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Lega, al comizio di Bossi fischi a Napolitano e insulti a Monti

Al «Berghem Frecc» Festa del Carroccio ad Albino. Il Senatùr sul presidente della Repubblica: «Non sapevo che l’era un terun». Il premier? «Non capisce niente»

ALBINO (BERGAMO) – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato più volte oggetto di critiche da parte del leader della Lega Umberto Bossi, che giovedì sera ha partecipato alla «Berghem Frecc» di Albino del Carroccio insieme a Roberto Maroni e Roberto Calderoli, in particolare per aver fatto nascere il governo Monti e aver celebrato i 150 anni dell’Unità d’Italia. A un certo punto Bossi ha anche chiesto ai militanti che gremivano il palazzetto di Albino di «mandare un saluto al presidente della Repubblica» ed è partita una lunga serie di fischi. Contestazione proseguita poi quando un gruppo di leghisti dal fondo ha scandito all’indirizzo del presidente del Consiglio lo slogan «Monti vaffa…»: «Magari gli piace», ha risposto ridendo l’ex ministro delle Riforme dal palco.

NAPOLITANO – È stato comunque con il Quirinale che Bossi se l’è presa in più di un passaggio del suo discorso. «Abbiamo subito anche il presidente della Repubblica – ha detto – che è venuto a riempirci di tricolori, sapendo che non piacciono alla gente del nord». Secondo Bossi, che ha fatto riferimento alle guerre per l’unità nazionale «tutti i giovani morti stavolta sparerebbero dall’altra parte». Quanto al governo di Mario Monti, il Senatur ha tenuto a sottolineare che «è stato voluto e messo lì dal presidente della Repubblica, non ce ne dimenticheremo». Da chi gli stava vicino sul palco è arrivata anche una voce che indicava le origini di Napolitano: «Non sapevo che l’era un terun».

BERLUSCONI – Di danni ne stanno facendo Monti e il suo fedele alleato Berlusconi, tutto quello che dice la sinistra stanno facendo». A giudizio di Bossi, l’ex alleato Silvio Berlusconi «non resisterà molto» con il governo tecnico. Bossi, rispondendo ad una domanda specifica, ha anche sostenuto di non aver incontrato riservatamente il Cavaliere a Milano due settimane fa, come invece riportato da alcuni organi di stampa. «No – ha risposto – l’ho visto a Roma in Parlamento e basta». Del resto lui adesso «è con la banda di sinistra e con Monti». Bossi ha aggiunto che «questo Monti non capisce niente, non è riuscito a creare un solo posto di lavoro: era molto meglio mettere un imprenditore che non un professore che nelle commissioni fa lezioni di economia che non funzionano». A suo giudizio «anche un cretino capirebbe che se aumenti le tasse la gente ha meno soldi e si produce di meno». Alla fine, ha concluso è «il nord che deve pagare per un’Italia che non abbiamo voluto». «Noi non molliamo, sappiamo che a breve ci saranno le elezioni e questo governo non dura: torneremo e bisognerà risolvere tutto» ha detto Bossi rivolgendosi a degli allevatori per le quote latte.

TREMONTI – «Ha sbagliato Tremonti a dargli l’8 per mille: meglio una sana povertà che troppi soldi, perchè poi ci si dimentica la vera missione dei preti». Il leader della Lega Umberto Bossi ha parlato anche della Chiesa a una festa del partito. «Roma è piena di furbacchioni – ha aggiunto – non solo la politica ma anche il Vaticano».

SU RENZO – L’articolo che su Repubblica riporta una presunta inchiesta giudiziaria che coinvolgerebbe Renzo Bossi «è un modo per sporcare la gente». Bossi ha difeso il suo secondogenito consigliere regionale in Lombardia dalle voci dell’indagine che coinvolgerebbe il compagno dell’assessore regionale Monica Rizzi, Alessandro Uggeri, e di festini nella villa dell’uomo con escort e droga a cui sarebbe stato presente anche il figlio di Umberto Bossi, Renzo. «Quel giornalista si prenderà una querela – ha detto interpellato a margine di una festa del Carroccio – perché non si può sparare addosso, non c’è nemmeno un’inchiesta, non c’è niente». Bossi ha solo confermato di aver affidato il figlio Renzo a Monica Rizzi quando si è candidato al Pirellone: «Lui – ha spiegato ai giornalisti il Senatùr – sicuramente è un ragazzo ancora giovane e si è affidato alla Monica Rizzi, questo è sicuro perché glielo dissi io».

SECESSIONE – Infine la secessione. «Noi dobbiamo andare a Milano a confermare che con le buone o le meno buone che Padania sarà: adesso ci siamo rotti le balle». Bossi è tornato a parlare della manifestazione contro il governo Monti indetta dal Carroccio per il 22 gennaio a Milano. I militanti hanno scandito più volte “Secessione, secessione”. «Chiamiamola indipendenza», li ha corretti Bossi. «O con le buone o con le meno buone» arriverà «la Padania».

Redazione Online

Lega, al comizio di Bossi fischi a Napolitano e insulti a Montiultima modifica: 2011-12-30T12:57:30+01:00da
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