Affondata la «CONCORDIA». Nave fuori posizione, la Costa: «Corretta procedura d’evacuazione». Le riprese dall’elicottero della Guardia di finanza mostrano gli istanti drammatici seguiti al naufragio della nave da crociera nei pressi dell’isola del Giglio. Ben visibile lo squarcio sul lato dell’imbarcazione.
ROMA – È di tre vittime e 14 feriti, di cui due in gravi condizioni, il primo bilancio ufficiale dell’incidente occorso venerdì sera alla nave da crociera Costa Concordia, incagliata su una secca davanti all’Isola del Giglio. Un bilancio che, per i soccorritori, potrebbe non essere ancora definitivo: al mezzogiorno del sabato, infatti, riultano ancora 50 dispersi. A bordo della Concordia, infatti, risultavano 4.229 mentre dopo l’incidente sono state censite 4.179 persone. Lo stesso prefetto di Grosseto, che preannunciava in mattinata il timore che i dispersi potessero essere molti, ha invece fornito cifre diverse: 70 persone che non hanno ancora risposto all’appello a fronte delle 4234 a bordo (52 i bambini tra 0 e 6 anni).
L’ELENCO – La lista dei passeggeri è stata resa disponibile nella tarda mattinata di sabato, e solo allora è stato effettuato il confronto con quella delle persone accolte e medicate sull’Isola e nella vicina Porto Santo Stefano. La compagnia Costa Crociere ha reso noto la nazionalità e l’esatto numero passeggeri a bordo di Concordia. In tutto 3.216, per la maggioranza italiani (989), tedeschi (569), francesi (462), spagnoli (177), americani e croati (rispettivamente 129 e 127) e di altre 56 nazionalità. A questi vanno sommati i 1.013 membri dell’equipaggio, per un totale complessivo di 4.229 persone. I soccorsi a bordo dell’imbarcazione, ormai sdraiata su un fianco, stanno ancora ispezionando tutti i locali alla ricerca di altre persone eventualmente rimaste all’interno.
INTERROGATORIO – È in corso negli uffici della Capitaneria di porto dell’Isola del Giglio l’interrogatorio di Franco Schettino, comandante del Concordia. Il comandante, napoletano di Meta, deve ricostruire le fasi dell’incidente e spiegare come mai si fosse avvicinato così tanto all’Isola. Secondo i programmi, infatti, la Concordia avrebbe dovuto attraversare il canale tra l’Argentario e l’Isola del Giglio a 5 miglia dalla costa italiana, e quindi a 3 dall’isola e dalla secca sulla quale si è incagliata. Il Giglio dista dalla terraferma 16 km, cioè 8,6 miglia nautiche.
L’INCHIESTA – La Procura di Grosseto ha aperto un’inchiesta pernaufragio, disastro e omicidio colposo. Non risultano ufficialmente indagati.
“Urto contro uno scoglio per rotta sbagliata” – Intanto la Capitaneria di Porto di Livorno ha avviato un’inchiesta amministrativa, sia sulle cause del naufragio della nave Costa Concordia, sia sul soccorso ai passeggeri da parte dell’equipaggio. Secondo una fonte vicina all’inchiesta tecnica la Costa Concordia stava seguendo una “rotta sbagliata, non doveva trovarsi nel punto dove ha impattato lo scoglio”. Il comandante si sarebbe però difesos sostenendo che la nave viaggiava su una rotta turistica consentita.
Si indaga per disastro e omicidio colposo – “Anche la procura di Grosseto ha aperto un’inchiesta per naufragio, disastro e omicidio colposo. Ad ora non ci sono ancora indagati, “dobbiamo verificare chi era al comando della nave, dove si trovava il comandante e capire le cause”, spiega il procuratore di Grosseto Francesco Verusio.
Cadaveri non ancora identificati – Non sono ancora stati identificati i cadaveri dei tre uomini morti la notte scorsa nel naufragio della nave Costa Concordia. Le tre salme sono all’obitorio di Orbetello per gli esami medico legali. Essendo privi di documenti e non essendoci per ora nessun familiare o compagno di viaggio che si sia fatto avanti per il riconoscimento, la loro identità rimane al momento ignota. La causa di morte stabilita dai primi accertamenti è per annegamento.
Operazioni di soccorso e di evacuazione – Una massiccia operazione di evacuazione dei crocieristi naufragati vicino all’isola del Giglio è stata messa in atto a Porto Santo Stefano (Grosseto), mentre si cercano in mare i dispersi, pare alcune decine. Il porto di Santo Stefano è stato completamente isolato per favorire il flusso di decine di ambulanze che ricevono dai traghetti i turisti evacuati dal Giglio (12 miglia nautiche da Porto Santo Stefano, tre quarti d’ora di nave). Sono state aperte le scuole del paese e le mense per dare ristoro ai naufraghi. I traghetti ripartono con personale dell’esercito e volontari che vanno al Giglio a potenziare ancora i soccorsi.
Due feriti in gravi in condizioni – La Asl di Grosseto fa sapere che sono stati visitati circa 4.000 passeggeri. Molti avevano lievi traumi ortopedici e principi di assideramento. C’era anche una donna incita all’ottavo mese che è stata soccorsa. Quaranta i ricoverati, due dei quali in gravi condizioni.
Polemica sui soccorsi – A poche ore dalla tragedia non mancano però le polemiche. “Eravamo nel caos più totale, nessuno anche tra l’equipaggio sapeva darci indicazioni precise”, si lamenta un passeggero. Mara Parmegiani Alfonsi, giornalista a bordo della Costa Concordia, accusa il personale, a suo avviso “non addestrato”. “Ci hanno imbarcato sulle scialuppe di salvataggio – ha spiegato a SkyTG24 – ma il personale non era assolutamente adatto a svolgere i compiti che gli erano stati assegnati. Sulla scialuppa dove ero imbarcata io hanno cambiato anche il conducente. Dei giubbotti salvagente non funzionavano neanche le luci”. Altri passeggeri, intervistati da SkyTG24, hanno raccontato quegli istanti frenetici: “Panico, gente che gridava, bambini che piangevano”.
Numero verde Costa Crociere – E’ attivo il numero 848.50.50.50 per ricevere informazioni e assistenza da Costa Crociere.. La compagnia fa sapere in una nota che “collaborerà con la massima disponibilità con le autorità competenti per verificare le cause” dell’incidente alla nave Concordia. “Le procedure di emergenza per evacuare la nave – aggiunge Costa – sono scattate immediatamente”, ma “l’inclinazione che ha assunto progressivamente la nave ha reso le operazioni estremamente difficoltose”. “In questo momento – sottolinea ancora la compagnia genovese – tutti i nostri sforzi sono concentrati nelle ultime operazioni di emergenza, oltre che nell’offrire assistenza agli ospiti e all’equipaggio che erano a bordo della nave per farli rientrare al più presto a casa”. Una “tragedia che sconvolge – spiega la compagnia, che aqggiunge – Il primo pensiero va alle vittime: vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai loro famigliari e amici”.
Molti stranieri a bordo – Tanti stranieri a bordo della nave della Costa Crociere. Francesi, giapponesi, spagnoli, ma anche indiani, statunitensi e ovviamente tantissimi italiani stanno sbarcando a scaglioni dalla notte scorsa a Porto Santo Stefano, infreddoliti e impauriti dopo l’incidente della Concordia, andata ad incagliarsi nei fondali del Giglio. Molti di loro sono sotto shock per l’emergenza che li ha visti dover fuggire dalla nave.
In alto le prime immagini effettuate dall’elicottero della Guardia di Finanza intervenuto in soccorso della Costa Concordia, naufragata nella tarda serata di venerdì 13 gennaio nei pressi dell’isola del Giglio.
A intervenire i reparti Aeronavali di Livorno, La Spezia e Civitavecchia con elicotteri guardacoste e motovedette.
Naufragio al Giglio, percorso della nave
In particolare il Guardacoste G104 Apruzzi della Sezione Operativa Navale di Porto Santo Stefano era già in navigazione ed in pochi minuti ha raggiunto per primo il luogo del naufragio.
Guarda le prime immagini dei soccorsi nella notte:
Poco dopo sono giunte sul posto altre 4 motovedette del Reparto Operativo Aeronavale di Livorno, il Guardacoste G200 Buratti del Reparto di Civitavecchia ed il Guardacoste G 121 da La Spezia nonché gli elicotteri Volpe 144, immediatamente alzatosi in volo da Pratica di Mare, e Volpe 208 del Gruppo Aeronavale di La Spezia.
Pattuglie dai Reparti di Grosseto, Orbetello e Porto Santo Stefano sono intervenute nella zona di coordinamento dei soccorsi a terra.
Naufragio al Giglio, corrispondenza di Tonia Cartolano
Redazione Online e SkyTg24