Gli accertamenti dell’AGENZIA DELLE ENTRATE. Critiche dal Pdl. Gli accertamenti avevano interessato gli hotel di medie dimensioni. Raccolti i dati di chi spese più di 2 mila euro
ROMA – Dopo le nevi di Cortina anche i «fanghi» di Abano Terme? La notizia lanciata in mattinata dalle agenzie di stampa di un blitz della Guardia di Finanza negli hotel della cittadina termale padovana ha fatto rapidamente il giro delle redazioni. Ma a distanza di poche ore, dalle stesse agenzie arriva la precisazione: gli accertamenti sono stati sì effettuati, ma non dopo Cortina. Le verifiche ad Abano sono infatti avvenute «circa due anni fa». Verifiche che avevano portato, come confermato dal presidente dell’Assoalbergatori della località turistica, Gianluca Bregolin, alla raccolta di dati sui clienti che hanno soggiornato negli hotel per più di due giorni e spendendo cifre oltre i 2 mila euro.
GLI ACCERTAMENTI – Si tratta di controlli – hanno poi precisato all’Agenzia delle Entrate del Veneto – «fatti dalla direzione provinciale di Padova nell’ambito della normale attività ispettiva, che in quel caso riguardava le strutture di media dimensione, ovvero inferiori ai 100 milioni di euro di fatturato». Un’indagine di verifica sui redditi 2008/2009, quindi largamente antecedente l’ispezione di Cortina e che, secondo il presidente dell’Assoalbergatori di Abano, Gianluca Bregolin, «non era salita alla ribalta della cronaca, perchè tutto era risultato assolutamente regolare». «Sono stato frainteso – ha aggiunto Bregolin, le cui parole erano state riportate dall’edizione odierna del quotidiano veneto il Gazzettino – si è trattato di un equivoco giornalistico. Le mie dichiarazioni non hanno avuto nulla a che fare con i recenti fatti di cronaca».
«SOLO UN MISUNDERSTANDING» - Bregolin ha spiegato di aver risposto lunedì ad un giornalista che gli chiedeva se, dopo Cortina, il Fisco stesse indagando anche su Abano. «Ho spiegato – dice – che non c’era stata recentemente alcuna ispezione, ma che ricordavo di controlli fatti forse più di un anno fa negli hotel a 5 stelle. Non ricordavo neppure se da parte dell’Agenzia delle Entrate o delle Fiamme Gialle, perchè in quel periodo non ero alla presidenza dell’Associazione». «Si è trattato – aggiunge – di un misunderstanding, probabilmente venutosi a creare visto il periodo di controllo serrato a Cortina, territorio che come il nostro ha un notevole numero di alberghi di lusso e di elevato standard».
LE CRITICHE DEL PDL – La notizia ha comunque suscitato parecchio clamore e il Pdl è tornato a prendere posizione contro la risonanza data a certe iniziative. «Prima le località sciistiche, ora gli hotel di lusso. La prossima settimana dobbiamo aspettarci gli appostamenti davanti ad Armani, Fendi e Versace? – si chiede ironico l’ex sottosegretario Guido Crosetto -. Ho rispetto assoluto per la Guardia di Finanza ma seguire la linea tracciata dall’Agenzia delle Entrate della spettacolarizzazione mi lascia perplesso. Non la trovo una scelta molto intelligente per rilanciare i consumi. Continuo a pensare che la lotta all’evasione si faccia con l’informatica, incrociando le migliaia di dati che lo Stato ha, e verificando le singole aziende».