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Il video della notte del terrore. Parla il commissario di bordo

Le immagini. Come formiche in fila per la fuga. Le urla dagli oblò e il fumo. Manrico Giampietroni è stato salvato dopo essere rimasto 36 ore incastrato nel relitto della Costa Concordia con una gamba rotta. Era tornato a bordo per controllare che tutti fossero scesi. “Ho fatto il mio dovere” ha detto ai microfoni di SkyTG24

È un documento video ai raggi infrarossi, girato da un elicottero della Guardia Costiera subito dopo il naufragio, a consegnarci le immagini più apparentemente asettiche dei primi soccorsi. Bianco e nero e solo silenzio sotto un leggero fruscio di eliche. Immaginate un gigantesco palazzo rovesciato su un fianco, la cui facciata esterna diventa un enorme pavimento lucido da cui escono file di formichine nere. La proporzione tra quell’edificio abbattuto e le persone che ne fuoriescono è impressionante. Dagli oblò, dalle finestre e dai terrazzi, un’invasione di minuscoli insetti, mentre l’imponente comignolo in orizzontale lascia ancora uscire un fumo denso. Frantumi, frammenti, rottami galleggiano già sul mare calmo.

Le voci possiamo solo immaginarle, la calca di formichine si scioglie in una fila ordinata che taglia in verticale lo scafo, dal bordo alla carena ormai nuda fino allo strapiombo del mare, dove le scialuppe di salvataggio aspettano di accoglierle. Visto dall’alto, sembra un lavorio lento e paziente. Invece no, a ben guardare c’è un agitarsi di braccia, un fermento, una foga, qualcuno corre di qua e di là, qualcuno, appena uscito da un oblò, sembra invocare soccorso, è rimasto isolato e probabilmente ha paura di non essere avvistato.

È notte, nonostante l’effetto abbagliante del video. Ci sono bave di folla, verso poppa, che oltrepassano la linea di galleggiamento e si allungano coraggiosamente verso la carena, code sfilacciate che si sbracciano per richiamare una motovedetta che si accorga della loro esistenza. Nubi di fumo escono stavolta dalla murata diventata pavimento, appena sotto la scritta monumentale della Costa Concordia, distesa in lungo. Ciò che normalmente dovrebbe essere verticale ora è in orizzontale, e viceversa, bisogna resettare lo sguardo per capire dov’era la chiglia, dove il fasciame, dove i ponti, dove il cassero. La logica capovolta della fisica: una delle murate è diventata carena e la carena è diventata un’autostrada completamente all’asciutto, su cui si può camminare aggirando quelli che fino a poche ore prima erano gli oblò e ora sono diventati pozzi pericolosi in cui si può precipitare. Lo squarcio è già affiorato all’aperto e ingoia acqua. Ripresa da lontano, la nave sembra molto più grande degli scogli che l’hanno abbattuta.

Le immagini del mattino rivelano i colori: un mare azzurro cupo che a tratti si trasforma in una fanghiglia bruna, e la ferita arrossata sembra la carne molle di un bovino macellato. Le file di formichine sono terminate, chi è in salvo è in salvo, gli altri bisognerà andare a cercarli uno per uno. La scogliera ha preso un colore rosato. L’alba tragica sembra un bellissimo tramonto.

“Sono rimasto perché ho delle responsabilità verso i passeggeri”. Manrico Giampietroni, il commissario di bordo della Costa Concordia, la nave naufragata sugli scogli dell’isola del Giglio, salvato dopo 36 ore, racconta SkyTG24  la sua terribile esperienza.

L’uomo di 56 anni, dopo il naufragio, era tornato a bordo, nel ristorante del ponte 3 della nave per verificare che tutti fossero usciti dalle cabine, dopo aver aiutato altri passeggeri a salire sulle scialuppe, e aver dato ordini agli altri membri dell’equipaggio. Lì è rimasto intrappolato e ha rischiato di morire: dopo essere scivolato, si è rotto una gamba, senza riuscire più a risalire. Ma nonostante l”‘incubo” ha “sempre sperato nella salvezza”, come ha detto all’arrivo all’ospedale di Grosseto. “Avevo un compito – spiega Giampietroni – e ho cercato di fare del mio meglio”.

Le immagini della barella issata con il verricello a bordo di un elicottero hanno fatto il giro del mondo. Al suo arrivo a Grosseto è stato subito visitato dai medici che lo hanno ricoverato, a scopo precauzionale, in rianimazione: ha una sindrome da schiacciamento, una frattura scomposta e uno stato di ipotermia, ma non è in pericolo di vita.

Paolo Di Stefano e SkyTg24

Il video della notte del terrore. Parla il commissario di bordoultima modifica: 2012-01-17T10:35:00+01:00da
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