USA. La rivista dedica alle «piazze» il Person of the Year, una scelta «impersonale» che non si verificava dal 2006
NEW YORK – Erano cinque anni che non sceglieva l’impersonale, il tutti (o perlomeno il molti) che vale per uno. Nel 2006 era stato, you, tu, il protagonista della copertina del Time che la prestigiosa rivista americana dedica al «personaggio dell’anno», allora simbolica celebrazione dell’apogeo della Rete.
IL MANIFESTANTE – Ebbene, negli ultimi dodici mesi che hanno segnato la caduta dei regimi arabi e l’ulteriore aggravamento della crisi, le piazze sono tornate al centro della scena. E si sono prese anche il riconoscimento del magazine. È infatti the protester «il manifestante», il nuovo «Person of the Year». Che potrebbe appunto essere l’indignato spagnolo o l’egiziano di Piazza Tahrir. Ma soprattutto un militante americano di Occupy. Gli Usa non sono più abituati alla dimensione del corteo e dell’agitazione permanente, una situazione di effervescenza continua, di rabbia sociale, che non si verificava più dagli anni’70. La sorpresa dell’establishment è stata, probabilmente, anche la sorpresa di Time.