Scossa. Scattati i piani di emergenza nel capoluogo lombardo: evacuati per precauzione diversi uffici e scuole. L’ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA. Massimo Stucchi, direttore della sezione milanese dell’Istituto geofisico nazionale: «Presto per parlare di sciame sismico»

SCUOLE– A Milano in alcune scuole stati chiusi dei locali per le verifiche sulle strutture. Il Comune comunica che i casi da approfondire sono tre: in una scuola per l’infanzia di via Affori una classe è stata spostata in un’altra aula; i bambini della materna di via Ariberto sono stati trasferiti nella struttura di via San Calocero, mentre gli alunni delle elementari di via Ariberto sono all’esterno in attesa che vengano completate le verifiche; in una materna di via Bergognone i bambini sono raccolti al piano terra, mentre sono in corso i controlli negli altri piani. A casa gli studenti degli istituti Cattaneo e Brera in piazza Vetra e gli alunni delle elementari Sant’Orsola.
NORD-EST – La scossa è stata avvertita molto chiaramente nella zona nord est di Milano. Scuole e uffici temporaneamente evacuati in Brianza. Nessun danno.
CENTRALINI IN TILT – Sono state oltre trecento le chiamate giunte ai centralini del 118, polizia, carabinieri e vigili del fuoco fatte dai milanesi spaventati dalla forte scossa di terremoto. A fronte delle tante chiamate, finora gli interventi collegabili al terremoto sono stati tre: le ambulanze sono state inviate per un’anziana cardiopatica che ha avuto un malore presumibilmente per lo spavento, una 55enne caduta mentre lasciava in tutta fretta il suo appartamento dopo la scossa e una studentessa di 15 anni colta da crisi isterica mentre si trovava in una scuola di via Bistolfi.
L’ALTRA SCOSSA – Nella notte un’altra scossa di terremoto che ha avuto epicentro nella zona di Verona era sta avvertita in città. In diversi, infatti, poco dopo l’una di notte, hanno telefonato ai Vigili del fuoco e alla Polizia locale, preoccupati, per chiedere informazioni. Secondo quanto precisato dai vigili del fuoco e dal 118, però, non sono stati registrati danni.
BRESCELLO – «Non c’è nessun collegamento tra le scosse sismiche avvenute nella notte nel Veronese e quelle di mercoledì mattina nel Reggiano». Lo assicura Massimo Stucchi, direttore della sezione di Milano dell’Ingv (Istituto nazionale di geologia e vulcanologia), interpellato da Corriere.it dopo la scossa di 4,9 gradi della scala Richter avvenuta alle 9,06, che molti hanno messo in relazione con le cinque scosse avvenute nel Veronese tra le 20,42 di martedì e le 8,27 di mercoledì, culminate con il sisma di 4,2 Richter avvertito distintamente dalla popolazione 55 minuti dopo la mezzanotte. Il parroco don Giovanni Davoli mostra i calcinacci nella chiesa parrocchiale di Brescello, (nella foto la chiesa di «Don Camillo», dopo la scossa di terremoto di mercoledì mattina (Ansa))
«NESSUNO SCIAME» – «Si tratta solo di scosse avvenute in un breve spazio di tempo», prosegue lo studioso, che infine rassicura che al momento, specie per quanto riguarda il Reggiano, non si può parlare dell’esistenza di «uno sciame sismico», termine, secondo Stucchi, «un po’ abusato negli ultimi tempi».
FENOMENI DISTINTI – Le attuali scosse di terremoto sono quindi fenomeni distinti e appartengono a due zone sismogenetiche diverse. La scossa nel Reggiano è avvenuta a una profondità di 33 chilometri e per questo motivo è stata avvertita anche in tutto il nord d’Italia.
PRECEDENTI RECENTI – Nella zona della Pianura padana recentemente sono stati avvertiti altri fenomeni sismici: il 17 luglio 2011 ci sono state scosse che hanno raggiunto i 4,7 gradi Richter con epicentro tra le province di Mantova e Rovigo; il 29 ottobre 2011 scossa di magnitudo 4,2 al confine tra Veneto e Trentino; il 23 dicembre 2008 il sisma più forte: 5,2 Richter al confine delle province di Parma e Reggio Emilia; intensità che uguagliava quella del terremoto del 24 novembre 2004 con epicentro del Garda bresciano.