Al via la fase due del governo. Al Cdm le misure per la crescita: liberalizzazioni, infrastrutture, riforma del catasto. Pdl contro i ministri tecnici. BORSE: MILANO MAGLIA ROSA, POSITIVE LE BANCHE. Successo per l’asta del Tesoro: assegnati per intero i nove miliardi di Buoni semestrali. Forte calo per i rendimenti
ROMA – Con il Consiglio dei ministri di mercoledì 28 dicembre prende il via la ‘fase 2’ del governo Monti nel segno della crescita e dello sviluppo dopo i sacrifici chiesti dalla manovra. Obiettivo del presidente del Consiglio è illustrare la road map dei prossimi mesi; il premier è convinto che nel provvedimento ci siano già i “semi” dello sviluppo.
Cresce però il malumore nel Pdl che critica l’operato di Monti, ma alla Lega non basta. “Siete complici”, afferma l’ex ministro Roberto Calderoli. Immediata la reazione del leader dell’Udc Casini, che parla di “atteggiamento surreale” da parte della politica. E in un’intervista a Repubblica, dichiara: “Mi sembra il colmo che chi è stato fino a ieri causa del problema oggi si proponga come la soluzione”. Il riferimento è all’ex premier Silvio Berlusconi, che ha di recente assicurato: “Io sono sempre in pista”.
La road map di Mario Monti – Sul fronte politico, invece, archiviato il capitolo manovra, l’obiettivo ora è quello di dare un segnale dell’impegno del governo per lo sviluppo. Il nuovo pacchetto di misure allo studio sarà incentrato su liberalizzazioni, riforma del mercato del lavoro e infrastrutture. Ma si lavora anche al piano di spending review per tagliare gli sprechi e resta sempre aperto il capitolo della delega fiscale. Su questo fronte un nuovo appello ad accelerare è arrivato dai sindacati. Al momento si esclude un provvedimento d’urgenza. Il Cdm è stato convocato infatti per dare attuazione ad alcuni decreti amministrativi ma la riunione è occasione per avviare il confronto e soprattutto per preparare la conferenza stampa di fine anno convocata per il 29 dicembre.
Liberalizzazioni, piano per il Sud e riforma del catasto – Nella fase due dovrebbe rientrare anche il piano per il Sud, come ha riferito il governatore della Sicilia, Raffaele
Lombardo, al termine dell’incontro del 27 dicembre con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà.
Sul fronte delle liberalizzazioni l’obiettivo è quello di accelerare su alcuni settori chiave rimasti fuori dalla manovra: taxi, farmacie, servizi pubblici e trasporto locale ma
anche energia e servizi postali. Non è escluso che già nel Cdm possano essere indicate le linee guida di un provvedimento che potrebbe arrivare entro gennaio. Quanto al capitolo Infrastrutture, il Cipe che si è svolto ai primi di dicembre ha sbloccato interventi per cinque miliardi ma una prossima riunione potrebbe essere convocata a breve per sbloccare un’altra tranche di fondi per far ripartire una serie di cantieri e di opere considerate strategiche per il Paese.
C’è poi la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Accantonata almeno per il momento la revisione dell’articolo 18, il ministro del Welfare punta a un
contratto non precario e unico che permetta ai giovani di entrare nel mondo del lavoro con garanzie maggiori.
Si lavora anche alla riforma del catasto: cambieranno i parametri di valutazione degli estimi catastali. Primo fra tutti, la determinazione del valore di un immobile in base ai
metri quadri e non più in base ai vani. La riforma sarà imperniata su alcuni principi base, come la costituzione di un sistema che contempli assieme alla rendita, il valore patrimoniale del bene, al fine di assicurare una base imponibile adeguata da utilizzare per le diverse tipologie di tassazione e il superamento del sistema vigente per categorie e classi in relazione agli immobili ordinari.
MILANO – Il mercato riserva una buona accoglienza all’asta sui Bot semestrali. Il Tesoro è riuscito infatti ad assegnare tutti i nove miliardi di titoli di Stato registrando il netto ribasso dei tassi di rendimento medio al 3,251% dal 6,504% di fine novembre. Buona la domanda: il rapporto Bid-to-cover è infatti salito a 1,7 da 1,4 del collocamento di novembre. Il ministero dell’Economia ha anche assegnato Ctz a due anni per 1,733 mld e il rendimento è crollato al 4,853% dal 7,814% dell’asta precedente.
BORSE – Il successo dell’asta ha fatto tirare un sospiro di sollievo alle Borse europee, che hanno girato tutte in positivo. Milano guida ora il rialzo delle Piazza del Vecchio Continente: Piazza Affari ora guadagna l’1,22% sul Ftse Mib e l’1,15% sul Ftse All Share. Tra i titoli a maggiore capitalizzazione, guidano così i rialzi le banche, sostenute anche dal calo dello spread: Intesa sale del 2,8%, Mps e Bpm del 2,7%, mentre UniCredit, negativa prima dell’asta, ora segna +0,7%. Guadagni più contenuti nel resto d’Europa: Parigi sale dello 0,79%, Londra dello 0,64% e Francoforte dello 0,1%.
SPREAD IN CALO – Lo spread intanto torna sotto i 490 punti base. Il rendimento del Btp a 10 anni scende al 6,75%. Il tasso del 2 anni è al 4,92% e quello del quinquennale al 5,99%.