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Camusso: «Capitolo pensioni non è chiuso». Bonanni: «Il governo scelga, noi o le lobby»

Sindacati davanti a Montecitorio alla vigilia di Natale. Il segretario generale della Cgil: «La partita va riaperta». Angeletti (Uil): «Illusorio fare scelte contro sindacato»

ROMA – Il capitolo-pensioni «non è una partita chiusa. Il governo lo sappia. Quella è una partita che va riaperta e bisogna trovare delle soluzioni». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sabato a Montecitorio a conclusione dei presidi unitari per protestare contro la manovra economica del governo. «Quando si fa una riforma previdenziale guardando solo ai numeri e non alle persone si fa un disastro». La fase 2 annunciata dal premier Mario Monti per concentrare l’attenzione sulla crescita preoccupa la leader della Cgil. «Quando si comincia a parlare di fase 1 e fase 2 abbiamo sempre qualche preoccupazione perchè la storia ci ha sempre insegnato che ci sono molte più fasi 1 che fasi 2. Ma bisogna provare a scommetterci». Susanna Camusso raffredda le aspettative dell’esecutivo sul proseguio dei provvedimenti economici. «Dalla fase due ci aspettiamo, comunque, che si intervenga sul lavoro, in termini di politica industriale, di investimenti, di ingresso per i giovani sul mercato del lavoro, ma anche in termini di riequilibrio dei pesi perchè si è fatto ancora troppo poco sul fronte dell’evasione e sul fisco non può essere che l’unica risposta sul tappeto, quella sul cuneo fiscale, vada tutto alle imprese», spiega sintetizzando: «quello che ci aspettiamo è che si faccia ripartire il paese», conclude.

BONANNI – Anche il leader della Cisl, Raffaele Bonanni lancia il suo appello: «C’è bisogno di un accordo tra governo e forze sociali, sostenuto dai partiti». Bonanni sottolinea la necessità di «trasparenza in tutto ciò che si decide. Fuori da questa logica ci sono le corporazioni e le lobby: il governo scelga da che parte stare».

ANGELETTI – «Siamo in piazza perché vogliamo dare voce a quelli che rappresentiamo, a chi rema, chi va avanti a lavorare e tira la carretta del Paese». Il leader Uil, Luigi Angeletti, sintetizza i motivi che hanno portato i sindacati in piazza eccezionalmente alla vigilia di Natale. «Il paese non è quel 10% ricco e potente che conta e che parla attraverso i giornali e che hanno la forza di imporre le loro convinzioni. Salvare quel 10% non è salvare l’Italia. Se il governo avrà sufficiente intelligenza per capirlo e accettare la nostra sfida sul fisco e le pensioni, allora il 2012 sarà migliore di quello che sembra. Se al contrario sarà sciocco e presuntuoso, allora sarà un 2012 negativo come ci aspettavamo», aggiunge. Ma il sindacato, che è «ottimista per Statuto», conclude Angeletti, «è convinto che alla fine il governo raccoglierà il guanto di sfida». È una «grave illusione» pensare di poter fare scelte contro il sindacato dichiara Angeletti rivolgendosi «a quei professori che conoscono il Paese per aver letto molto sui libri e aver vissuto troppo nell’università e troppo poco nelle fabbriche».

Redazione Online

Camusso: «Capitolo pensioni non è chiuso». Bonanni: «Il governo scelga, noi o le lobby»ultima modifica: 2011-12-24T13:00:33+01:00da
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