EGITTO. Drammatica escalation, i militari sequestrano le telecamere. Ma per il premier El Ganzouri «non è una rivoluzione»
IL CAIRO – Drammatica escalation di violenza in piazza Tahrir a un anno esatto dall’inizio della «Primavera araba», con il venditore ambulante 26enne Mohammed Bouazizi si dava fuoco nei pressi di Tunisi. Negli scontri tra manifestanti e militari di venerdì al Cairo hanno perso la vita otto giovani e il numero dei feriti ha superato quota 300. Sabato mattina l’esercito ha bruciato le tende del sit-in nella piazza e nei dintorni è ripresa la guerriglia. I militari danno la caccia con i bastoni ai manifestanti e cercano di sequestrare le telecamere degli operatori tv.
IL PRIMO MINISTRO: I MANIFESTANTI? CONTRORIVOLUZIONARI – Quello che è in corso «non è una rivoluzione, ma un attacco all’Egitto, ha affermato il premier egiziano, Kamal al-Ganzuri per il quale i manifestanti sono «controrivoluzionari». «Quella che si trova a Piazza Tahrir non è la gioventù della rivoluzione» del 25 gennaio, ha insistito Ganzuri, che era stato premier sotto Mubarak dal 1996 al 1999
PIETRE CONTRO I MILITARI – Gli scontri sono iniziati venerdì mattina dopo che un manifestante sanguinante aveva detto di essere stato fermato e percosso dai soldati: l’incidente avrebbe provocato la rabbia dei suoi amici che hanno iniziato a lanciare pietre contro i militari. I soldati hanno risposto con spari in aria e cannoni ad acqua contro i manifestanti.
GANZURI INDESIDERATO – Dallo scorso 25 novembre centinaia di egiziani protestano contro la nomina da parte dell’esercito al potere di Kamal el Ganzuri come nuovo capo del governo. Ganzuri è stato primo ministro sotto la presidenza di Hosni Mubarak. Gli attivisti richiedono inoltre il passaggio dei poteri dal Consiglio supremo delle forze armate all’autorità civile.