli specialisti antisabotaggio – impegnati in una serie di controlli preventivi – hanno riscontrato una prima anomalia e poi hanno proceduto a una verifica più accurata, accertando la presenza del proiettile.
Dopo la spedizione di un pacco bomba all’ad di Deutsche Bank, accompagnato da un volantino di rivendicazione della Fai che annunciava altri attentati, il questore di Roma, Francesco Tagliente, aveva raccomandato massima cautela nell’apertura di plichi sospetti: in questi giorni gli artificieri della polizia stanno illustrando tutti gli elementi della cosiddetta «prevenzione di base» ai commissariati che a loro volta li trasmettono al personale dei centri di smistamento postale.
L’APPELLO – Al riguardo la Questura di Roma rinnova l’appello alla massima cautela in presenza di plichi sospetti, da mittente sconosciuto o anonime esortando a contattare tempestivamente il 113 per la relativa verifica in sicurezza.
ALEMANNO: NON MI FACCIO INTIMORIRE – Il sindaco di Roma interviene subito e fa sapere di «non lasciarsi intimorire, anzi la mia opera va avanti». E a SkyTg24 spiega: «Forse c’è un clima di emulazione, non credo si tratti gruppi organizzati, non penso che la mano sia la stessa. Credo ci sia un clima di emulazione per cercare di ritagliare in questo momento difficile per l’Italia uno spazio all’antagonismo armato. Un tentativo che va isolato e sconfitto». Secondo il sindaco di Roma, la busta con proiettili indirizzata a lui non ha alcun nesso con il plico bomba recapitato dal Fai a Equitalia. Ed effettivamente la «firma» è un’altra. «Posso immaginare che nel momento stesso in cui iniziano a partire pacchi bomba, altri gruppi più o meno isolati di simpatizzanti possono mettersi in mostra quasi a raccogliere un segnale- ha aggiunto Alemanno- Non credo che siamo di fronte a una regia unica nè che ci sia un unico disegno rispetto a questa realtà».