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Valsusa, 26 arresti per gli scontri di luglio

Operazione in tutta italia, ci sono anche 11 indagati. I reati: lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. La procura: «Azione violenta organizzata, premeditata»

TORINO – Ci sono voluti sei mesi di indagini. E alla fine sono le 26 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 1 persona ai domiciliari, 15 obblighi di dimora. Questi i provvedimenti di un blitz cominciato all’alba per gli incidenti al cantiere Tav dello scorso luglio. Da Torino a Palermo, passando per Milano, Genova e Padova. Quindici le province coinvolte. La magistratura presenta dunque il conto per i violenti scontri del 3 luglio in Val di Susa, quando centinaia di militanti No Tav assalirono le forze dell’ordine che presidiavano il cantiere dell’Alta velocità Torino-Lione. I reati contestati sono resistenza, violenza, lesioni, danneggiamento aggravati in concorso.

L’AREA ANTAGONISTA – I nomi delle persone coinvolte, tutte accusate di aver preso parte direttamente alle violenze, sono di un certo spessore nell’area antagonista. Colpiti i vertici del movimento in Valle e a Torino. In carcere esponenti dell’area antagonista di Milano, arresti anche in Toscana, Liguria, Emilia Romagna. Colpito il centro sociale torinese Askatasuna, considerato il braccio operativo del movimento No Tav. L’operazione di Polizia, che vede impegnati più di 150 agenti in tutta Italia, è in corso.

L’EX BRIGATISTA – Nell’elenco delle persone oggetto di provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria figurano nomi che faranno molto discutere. Come Paolo Maurizio Ferrari, ex terrorista italiano appartenuto alle Brigate rosse. Mai pentito, mai dissociato, considerato l’ultimo degli irriducibili, aveva finito di scontare la pena nel 2004, dopo trent’anni di detenzione. Avrebbe partecipato in maniera attiva agli scontri del 3 luglio. Tra gli arrestati compare anche Antonio Ginetti, 60 anni, ex militante di Prima Linea. Un altro personaggio di spicco coinvolto è Giorgio Rossetto, 52 anni, leader storico del centro sociale Askatasuna di Torino.

CONSIGLIERE COMUNALE – Nel blitz è stato coinvolto anche Guido Fissore, 67 anni, consigliere comunale di Villar Focchiardo. La polizia ha perquisito il suo appartamento e lo ha portato in questura. Fissore il dicembre scorso aveva accompagnato studenti in gita al cantiere. Nel paese è stato organizzato un presidio contro gli arresti.

LA MAGISTRATURA – Intanto il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli ha sottolineato che gli arresti non sono diretti contro la Valle di Susa o il movimento No Tav. « I soggetti che abbiamo individuato sono autori, a nostro avviso, di specifici episodi di reato. È un’operazione che riguarda 41 persone e solo 3 sono della Valle». Il magistrato ha poi precisato: «Il terrorismo non ha niente a che vedere con i fatti pur gravi di quanto stiamo parlando». In ogni caso le prove raccolte, tra le quali le riprese effettuate durante gli scontri «mostrano in maniera evidente che in alcuni frangenti l’azione violenta è stata organizzata, premeditata, concertata e anche coordinata sul posto».

Marco Imarisio

Valsusa, 26 arresti per gli scontri di luglioultima modifica: 2012-01-26T15:59:58+01:00da
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