IL CALENDARIO. Si parte da Palermo e Potenza. Il 5 via a Roma e Milano
ROMA – A Potenza e a Palermo si parte il 2 gennaio. A Roma, Milano e Firenze il 5, il giorno prima dell’Epifania, così come nelle altre principali città del Paese. Molisani e altoatesini dovranno attendere fino al 7 gennaio mentre gli aostani, come da tradizione, potranno darsi alle spese folli solo a partire da giorno 10. La stagione invernale dei saldi, forse mai attesa come nell’anno della crisi, è ormai alle porte. E ogni famiglia, secondo le stime di Confcommercio, spenderà in media 403 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori, per un valore complessivo di 6,1 miliardi di euro pari al 18% del fatturato annuo del settore.
«SPERIAMO IN UNA BOCCATA D’OSSIGENO» – «La crisi economica e una stagione autunnale caratterizzata da un clima mite – sottolinea Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente di Confcommercio – non hanno di certo favorito le vendite di capi d’abbigliamento della collezione autunno/inverno. Ora con l’avvio dei saldi – ha aggiunto – confidiamo in una boccata d’ossigeno per le vendite».
I CONSIGLI – Come ogni anno, Confcommercio fornisce poi anche consigli utili al corretto acquisto degli articoli in saldo. La possibilità di effettuare un cambio è lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Non c’è l’obbligo della prova dei capi, mentre le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione. I capi che vengono proposti in saldo, dice Confcommercio, «devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso». Quanto all’indicazione del prezzo, il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.