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Il sottosegretario Improta con 95 immobili: «Non sono ricco, è l’eredità di mio padre»

L’INTERVISTA: «Solo 16 sono appartamenti di mia piena proprietà. Poi ci sono 22 box. E i lastrici…»

ROMA – Il quotidiano Libero pubblica redditi e patrimoni dell’esecutivo di Palazzo Chigi. A cominciare dal premier Mario Monti: 367.993 euro e 23 fabbricati di proprietà (con la moglie Elsa e, talvolta, insieme alla sorella Claudia). Il ministro Enzo Moavero Milanesi di fabbricati intestati ne ha invece 8. Anna Maria Cancellieri, responsabile dell’Interno, 12 (con 11 terreni, dalle Alpi alla Sicilia).

Quando si arriva al sottosegretario Guido Improta si resta però senza fiato. Egli infatti possiede 96 fabbricati e 61 terreni.
C’è da essere ricchi.
E felici.
Allora cercare Improta. E chiedere, sapere.
Solite telefonate di avvicinamento.
La prima (ore 13).
«Ho capito, ho capito… avrà letto che il sottoscritto è pieno di case e terreni…».
Già.
«Guardi, risponderei volentieri alle sue domande… preliminarmente, però, vorrei capire come devo comportarmi… cioè vorrei sentire Palazzo Chigi… lei capisce… sentiamoci tra mezz’ora, eh?».
( Cellulare spento per due ore e dieci. Poi, il sottosegretario lo riaccende. Incerto, teso, sospettoso ).
«Mhmmm… ma è così interessante il mio patrimonio? No, dico: io ho anche due figlie piccole… Non mi metta nei guai…».

Male non fare, paura non avere.
«Ecco, appunto: io ho tutto in regola e… okay, va bene, venga qui, nel mio ufficio. Piazzale di Porta Pia, ministero delle Infrastrutture».
( Ore 16,30: seduto alla sua scrivania, il sottosegretario Improta è in camicia bianca e cravatta. I capelli brizzolati, il volto affilato. Modi eleganti. Sorridente, improvvisamente rilassato ).
«Potrei esserle sembrato reticente. Solo che tengo molto alla mia vita privata. Sono un napoletano che, a volte, si comporta come un tedesco».

Perfetto di questi tempi.
«Eh… Forza, iniziamo».

Il suo patrimonio è enorme.
«No. E le spiego perché. Allora: premesso che tutto è frutto di eredità, e sorvolando sul fatto che i fabbricati sono in realtà 95 e non 96…».

Ecco, sì, sorvoliamo…
«Cominciamo a dire che le abitazioni sono in totale 41. Di cui solo 16 sono appartamenti di mia piena proprietà, tutti derivanti dall’eredità di mio padre, Improta Salvatore, industriale e costruttore».

Continui.
«Poi ci sono altri 23 appartamenti, di cui ho però quota proprietaria pari al’8,33%, questi derivanti dall’eredità di Improta Pasquale, mio nonno, industriale e avvocato, che ebbe quattro figli: Concetta, Carmela, Maria e Salvatore, che era appunto mio padre…».

Non si fermi.
«Quindi ho una casa a Roma e una all’Argentario, entrambe al 50% con mia moglie. E quindi 22 box e 23 magazzini, quasi tutti con quota proprietaria pari all’8,33%, e infine 4 cortili e 5 lastrici solari».

I lastrici solari sarebbero…
«Mio padre costruì delle palazzine e si tenne le terrazze condominiali, lasciandosi la possibilità, un giorno, di costruire altri piani. Ciò non è avvenuto: e io, per questo, risulto proprietario di 5 inutili terrazze condominiali».

E i terreni agricoli?
«Sono 59, per l’esattezza, ma tutti agricoli, e rendono poco».

C’è chi sta peggio di lei.
«Non c’è dubbio. Ma non sono ricco. Sa a quanto ammonta la mia denuncia dei redditi? A circa 249 mila euro: 149 mila da stipendio, e i rimanenti 100 mila dalle rendite di appartamenti e terreni».

Così poco?
«Così poco. I 16 appartamenti sono a Napoli, in zona Capodichino. Li ho affittati tutti regolarmente, ma a una cifra di mercato… quindi ciascuno mi rende circa 600 euro al mese. Al netto, pagate le tasse, quanto mi resta?».

Seimila euro al mese?
«Più o meno».

Come sono accatastati?
«Abitazioni popolari e ultrapopolari».

Ora però avete deciso di ricalcolare gli estimi catastali.
«Esatto. E, per me, sarà un guaio».

Pagare l’Imu su 16 appartamenti, in effetti, non sarà uno scherzo.
«Guardi, per me sarà una beffa. Voglio dire: a parole sembro un riccastro e, invece, se non mi sbrigo a vendere un po’ di appartamenti, rischio di lavorare per pagare le tasse».

Lei che può, ne parli con Monti.
«Ah ah ah! No, non scherziamo: il mio caso dimostra che questo governo non bada a interessi personali…».

( Mai un cenno di supponenza, o di arroganza, per tutta l’intervista. Niente a che vedere con certi politici di professione, anche quando hanno le carte in regola ).

Fabrizio Roncone

Il sottosegretario Improta con 95 immobili: «Non sono ricco, è l’eredità di mio padre»ultima modifica: 2012-01-13T11:51:46+01:00da
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