LA CRISI, LE MISURE. Il ministro dello Sviluppo in politica? «Bene comune il più bello dei lavori». Alfano: «Meglio Monti del voto subito». L’ex ministro dell’Economia critica il provvedimento del governo Monti: “Troppe tasse e poca crescita”. Il titolare dello Sviluppo economico gli replica: “Abbiamo messo in salvo l’Italia”. E annuncia liberalizzazioni e vendita delle frequenze tv
ROMA – Il recupero di credibilità è per Corrado Passera è «il pre-requisito di tutte le altre cose». E con questa manovra, dice il ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture a Fabio Fazio, nel corso della registrazione di «Che tempo che fa» «è stata messa in sicurezza l’Italia ed evitato il rischio-Grecia, che era ad un passo». Tocca però al presidente del Senato, Renato Schifani, garantire sull’approvazione entro Natale del decreto Salva-Italia: «Confido sulla responsabilità del Parlamento e come sempre il Senato farà la sua parte rispettando i tempi: ci siamo impegnati per dare il via libera prima di Natale e così sarà, ne sono certo». Mentre dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, arriva un’importante rassicurazione sulla tenuta del governo, anche e soprattutto in vista dell’inasprirsi della crisi: «È meglio sostenere questo governo che andare a elezioni subito». Promette sostegno anche il Terzo Polo, mentre ad attaccare il governo del Professore è l’ex titolare dell’Economia, Giulio Tremonti.
BOTTA E RISPOSTA PASSERA-TREMONTI – «È molto probabile che ci sia un’altra manovra Io penso non sia giusto farla ma è possibile ci sia» aveva detto l’ ex superministro Giulio Tremonti qualche ora prima a Lucia Annunziata a «In mezzora» criticando provvedimento «troppo sbilanciato dal lato delle tasse e privo di altre cose che dovevano esserci. Sulla crescita non ci siamo». «Non c’è nessun’altra manovra in arrivo» gli replica Passera, anche lui sulla terza rete Rai.
LIBERALIZZAZIONI E FREQUENZE – Sui contrasti che hanno trovato le liberalizzazioni, il ministro dello Sviluppo Corrado Passera si è preso «un’ arrabbiatura pazzesca» dice Aa«Ma non finisce qui – dice – Il caso dei farmacisti è emblematico. Un grande peccato anche per loro, ci torniamo». Quanto alle ferquenze, «di fronte ai sacrifici forti chiesti agli italiani, pensare che un bene prezioso, un bene pubblico, possa essere dato gratuitamente non è tollerabile e quindi verosimilmente non lo tollereremo».
PASSERA VENDE LE AZIONI DI INTESA. IN POLITICA? «VEDREMO» – «Occuparsi di bene comune è il più bello dei lavori» dice l’ex banchiere a proposito di un suo possibile futuro in politica. «Non so se ne sono capace». «Vedremo» è la replica a una domanda di Fazio. Passera annuncia in ogni caso di risolvere il conflitto d’interessi vendendo la sua partecipazione in Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana che il neo ministro ha guidato negli ultimi dieci anni: «Venderò le mie azioni anche se è una disgrazia. Fase nuova».
Redazione Online