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Cosentino: “Non mi sento un privilegiato”. La Lega nel caos. Sul web infuria la protesta

Il deputato del Pdl, dopo il no della Camera alla richiesta di arresto, torna a difendersi dalle accuse di collusione con la camorra. Ma nel day after a tener banco sono le polemiche legate alla spaccatura del Carroccio: “Non siamo mai stati forcaioli” dichiara Bossi dopo il no all’arresto del coordinatore Pdl in Campania. Per Maroni “la base del partito non capirà”. Ma su Facebook gli elettori del Carroccio scrivono: “Questa è la giornata della vergogna”

“Sono convinto di essere vittima di un pregiudizio che riguarda sia la mia appartenenza al Pdl, sia la mia provenienza da un’area complicata dove la camorra c’è e s’identifica con un clan che porta lo stesso nome del luogo in cui sono nato e vissuto fino a sei anni fa. Casal del Principe, i Casalesi, Cosentino: stessa nascita stessa cosa”. Nicola Cosentino, dopo il no della Camera alla richiesta d’arresto avanzata dai pm di Napoli per i suoi presunti legami con la camorra, in un’intervista a Il Mattino torna a difendersi, parla di “inchieste giudiziarie e accuse infamanti” e di dice sentirsi “vittima di un maltrattamento ingiusto”. Il suo errore, racconta, è stato “il non aver capito in tempo che stavo dando molto fastidio, anche nel mio partito. Il rinnovamento dei quadri che ho fatto negli ultimi anni non è stato indolore”. E anche l’aver accettato la carica di sottosegretario all’Economia: “Non posso non vedere, è negli atti, che l’iscrizione nel registro degli indagati segue di appena otto giorni quella di nomina”. Sbagli a causa dei quali, conclude Cosentino, “ho collezionato troppi nemici anche nel Pdl e nella coalizione”.

Poi, incalzato in un’intervista a Repubblica, ribadisce di non sentirsi un privilegiato per non essere andato in carcere ma di essere vittima di una “violenza mediatica, politica e giudiziaria”. E sottolinea che Berlusconi non voleva le sue dimissioni. Sempre su Repubblica un articolo a firma di Roberto Saviano che parla di “un patto scellerato”. “Non tiri un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, trattenga ancora il fiato. Non creda che questa congiura dell’omertà che si è frapposta tra lei e le richieste della magistratura, possa sottrarla dal dovere di rispondere di anni di potere politico esercitato in uno dei territori più corrotti del mondo occidentale” scrive l’autore di Gomorra. E ancora: “Non tiri un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, perché quel fiato non dovrà usarlo solo per rispondere ai giudici. Il fiato che risparmierà lo deve usare per rispondere a chi ha visto come lei ha amministrato – e lo ha fatto nel peggiore dei modi possibile – la provincia di Caserta, plasmando una forma di contiguità, i tribunali diranno se giudiziaria ma sicuramente culturale, con la camorra”. Sul Corriere della Sera da segnalare un retroscena che racconta l’esultanza di Silvio Berlusconi per il voto su Cosentino.

Ma sui giornali si sottolinea soprattutto la spaccatura all’interno della Lega: Maroni aveva detto di votare l’arresto, ma molti deputati hanno disobbedito, seguendo probabilmente le indicazioni di Bossi.
“Cosentino salvo, La Lega no” è il titolo di Libero. “Parte del Carroccio si oppone all’arresto del deputato Pdl e fa esplodere lo scontro fra Bossi e Maroni. Questa volta non si torna indietro: il partito rischia. E nel centrodestra nulla sarà più come prima” si legge sulla prima pagina del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro.

“La storia della Lega non è mai stata forcaiola” ha dichiarato Umberto Bossi dopo il voto di Montecitorio, che ha negato l’arresto del coordinatore della Campania Nicola Cosentino, indagato per presunti legami con la camorra. Il leader del Carroccio si è così subito apprestato a negare le voci di spaccatura all’interno del partito, diviso sulla scelta da prendere in merito all’ormai ex coordinatore del Pdl in Campania.
“La base non capirà” ha detto Roberto Maroni, che aveva indicato ai suoi di votare sì.
Insomma, l’ex ministro “è scontento?” ha chiesto un giornalista al Senatur. “Non piangeremo” è stata la risposta. Parole queste che tradiscono le tensioni tra i due.

Nel Carroccio, alla vigilia dell’appuntamento a Montecitorio sul caso Cosentino, Bossi aveva invocato la libertà di coscienza, chiedendo ai leghisti, anche se indirettamente, di votare no. La non compattezza del gruppo avrebbe potuto essere dunque decisiva in caso di vittoria dei sì all’arresto. Ora invece restano solo le polemiche.
Prima del voto in Aula, inoltre, durante la riunione della Lega alla Camera ci sarebbero stati attimi di tensione con una rissa sfiorata tra Roberto Paolini, contrario alla carcerazione, e Giampaolo Dozzo.

La rivolta su Facebook – A quanto pare, anche la base leghista sembra non riuscire a digerire il no della Camera all’arresto di Nicola Cosentino.
“Mi spiace, ma oggi è stata scritta un’altra brutta pagina per la Lega che, evidentemente, proprio non riesce ad affrancarsi da un leader riconoscente e succube del padrone. Altro che federalismo, ma non vi rendete conto che il vostro bene amato territorio è diventato feudo delle mafie meridionali  Bravi Maroni e Tosi, il resto? Da esiliare” scrive Riccardo Fasanella su una delle tante pagine Facebook dedicate all’ex ministro.
Dopo il voto in Aula, sul web la protesta è stata durissima.
Credevo che lei fosse una persona seria e che finalmente si svincolasse da Bossi – oggi è la giornata della VERGOGNA per la Lega!” scrive Rosaria Focareta sulla bacheca del gruppo Amici di Roberto Maroni, candidato premier.
Complimenti per il capolavoro su Cosentino. Veramente guerrieri! e questi dovrebbero governare un’eventuale padania libera? chi, bossi, il trota, calderoli e Brancher? magari verrebbe a dare una mano cosentino…. sarebbe uno stato peggio del Burundi” è il commento scritto da l’utente che si firma Uno Nessuno Centomila sulla pagina Se Saviano è un eroe, Maroni c’è.
Vista l’aria, diversi deputati, tra cui Emanuela Munerato e Raffaele Volpi, si sono affrattati ad assicurare sul proprio profilo Fb di avere votato sì all’arresto del deputato campano.

Proteste anche su Radio Padania – Dello stesso tenore anche i commenti sulla pagina di Radio Padania molti leghisti lasciano frasi come “Avevamo un sogno: La Lega avrebbe cambiato Roma, a me sembra che è Roma che ha cambiato la Lega” e “ma è mai possibile che ancora oggi sia Berlusconi a dettare cosa fare o non fare? Penso sia proprio il colpo di grazia al nostro movimento”.
Più forti le dichiarazioni postate sulla bacheca del gruppo Radio Padania Libera, anche se come si legge sul sito dell’emittente non si tratta di un profilo ufficiale. “Vergogna, vergogna, vergogna”, scrive Mariangela Consoli.
“Cosi Bossi salva i mafiosi, complimenti, complimentoni, bravi” commenta Agostino Conti. “Vergognatevi!!! Da anni gridate “Roma ladrona” ma avete le mani in pasta. Dimissioni dal parlamento e senato e poi “pale e piccon” come diciamo noi in Friuli” scrive Renato Barachino.

SkyTg24

Cosentino: “Non mi sento un privilegiato”. La Lega nel caos. Sul web infuria la protestaultima modifica: 2012-01-13T12:02:33+01:00da
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