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Inter-show a San Siro: cinquina al Parma. Destro e Calaiò, il Siena demolisce la Lazio. La Juve vince a Lecce. Ma che fatica. In testa vincono tutte. Bene anche Roma e Fiorentina. Il Napoli cancella il Palermo

Già 3-0 a fine primo tempo, poi i nerazzurri dilagano nella ripresa. La squadra di Ranieri apre il bene nuovo anno con due gol di Milito. Ma il test vero è il derby. Nell’anticipo della 17.a giornata, la doppietta del nazionale Under 21 e quella dell’ex Napoli consegnano ai toscani il primo successo del 2012. Biancocelesti a corto di fiato, di concentrazione e dal 48′ con un uomo in meno per il rosso a Bizzarri. In gol con Matri, la squadra di Conte finisce sulle gambe. Uno striscione contesta l’arrivo di Borriello. Milan e Juventus passano in trasferta, l’Udinese stronca il Cesena. Totti segna due rigori. In gol Pandev, Cavani e Hamsik, per i rosanero rete della bandiera di Miccoli. Netto il 3-1 degli azzurri in trasferta.

MILANO – Adesso è facile ironizzare su chi aveva parlato e scritto di Inter in lotta per la salvezza. Ma la squadra, che aveva perso con il Catania, aveva rischiato di non vincere con il Chievo e di essere sconfitta all’ultimo minuto con l’Atalanta, prima della rovinosa caduta con la Juve, era una squadra senza prospettive, che non riusciva a segnare e prendeva sempre gol. E che aveva un futuro molto più che incerto. La bravura di Ranieri, che non è trascinante come Leonardo, ma che ha una straordinaria esperienza, è riuscita a ridare a questa Inter il senso dell’essere squadra. E su questo ha costruito una ripartenza con numeri importanti, perché sette vittorie in otto partite, con una sola sconfitta in mezzo (Udinese), sono un risultato importante.

IN ATTESA DEL DERBY – Le cinque reti al Parma possono essere lette in due modi: dando tutte le colpe alla pessima prova della squadra di Colomba (che rischia la panchina) o dando tutti i meriti alla ritrovata vena di Milito (doppietta d’autore) o all’esplosione di Alvarez, che sta crescendo (anche se dura un tempo). La verità forse è nella linea di mezzo. Il primo tempo dei nerazzurri è stato di grande intensità, il migliore della stagione, perché giocato con lucida ferocia, che ha portato i nerazzurri sul 3-0. La ripresa è stata invece giocata in controllo, per evitare guai e sono arrivati due gol. Il rischio per l’Inter è pensare che l’Inter, che è ripartita, si sia portata all’altezza del Milan, a otto giorni dal derby. Non è così, soprattutto per i ritmi che i nerazzurri riescono ad imprimere all’azione in mezzo al campo, dove servirà maggiore energia per contrastare la forza d’urto dei rossoneri. Che l’Inter stia meglio è vero, ma che sia del tutto guarita può essere una pericolosa illusione. Il test vero è il derby.

Fabio Monti

SIENA – E’ stato chiaro da subito, all’Artemio Franchi di Siena, che la prima partita del 2012 non sarebbe stata affato una passeggiata per la Lazio. Classifica alla mano, nessuno avrebbe però potuto immaginare che l’anticipo della 17.a giornata si sarebbe trasformato addirittura in un clamoroso tonfo per i biancocelesti. Merito dell’intensità espressa dagli uomini di Sannino, beninteso, ma sul 4-0 dei bianconeri pesano come un macigno la scarsa concentrazione e l’altrettanto scarsa forma fisica mostrata della squadra di Reja.

La pressione dei padroni di casa da un lato e un gioco degli ospiti impostato soprattutto sui lanci lunghi hanno immediatamente allarmato il tecnico laziale. Per contenere l’assalto alla propria area di rigore, Reja ha provato, sgolandosi, a chiedere più attenzione e compattezza ai centrocampisti centrali. Chiacchiere al vento, perché quando il Siena ha iniziato a spingere con insistenza sulle fasce non c’è stata più storia. Gazzi e Calaiò nei primi dieci minuti hanno scaldato le mani al portiere Bizzarri, creando le premesse per la rete di Destro all’11’.

Il Siena, che non andava in gol da cinque partite, in 45 minuti ne ha addirittura tre quattro. Due su rigore, entrambi trasformati da Calaiò. Nel secondo caso il penalty ha anche determinato l’espulsione dell’estremo difensore laziale (fuori Scaloni per far posto a Carrizo tra i pali).

Nella ripresa qualche traccia di Lazio, complice una certa rilassatezza dei locali, ma i pochi segnali di vita lanciati dal centrocampo hanno finito per spaccare in due la formazione capitolina, lasciando nell’isolamento più totale gli attaccanti Klose e Cisse. Circostanza che ha reso impossibile anche il solo tentativo di abbozzare una rimonta.

Il quarto gol, firmato ancora Destro, vale un’ulteriore iniezione di fiducia per un Siena che dà un colpetto deciso alla zona retrocessione: 18 punti e momentaneo aggancio a Fiorentina e Cagliari. Il blackout non sottrarrà alla Lazio il quarto posto, anche in caso di successo dell’Inter con il Parma. Ma per rimanerci Reja dovrà trovare l’interruttore il prima possibile.

ALFREDO ALBERICO

LECCE – Gennaio è cominciato. E la Juventus non ha perso come accadde il 6 gennaio del 2011. Qualche sospetto in questo senso si presenta quando Quagliarella è costretto a uscire, come contro il Parma un anno fa. Sospetta frattura allo zigomo. Non grave come l’infortunio che lo ha tenuto fuori otto mesi, ma di cattivo auspicio, almeno per gli scaramantici. Antonio Conte non appartiene a questa categoria e infatti si preoccuperà di più per la prova generale della squadra anche se il risultato di Lecce permette di non perdere contatto con il Milan. Madama vince, ma mai aveva finito una partita così in affanno, mai il faro Andrea Pirlo era stato così spento, mai lo scampato pericolo – il possibile pareggio di un Lecce combattivo e tenace – era stato così festeggiato.

Certo, i tempi sono cambiati e un anno fa la Juve queste partite le perdeva. Adesso le vince. Ma per continuare, per credere di poter essere «super», come dice Conte, si deve fare qualcosa di più, non si può terminare l’impegno con i piedi e le menti molli. Decide un gol di Matri entrato al posto di Quagliarella. Il settimo per l’attaccante arrivato a gennaio del 2011 dal Cagliari che, così, replica all’ingaggio di Borriello. A questo proposito da segnalare l’aspra contestazione della curva bianconera contro la punta che viene da Roma e che, nell’estate 2010, aveva rifiutato di prendere domicilio a Torino.

Questioni marginali. Il dibattito, mentre su Lecce si abbatte un nubifragio, verte sull’interpretazione da dare alla prova della Juve. Visione positiva: in un passaggio non facile, alla ripresa di gennaio, con il gruppo in affanno e con alcuni giocatori chiave sotto tono (Pirlo, Marchisio, Vidal, Pepe), comunque la squadra ha ottenuto una fondamentale vittoria esterna. Visione negativa: il successo in trasferta non cancella i problemi di un collettivo che appare, non solo da questa prima prova del 2012, ma anche dalle ultime del 2011, un po’ affaticato, un po’ sperduto, come se avesse perso la grande spinta propulsiva degli inizi. La verità sta nel mezzo. La Juve è cresciuta in consapevolezza, gioco e quindi risultati, ma il cammino verso la pienezza della grande squadra è ancora lungo.

Roberto Perrone

Il gol di Di Natale contro il Cesena (Reuters/Rellandini)

UDINE – Continua in testa alla classifica il duello tra Milan e Juventus. I rossoneri vincono 2-0 a Bergamo (rigore di Ibrahimovic per fallo su Pato, poi Boateng), mentra la Juve fatica ma vince a Lecce, con gol di Matri. Subito dietro si attesta l’Udinese, che segna 4 gol al Cesena. Nelle zone più centrali della classifica, la Roma supera il Chievo grazie a due rigori (dubbio il primo su Lamela e la Fiorentina si riaffaccia nella parte sinistra andando a vincere 3-0 su un Novara che cade sempre più in basso. Risalgono Bologna e Cagliari, che battono il Catania e il Genoa, in cui il debutto di Marino non ha fatto vedere un cambio di passo dopo l’addio di Malesani.

SUPER-UDINESE – Quattro gol e l’Udinese torna, almeno per qualche ora, in testa. Nell’anticipo domenicale delle 12.30 gli uomini di Guidolin faticano solo nel primo tempo contro il Cesena, poi dilagano: 4-1 finale con doppietta di Di Natale e reti di Asamoah (clamoroso l’errore del portiere Antonioli) e Basta. Per i romagnoli in gol Eder. I friulani salgono così a 35 punti, aspettando le gare del pomeriggio.

ATALANTA-MILAN 0-2 – A Bergamo l’Atalanta difende bene nei primi minuti, quando il Milan prova a imporre il proprio ritmo, poi alle soglie del 10′ si presenta dalle parti di Abbiati con una conclusione di Padoin da buona posizione: palla alta. Il centrocampista ci riprova al 18′ ma l’esito non cambia. La squadra di Colantuono sembra crescere col passare dei minuti, ma al 22′ sono i rossoneri a spezzare l’equilibrio con il solito Ibra, che sfrutta un rigore concesso da Rizzoli fra le proteste dei padroni di casa. L’arbitro punisce un contatto in area fra Pato e Manfredini, rigore che lascia dubbi ma tant’è: Ibra trasforma e il Milan è avanti 1-0. In avvio di ripresa sfiora il raddoppio con un colpo di testa di Pato che si stampa sul palo. L’Atalanta resta in partita anche al 54′, quando è lo stesso Ibra a sprecare un ottimo contropiede dei suoi: lo svedese ignora i compagni, s’intestardisce nei dribbling e finisce per perdere palla. Un errore che la squadra di Allegri rischia di pagare a caro prezzo al 57′, quando è l’Atalanta a colpire il palo con un tocco sottoporta di Denis sugli sviluppi di un corner. Ibra si dispera ancora al 78′ quando si vede respingere da Manfredini un destro a botta sicura, ma si rifà all’82’ quando stoppa al volo, lascia sul posto lo stesso Manfredini e serve a Boateng il pallone del 2-0: il ghanese infila Consigli di sinistro e chiude in anticipo il match.

 

PALERMO – Il Napoli vola. Segna tre gol che ammutoliscono il Barbera, manda in confusione il Palermo, cancella un tabù. Nell’era De Laurentiis aveva sempre perso in questo stadio: 4 volte su 4. E sempre per 2-1. Stavolta vince alla grande. Senza penare.

LA GARA – I siciliani partono bene, un fuoco di paglia. Budan calcia su De Sanctis la prima occasione dopo meno di due minuti, Vazquez calcia sopra la traversa un ghiotto pallonetto, Miccoli sbaglia il colpo di testa sul cross da sinistra di Balzaretti. Dopo solo Napoli. Sblocca con Pandev al 35’ del primo tempo, raddoppia con Cavani al 9’ della ripresa, chiude il conto con Hamsik al 15’. I tre tenori scelti per l’occasione da Mazzarri tutti in gol. Lavezzi può recuperare con calma dall’infortunio. Ed Edu Vargas, l’ultimo arrivato, mandato in tribuna dall’allenatore, avrà capito che al Napoli la concorrenza fa paura. Sì perché adesso anche Pandev è un giocatore. Lotta, corre, segna. E dopo aver sbloccato il risultato nel primo tempo, colpisce un palo due minuti prima del 3-0 firmato Hamsik. Cavani è devastante. Avvia il contropiede dell’1-0 e segna il gol del 2-0 con un destro a rientrare che viene applaudito a scena aperta dai suoi vecchi tifosi. Un minuto di applauso a un giocatore che sino a quell’istante era stato fischiatissimo. Il Napoli domina la scena: sfrutta le fasce, controlla il gioco, fa male quando attacca. Dopo i sei gol al Genoa, i tre al Palermo. Nove reti in due partite per la rimonta. Mutti se lo aspettava diverso il ritorno al Barbera dieci anni dopo. È vero che sull’1-0 alla sua squadra viene annullato un gol (colpo di testa di Migliaccio in fuorigioco), ma nella ripresa la resa è totale. E non basta l’acuto di Miccoli, a un minuto dal novantesimo, a rendere meno amara la serata. «Se continua così, ce ne andiamo in B», cantano gli ultras rosanero.

Alessandro Bocci


Serie A 2011/2012
17 ˆ GIORNATA sab 07-gen Inizio Arbitro Stadio
siena lazio 4-0 18:00 andrea gervasoni artemio franchi – mps arena
inter parma 5-0 20:45 antonio danilo giannoccaro giuseppe meazza
udinese cesena 4-1 12:30 gabriele gava friuli
atalanta milan 0-2 15:00 nicola rizzoli atleti azzurri d’italia
bologna catania 2-0 15:00 andrea romeo renato dall’ara
cagliari genoa 3-0 15:00 domenico celi sant’elia
lecce juventus 0-1 15:00 mauro bergonzi via del mare
novara fiorentina 0-3 15:00 antonio damato silvio piola
roma chievo 2-0 15:00 carmine russo olimpico
palermo napoli 1-3 20:45 paolo silvio mazzoleni renzo barbera
CLASSIFICA SERIEA/RISULTATI_CLASSIFICHE 2011/2012
  PARTITE   RETI RIGORI
Squadre  
Pt
C F T   C F T RF RC
G V N P G V N P G V N P M.I. R S R S R S T R T R
 
milan 37 8 6 2 0 9 5 2 2 17 11 4 2 4 21 4 16 12 37 16 6 6 1 1
juventus 37 8 6 2 0 9 4 5 0 17 10 7 0 4 18 5 10 6 28 11 1 1 3 1
udinese 35 9 8 1 0 8 2 4 2 17 10 5 2 0 18 3 6 7 24 10 3 2 2 1
lazio 30 9 3 4 2 8 5 2 1 17 8 6 3 -5 10 7 14 10 24 17 0 0 3 3
inter 29 9 5 1 3 8 4 1 3 17 9 2 6 -6 15 8 12 11 27 19 3 2 6 3
roma 27 8 4 2 2 9 4 1 4 17 8 3 6 -6 13 9 10 10 23 19 3 2 3 3
napoli 27 9 4 3 2 8 3 3 2 17 7 6 4 -8 20 12 12 7 32 19 2 0 0 0
catania 22 8 4 2 2 9 1 5 3 17 5 7 5 -11 9 6 11 19 20 25 5 4 3 3
fiorentina 21 8 4 3 1 9 1 3 5 17 5 6 6 -12 14 6 4 9 18 15 3 3 1 1
cagliari 21 9 2 5 2 8 3 1 4 17 5 6 6 -14 6 7 9 10 15 17 3 3 1 1
palermo 21 8 6 0 2 9 0 3 6 17 6 3 8 -12 17 10 2 13 19 23 2 2 2 2
genoa 21 8 4 2 2 9 2 1 6 17 6 3 8 -12 10 7 9 20 19 27 1 1 5 4
atalanta 20 9 4 4 1 8 2 4 2 17 6 8 3 -9 11 7 12 14 23 21 4 3 3 3
chievo 20 8 4 3 1 9 1 2 6 17 5 5 7 -13 8 4 5 16 13 20 2 1 5 3
parma 19 9 4 3 2 8 1 1 6 17 5 4 8 -16 16 11 5 20 21 31 5 4 2 2
siena 18 9 4 2 3 8 0 4 4 17 4 6 7 -17 15 7 3 9 18 16 3 3 3 3
bologna 18 9 3 1 5 8 2 2 4 17 5 3 9 -17 9 13 7 11 16 24 1 1 2 2
novara 12 9 2 4 3 8 0 2 6 17 2 6 9 -23 12 16 5 16 17 32 3 3 1 1
cesena 12 8 1 3 4 9 2 0 7 17 3 3 11 -21 5 8 4 16 9 24 3 2 6 5
lecce 9 8 0 1 7 9 2 2 5 17 2 3 12 -24 7 16 10 18 17 34 2 2 4 4
Legenda
test 1
C.League
test 2
Prel.
test 1
Europa L.
test 2
Retrocessione

C=Casa T=Totale M.I.=Media inglese R=Gol fatti S=Gol subiti RF=Rigori a favore RC=Rigori contro

CLASSIFICA MARCATORI SERIE A 2011/2012
12

denis g. di natale a. ibrahimovic z.

9 cavani e. jovetic s. klose m.
7 calaio’ e. giovinco s. matri a. osvaldo d.
6 marchisio c. milito d. nocerino a. palacio r. rigoni m.
5 destro m. di vaio m. hamsik m. pepe s.
4 basta d. boateng k. lodi f. miccoli f. moralez m. mutu a. pazzini g. ramirez g.
3 almiron s. bergessio g. bojan p. cambiasso e. cerci a. conti d. di michele d. hernandez a. hernanes a. isla m. larrivey j. lavezzi e. lulic s. maxi lopez g. moscardelli d. motta t. pandev g. pellissier s. rocchi t. rossi m.
2 acquafresca r. bertolo n. biabiany j. campagnaro h. candreva a. cassano a. cuadrado j. d’agostino g. de rossi d. diamanti a. dzemaili b. floccari s. giacomazzi g. gilardino a. grossmuller c. ibarbo v. ilicic j. kucka j. legrottaglie n. maggio c. marilungo g. modesto f. morimoto t. muriel l. nagatomo y. paloschi a. pinilla m. robinho r. sculli g. seedorf c. simplicio f. thereau c. totti f. veloso m. vidal a. vucinic m. zahavi e.
1 alvarez r. aquilani a. asamoah k. barrientos p. benatia m. bertolacci a. biava g. biondini d. bolzoni f. bonucci l. borini f. burdisso n. cana l. caracciolo a. castaignos l. catellani a. cherubin n. chiellini g. cigarini l. cisse’ d. constant k. corvia d. coutinho p. delvecchio g. domizzi m. eder c. el kabir m. el shaarawi s. estigarribia m. faraoni m. ferrario s. floro flores a. forlan d. gago f. galloppa d. gamberini a. gargano w. gazzi a. gemiti g. gobbi m. gomez a. gonzalez p. guana r. jankovic b. jeda j. jorquera c. krasic m. lamela e. lazzari a. lichtsteiner s. loria s. lucarelli a. lucio f. maicon d. marchese g. marianini f. mascara g. masiello a. mazzarani a. meggiorini r. mesbah d. mesto g. migliaccio g. montolivo r. morrone s. nainggolan r. nene’ a. nesta a. oddo m. paci m. paletta g. parolo m. pato a. pelle’ g. peluso f. pinzi g. pjanic m. porcari f. portanova d. pratto l. quagliarella f. radovanovic i. ranocchia a. ribeiro t. rigoni l. rubino r. sammarco p. sardo g. schelotto e. silva s. silvestre m. sneijder w. strasser r. taddei r. thiago silva e. tiribocchi s. valdes j. vitiello r. yepes m. zambrotta g. zuniga j.
Inter-show a San Siro: cinquina al Parma. Destro e Calaiò, il Siena demolisce la Lazio. La Juve vince a Lecce. Ma che fatica. In testa vincono tutte. Bene anche Roma e Fiorentina. Il Napoli cancella il Palermoultima modifica: 2012-01-08T18:10:00+01:00da
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