La nuova vittima è la donna delle pulizie della sua vicina. Nordine Amrani, il killer morto suicida, ha ucciso in casa sua una donna prima di compiere la strage in piazza
LIEGI (BELGIO) – Sale a 6 oltre all’attentatore, morto suicida, il bilancio delle vittime della strage di Liegi di martedì. I feriti sono invece 125. Il cadavere di una donna è stato infatti scoperto a casa di Nordine Amrani, l’uomo che ha fatto una strage in pieno centro nella città belga. Il ritrovamento è stato fatto dalla polizia durante la perquisizione dell’abitazione. Si tratta di una donna di 45 anni che lavorava come signora delle pulizie presso la vicina dell’uomo.
NUOVA VITTIMA – Secondo una fonte citata dal giornale «Sudpresse» martedì mattina l’uomo avrebbe chiesto alla donna di entrare un attimo da lei proprio quando usciva dalla casa dove abitualmente lavorava. Quindi l’avrebbe aggredita e uccisa. Amrani, di Liegi, 33 anni, pregiudicato, appassionato di armi, martedì in place Saint-Lambert, la piazza principale di Liegi, ha fatto esplodere quattro granate di tipo thunderflash e svuotato un caricatore di kalashnikov contro la folla, poco prima delle 12 e mezza. Dpo essere rimasto ferito dalla quarta granata lanciata sui passanti, l’uomo si è poi suicidato sparandosi in fronte. Tra le vittime ci sono un giovane di 20 anni, due adolescenti di 15 e 16 anni e un bimbo di 17 mesi. Lotta tra la vita e la morte, invece, la signora di 75 anni in un primo tempo data per deceduta. Insieme a lei, altre 4 persone, in particolare un ragazzo di 20 con un grave trauma cranico, sono ancora in condizioni critiche.
IL VERSAMENTO – L’uomo non ha lasciato nessuna spiegazione per la strage, ha riferito il procuratore della città. Il pregiudicato avrebbe potuto fare ancora più vittime, in quanto nella sacca ritrovata sul luogo del massacro sono state rinvenute ancora numerose granate e diversi caricatori. Secondo alcuni giornali di Bruxelles del gruppo Sud Presse, Amrani alla vigilia della strage avrebbe anche fatto un versamento bancario alla sua compagna accompagnandolo da un «Ti amo amore mio, buona fortuna».
LIBERTÀ VIGILATA – Amrani si trovava in libertà vigilata dopo un periodo di carcere per una condanna ad associazione a delinquere per produzione e spaccio di cannabis e possesso di armi pericolose. L’uomo era stato convocato martedì mattina in commissariato; forse temeva di essere inviato nuovamente in prigione.
Oggi la città osserverà un minuto di silenzio a mezzogiorno mentre in città si sono recati in visita il re Alberto II, sua moglie Paola e il primo ministro Elio Di Rupo.