La procura indaga per istigazione al suicidio. Anche i carabinieri abruzzesi in Puglia. Identificazione difficile, ma il corpo recuperato è compatibile con quello dello studente scomparso il 14 dicembre a Pescara
BARI – Il cadavere in stato di decomposizione di un uomo è stato recuperato sabato mattina da vigili del fuoco e personale della Capitaneria di porto nelle acque del porticciolo di Palese, rione a nord di Bari. Secondo gli investigatori ci sono «concrete possibilità» che sia quello di Roberto Straccia, lo studente di 24 anni originario della provincia di Fermo, scomparso il 14 dicembre a Pescara, città in cui frequentava l’università. I familiari di Roberto, avuta la notizia, si sono subito messi in viaggio per Bari. «Non ho notizie confortanti» ha detto prima di partireMario Straccia, il padre del ragazzo, senza rilasciare ulteriori dichiarazioni. Gli amici di Roberto, sul gruppo Facebook aperto per tenere alta l’attenzione sulla sua scomparsa, invece non si rassegnano: «Speriamo non sia lui, aspettiamo conferme, preghiamo per questa famiglia». Ma sono molti gli indizi che fanno pensare che si tratti proprio dello studente marchigiano.
L’ALLARME AL 113 – È stato il mare in burrasca delle ultime ore a portare la salma verso riva. Un passante l’ha notata vicino agli scogli, nello specchio d’acqua prospiciente via Tenente Massaro, e ha lanciato l’allarme al 113. Dopo il recupero, la salma è stata trasferita nell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari dove si presume verrà compiuta l’autopsia che verrà certamente disposta dalla Procura della Repubblica di Bari.
ISTIGAZIONE AL SUICIDIO – Il fascicolo della procura è stato aperto sull’ipotesi di reato di istigazione al suicidio. Il pm che se ne occupa è Baldo Pisani. L’ipotesi di reato, spiegano fonti giudiziarie, è un atto tecnico che consente agli inquirenti di indagare sul decesso disponendo tutti gli accertamenti necessari. In realtà restano aperte tutte le ipotesi e non c’è una sola pista seguita. Solo quando, all’esito dell’autopsia, si conosceranno le cause della morte, potrà essere chiarito l’eventuale reato su cui indagare definita la competenza sull’inchiesta. Sul caso infatti – e qualora fosse confermata l’identità di Straccia -, esiste anche il fascicolo della Procura di Pescara per sequestro di persona.
GLI INDIZI DAL VESTIARIO – Oltre all’ età apparente della salma, compatibile con quella del giovane, è stato l’abbigliamento rinvenuto addosso cadavere, in particolare una giacca azzurra e un paio di shorts da corsa rossi, a far ritenere plausibile l’ipotesi che potrebbe trattarsi di Roberto Straccia: era infatti in tenuta sportiva l’ultima volta che è stato visto sul lungomare del capoluogo abruzzese, durante una seduta di jogging. Ma saranno gli esami del dna a chiarire ogni dubbio. Le condizioni del volto, dopo la lunga permanenza nell’acqua, non rendono infatti possibile un riconoscimento diretto.
SINERGIE PESCARA-BARI – I carabinieri di Pescara, che fin dall’inizio si sono occupati delle ricerche di Roberto, si sono recati a Bari per affiancare gli investigatori pugliesi nell’accertamento dell’identità del cadavere e per coadiuvare gli accertamenti. Anche ambienti vicini alla Procura pescarese – che indaga sulla scomparsa – non escludono possa trattarsi del giovane studente di cui non si sono più avute tracce dall’ultima volta che era stato inquadrato da una telecamera di sicurezza durante quella che appare sempre più probabile essere stata la sua ultima corsa.
Redazione Online