Informati Subito

Naufragio al Giglio, tre morti annegati, paura sulla scialuppa di salvataggio. Fermati comandante e primo ufficiale. Naufragio, il procuratore a SkyTG24: “Una manovra azzardata”

Affondata la «Concordia». Le vittime tutte straniere, all’appello mancano 34 persone. Individuati un uomo e una donna, vivi, all’interno della nave. Francesco Verusio, a capo delle indagini sull’incidente all’isola del Giglio, spiega: “La rotta non doveva essere quella”. Poi, conferma l’abbandono della nave da parte del comandante, in stato di fermo, e dice: “I sistemi di comando non hanno funzionato”. Gli attimi drammatici vissuti a bordo della nave durante le operazioni di evacuazione nel video amatoriale di un passeggero. Un cavo che forse si spezza e una voce tra le urla: “Adesso ho paura”.

GROSSETO – Tre morti, sessanta feriti e quarantuno dispersi. E il rischio che il bilancio per l’incidente della Costa Concordia si aggravi proprio a causa delle persone che non hanno risposto all’appello. Due sopravvissuti sarebbero stati individuati nella tarda serata di sabato dai vigili del fuoco, ancora all’interno della nave. I due (un uomo e una donna) hanno risposto ai soccorritori ma non sono ancora stati raggiunti: sarebbero infatti due ponti al di sotto di dove si trovano i vigili del nucleo Saf (Speleo alpino fluviale).

L’INCIDENTE – La nave si è incagliata venerdì sera davanti all’Isola del Giglio. Uno squarcio di oltre settanta metri nello scafo che in pochi secondi ha fatto imbarcare migliaia di tonnellate d’acqua. Mentre la procura di Grosseto cerca di capire l’esatta dinamica dell’incidente il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, e il primo ufficiale in plancia, Ciro Ambrosio, sono stati fermati. Il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio lo ha interrogato per alcune ore prima del trasferimento dell’ufficiale al carcere di Grosseto. I reati contestati sono omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave mentre c’erano ancora molti passeggeri da trarre in salvo. La nave e la scatola nera sono sotto sequestro.

LE INDAGINI– Sono tre le inchieste avviate. Indagano, appunto, la procura di Grosseto, la capitaneria di porto e il ministero dei trasporti. Si cerca di fare luce sulle dinamiche dell’incidente.

I DISPERSI – Intanto continuano le ricerche dei dispersi. I sommozzatori hanno sospeso le ricerche all’interno della nave e riprenderanno domenica mattina. Cresce l’ansia per le decine di persone che non hanno ancora risposto all’appello. Il prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi, ha smentito la notizia circolata nelle ultime ore sulle decine di vittime che sarebbero ancora all’interno della Costa Concordia all’Isola del Giglio. Si stanno eseguendo controlli incrociati con la lista dei passeggeri. Il prefetto di Grosseto , Giuseppe Linardi, «mancano ancora 34 persone, da rintracciare». Secondo la compagnia Costa Crociere a bordo c’erano 3.216 passeggeri, per la maggioranza italiani (989), tedeschi (569), francesi (462), spagnoli (177), americani e croati (rispettivamente 129 e 127) e di altre 56 nazionalità. A questi vanno sommati i 1.013 membri dell’equipaggio, per un totale complessivo di 4.229 persone.

LE VITTIME – Il bilancio parla di tre persone che hanno perso la vita nel naufragio. Si tratta di Francis Servel e Jean Pierre Micheaud e di Thomas Alberto Costilla Mendoza, di nazionalità peruviana e membro dell’equipaggio. Le vittime in base ai primi accertamenti del medico legale, sono morte per annegamento, le salme sono all’obitorio dell’ospedale di Orbetello.

L’INCIDENTE – La paura arriva all’ora di cena, intorno alle 21.45, quando la maggior parte dei passeggeri sono a tavola nei ristoranti della nave da crociera: uno scossone, poi la luce che va via. Il tempo di capire quello che sta succedendo e l’invito ad indossare i salvagente e avvicinarsi alle scialuppe, «per precauzione». Qualcuno, a bordo, ha pensato al Titanic. Proprio perché la barca ha cominciato a imbarcare acqua a causa dello squarcio di oltre 70 metri sullo scafo e ad inclinarsi sul fianco destro a causa di una falla che si sarebbe aperta nella zona di poppa.

LA PAURA E I SOCCORSI – Sembrava, all’inizio, che questa avventura si fosse conclusa senza gravi conseguenze, solo tanta paura. Ma poi, durante l’evacuazione, qualcosa non ha funzionato: molti passeggeri sono caduti in acqua, qualcuno forse vi si è gettato per la paura mentre lo scafo si inclinava sempre più, e ha dovuto vedersela con il freddo del mare e della notte. La nave era attesa a Savona per la prima tappa della crociera «Profumo degli agrumi» nel Mediterraneo, ed era partita circa due ore prima da Civitavecchia. ora nel mirino ci sarebbero i soccorsi, secondo alcuni arrivati troppo tardi proprio perché dalla nave spiegavano che fosse tutto sotto controllo. Ma su questo il direttore generale della Costa Crociere, Gianni Onorato, ha voluto smentire: «Le procedure di sicurezza previste in questi casi sono state eseguite nei tempi corretti, e corretta è stata anche la decisione del comandante di evacuare la nave Concordia quando ha ritenuto che ci fossero le condizioni di sicurezza».

SULL’ISOLA-E proprio dall’Isola del Giglio sono partiti i primi soccorsi. Il sindaco, Sergio Ortelli, ha messo a disposizione scuole, asili, alberghi, «qualsiasi cosa abbia un tetto» e il parroco ha aperto la chiesa per ospitare i passeggeri della nave. Più tardi è cominciato, per alcuni di loro, il trasferimento in traghetto a Porto S.Stefano. «Stavamo cenando quando è andata via la luce, abbiamo sentito un colpo e un boato, e le stoviglie sono cadute per terra»: così ha raccontato all’ Ansa Luciano Castro, da bordo della Costa Concordia.

LA COMPAGNIA – «È una tragedia che sconvolge la nostra azienda. Il nostro primo pensiero va alle vittime, e vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai loro familiari e amici». Così in una nota la Costa Crociere, proprietaria della nave Concordia. «In questo momento – spiega la compagnia – tutti i nostri sforzi sono concentrati nelle ultime operazioni di emergenza, oltre che nell’offrire assistenza agli ospiti e all’equipaggio che erano a bordo della nave, per farli rientrare al più presto a casa».

L’AMBIENTE – Tra i problemi da affrontare dopo l’incidente c’è quello ambientale. Nelle cisterne della Concordia ci sono, infatti, 2380 tonnellate di gasolio che rischiano di riversarsi in mare. Occorrerà provvedere al prelievo del liquido dai serbatoi, ma questo potrebbe anche incidere sulla stabilità della nave.

Il panico, le urla, i pianti pieni di paura. Pochi secondi girati con un cellulare da un passeggero della Costa Concordia nella notte del naufragio (il video è stato pubblicato sul sito Youreporter). Insieme ad altri turisti si trova su una scialuppa di salvataggio, al buio. E mentre vengono calati in mare si sente un forte rumore, uno scossone. Forse un cavo di spezza e la scialuppa precipita di due metri verso il basso. “Adesso ho davvero paura”, dice il ragazzo con un filo di voce.

Redazione Online

Naufragio al Giglio, tre morti annegati, paura sulla scialuppa di salvataggio. Fermati comandante e primo ufficiale. Naufragio, il procuratore a SkyTG24: “Una manovra azzardata”ultima modifica: 2012-01-15T12:35:05+01:00da
Reposta per primo quest’articolo