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Napolitano: «Vanno rivisti gli ammortizzatori sociali»

Dopo l’allarme sul Lavoro. Il presidente della Repubblica è intervenuto nel dibattito sulla coesione sociale mentre la Cgil chiede al Governo tavoli unici

ROMA – Interviene anche il presidente della Repubblica nel dibattito sulla coesione sociale. «C’è una necessità ampiamente riconosciuta da tutti che è quella di ripensare gli ammortizzatori sociali». Così Giorgio Napolitano durante un incontro con i giornalisti a Napoli, tornando su concetti già espressi nel suo messaggio agli italiani per Capodanno. «Ho affermato – sottolinea – il concetto che ciascuno deve fare la sua parte. Un concetto molto generale. Poi in concreto quello che riguarda le questioni che interessano in modo particolare le organizzazioni sindacali, si aprirà molto presto la possibilità di incontro e consultazione». Il capo dello Stato fa riferimento ad un appuntamento già annunciato e oggetto di colloqui telefonici tra il presidente del Consiglio Mario Monti e i rappresentanti delle 4 maggiori organizzazioni sindacali. Poi il presidente della Repubblica ha indicato la «necessità di affrontare i nodi che sono già stati affrontati con l’accordo del 28 giugno», sottoscritto da Confindustria e sindacati per neutralizzare di fatto gli effetti dell’articolo 8 della manovra economica varata dal Governo con cui si prevedeva la possibilità di deroghe nei contratti aziendali rispetto al contratto nazionale. Le dichiarazioni di Napolitano arrivano dopo che la Cgil ha chiesto al Governo su Twitter di convocare i sindacati separatamente. «Perché -si legge sul profilo della sigla sindacale – gli incontri separati in stile Sacconi rendono solo tutto più complicato e più lungo». Il Governo però ha fatto sapere di essere orientato a incontri bilaterali fra il ministro del Welfare, Elsa Fornero, e le singole parti sociali per discutere della riforma del mercato del lavoro.

ASSUNZIONI INCENTIVATE PER I GIOVANI – E, sempre sul social network, la confederazione guidata da Susanna Camusso sottolinea come al Paese «servono progetti su esigenze ed eccellenze del Paese come assetto idrogeologico, energia, trasporti, ambiente, cultura e turismo». «È necessario un piano del lavoro – scrive il sindacato – che tamponi la crisi, crei nuovi posti per giovani e donne, dia prospettiva e speranza al Paese». La Cgil chiede poi assunzioni incentivate per giovani e donne con contratto di inserimento formativo, la difesa dei posti di lavoro, e «ammortizzatori per chi perde il posto a ogni età e per ogni azienda».

ABOLIRE L’ART. 8 – Sul tavolo anche la questione delle liberalizzazioni: «prima di svendere le aziende di servizio pubblico locale al peggior offerente bisogna spingerne la crescita dimensionale», fa sapere Corso Italia. In materia di contratti, inoltre, la Cgil conferma «un nuovo sistema contrattuale a due livelli (nazionale e aziendale o territoriale) per tutti, dipendenti privati e pubblici». Infine «abolire l’articolo 8, la follia giuridica di Sacconi. I contratti non devono violare le leggi vigenti. L’accordo del 28 giugno garantisce la rappresentanza sindacale a tutti. Un diritto dei lavoratori prima che del sindacato». E sulle pensioni «riaprire discussione e correggere provvedimenti per chi perderà lavoro e per chi sta maturando i 40 anni».

CEI – Sulle tensioni sociali è intervenuto anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova. che, a margine di una visita, ha dichiarato: «La via del dialogo tra diversi soggetti è molto importante» per prevenire le tensioni sociali «perchè parlarsi significa far emergere i problemi e cercare soluzioni possibili». «Purtroppo – ha affermato ancora l’arcivescovo – le tensioni sociali sono sempre possibili, ma direi che non sono fatali. Come in tutte le famiglie, quando le difficoltà sono più grandi ci si stringe maggiormente».

Camusso: “Un errore farsi dettare i tempi da Bruxelles” – In un’intervista pubblicata su la Stampa, oggi martedì 3 gennaio, la leader della Cgil Susanna Camusso aveva ribadito la necessità di un piano per il lavoro. “Per il terzo anno la cassa integrazione è a livello record: 1 miliardo di ore e quasi 10 mila fabbriche interessate” e c’è una cosa che “il governo ha gravemente sottovalutato ed è un problema che resta aperto: nel cambiare così bruscamente ed erroneamente le norme pensionistiche non ha infatti tenuto conto dei contraccolpi sul mercato del lavoro” ha detto la leader della Cgil. La Camusso ha poi fatto sapere di aver avuto un contatto telefonico con il presidente del Consiglio Mario Monti e lo considera “una conferma dell’impegno del governo ad aprire il confronto” ma senza fretta perché “continuare a farci dettare i tempi da Bruxelles è un altro errore”.

Angeletti: “L’orizzonte è cupo” – Sull’imminente incontro tra le parti sociali e il governo è intervenuto anche il leader della Uil Luigi Angeletti che, in un’intervista a l’Unità, ha detto: l’orizzonte è “cupo” e “Monti ci ascolti” perché servono “più aiuti ai lavoratori”. Per Angeletti le risorse per lo sviluppo ed il lavoro “ci sono e bisogna cercarle”, le scelte da fare sono “i tagli ai costi della politica” e una “lotta severa all’evasione fiscale”. Per cominciare a invertire la rotta, prosegue Angeletti, bisogna aumentare “il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati, vittime di salari che non crescono e di assegni bloccati e, adesso, anche di un maggior carico fiscale”.

Bonnani: “Concertazione o Paese va a rotoli” – Intervistato da il Messaggero, il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ha affermato: dall’incontro con il presidente del Consiglio “non mi aspetto soluzioni fredde, già preconfezionate, dal sapore accademico. Bisogna dialogare, altrimenti il Paese andrà a rotoli”. Per il leader sindacale la concertazione è “l’unico modo per trovare soluzioni trasparenti”, evitando “sbandate pericolose”. E aggiunge: “Serve un patto sociale tra il governo e le associazioni che rappresentano lavoratori e imprenditori . Un patto generale su tanti punti, non solo sulla flessibilità del mercato del lavoro. Senza la quale non credo si possa andare avanti. Senza l’accordo con le parti sociali i rischi di tensione però aumentano. E qualcuno magari cercherà di approfittarne”.

Redazione Online

Napolitano: «Vanno rivisti gli ammortizzatori sociali»ultima modifica: 2012-01-03T14:44:00+01:00da
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