DOPO LA STRAGE. Alcune migliaia in corteo per Mor e Modou, timori per i centri sociali. I senegalesi: nè musica nè slogan.
FIRENZE – Un lungo fiume che attraverserà tutta la città, il corteo di per dire no al razzismo dopo la strage in cui Gianluca Casseri, estremista di destra, ha ucciso Modou Samb e Mor Diop. Un fiume di almeno diecimila persone, secondo le previsioni, ma che potrebbe anche crescere. La partenza alle 15 da piazza Dalmazia: la prima tappa della follia del killer, ragioniere armato di pistola Magnum 357, che ha freddato i due senegalesi. Le prime persone sono già arrivate nel luogo dove sono morti i due senegalesi. In molti stanno pregando con tappeti stesi a terra e letture del Corano. Mentre continua il pellegrinaggio all’ ‘angolo del ricordo dove sono stati lasciati altri messaggi, disegni fatti dai bambini, stelle di natale e ciclamini e rose bianchi. Le bancarelle del mercato hanno chiuso poco dopo l’una, anche in San Lorenzo saranno chiuse.
IL LUNGO CORTEO – In testa al corteo ci sono il sindaco Matteo Renzi, il governatore della Toscana Enrico Rossi e il leader di Sel Nichi Vendola, arrivati insieme. Ci sono anche il leader del Pd Pier Luigi Bersani e Rosy Bindi. Il portavoce della comunità senegalese Pape Diaw dice: «da oggi niente sarà più come ieri». In prima fila gli amici di Modou Samb e Mor Diop che reggono le foto dei due senegalesi morti. Su un cartello oltre la foto di Modou ci sono le foto delle moglie e della figlia di 13 anni. «Tredici anni senza vedere la sua famiglia – c’è scritto accanto alle immagini – e il suo sogno si è fermato il 13 dicembre». «Non ha nemmeno visto la sua bambina una volta», racconta con le lacrime agli occhi uno degli amici. Accanto alla foto dell’altra vittima Mor Diop, la scritta: «Perchè ha scelto solo i senegalesi al mercato?». Dietro cartelli e striscioni della comunità senegalese fiorentina, ci sono i gonfaloni, in primo piano quello della Regione Toscana, della Provincia di Firenze e della Provincia di Prato.
CASAPOUND: «NON CHIEDEREMO SCUSA» – Mentre da Casapound, a margine di una manifestazione per Mor e Modou a Bari, la militante Chiara Del Fiacco dice: «Il nostro stile politico ci ripulirà da una macchia che ci ha sporcati ingiustamente e per cui non abbiamo nessuna colpa nè sentiamo di dover chiedere scusa a nessuno». Poi spiega: «Se neppure i parenti e gli amici di Casseri sapevano che era un folle, come potevamo capirlo noi quando veniva a parlare dei suoi libri alle nostre conferenze? La nostra porta è aperta a tutti non chiediamo di certo certificati di sanità mentale».
LE PRESENZE AL CORTEO – A guidare i 5-6 mila senegalesi attesi oggia Firenze sarà l’ambasciatore Papa Saer Gueje, consigliere speciale del presidente della Repubblica del Senegal, arrivato ieri a Firenze, accompagnato dall’ambasciatore del Senegal in Italia, Papa Cheickh Saadibou Fall. Dopo aver visitato i tre connazionali feriti, ancora ricoverati a Careggi e a Santa Maria Nuova, insieme al console onorario Eraldo Stefani, l’ambasciatore ha avuto una serie di incontri con prefetto, questore, comandante dei carabinieri e con il sindaco. «Sarà una manifestazione composta e silenziosa, espressione del dolore di tutti i senegalesi che non vogliono farsi strumentalizzare da nessuno», ha detto Stefani. I rappresentanti del governo africano hanno poi riunito nel consolato, insieme all’imam di Firenze Izzedine Elzir, alcuni esponenti della comunità fiorentina e i familiari delle due vittime. In piazza anche il segretario del Pd toscano, assieme ai sindacati, anche i gli amministratori dell’hinterland.
I FUNERALI DI MOR E MODOU – Ieri il pm Paolo Canessa ha dato il nulla osta per la restituzione delle salme e per questo sono stati disposti i preparativi per il rito funebre, una preghiera, che dovrebbe svolgersi lunedì o martedì. Ancora da decidere il luogo: PalaMandela o Fortezza da Basso. Sarà un corteo strettamente sorvegliato, con gli occhi tutti puntati su centri sociali e antagonisti, che hanno già annunciato la loro partecipazione. La questura di Firenze ha schierato per l’occasione circa 150 uomini in divisa e in borghese con uno sforzo notevole visto che oggi alle 15 c’è la partita Empoli-Grosseto e che alle 20.45 al Franchi la Fiorentina giocherà contro l’Atalanta. Anche allo stadio verranno ricordati Modou e Mor. Prima del fischio d’inizio verrà osservato un minuto di silenzio, come «segno di partecipazione al lutto della comunità senegalese e di ferma condanna contro ogni forma di violenza e di razzismo».
IL VIDEO SUI MAXISCHERMI – Khouma El Babacar, giovane senegalese della Fiorentina, spiegherà al pubblico le motivazioni del minuto di raccoglimento, attraverso un video che verrà trasmesso sui maxischermi dello stadio. «Vorremmo un corteo silenzioso e pacifico, senza musica e tamburi perché questo è il momento del cordoglio. Cammineremo mano nella mano contro il razzismo». Questo l’appello lanciato in serata da Assan Kebe, coordinatore della manifestazione antixenofobia. «Sarà una manifestazione non violenta — conclude Kebe — e chi ha intenzione di parteciparvi comportandosi in modo diverso sappia che ci siamo preparati per gestire questo tipo di situazioni. Avremo un servizio d’ordine composto di tanti senegalesi che per lavoro si occupano di sicurezza. La rete è già stata organizzata. Ma l’importante adesso è che passi il messaggio: no alla violenza, no all’odio, no al razzismo e a chi fomenta l’ostilità tra i diversi».
Antonella Mollica e Federica Sanna